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14.11.2025 (aggiornamento)

Inflazione: Banca Nazionale della Romania rivede al rialzo previsioni di fine anno/ Sindacati: BNS chiede riforma reale della tassazione del lavoro

14.11.2025 (aggiornamento)
14.11.2025 (aggiornamento)

, 14.11.2025, 20:18

Inflazione – La Banca Nazionale della Romania ha rivisto al rialzo, dall’8,8 fino al 9,6%, la previsione relativa all’inflazione per la fine del 2025, anticipando un valore del 3,7% per la fine dell’anno prossimo, rispetto al stimato 3% in precedenza. Secondo il governatore della BNR, Mugur Isărescu, il ritorno nell’intervallo mirato è previsto per il primo trimestre del 2027. Il tasso d’’inflazione annuo ha accelerato nel terzo trimestre, principalmente a causa dell’eliminazione del price cap ai prezzi per l’elettricità, dell’aumento dell’IVA e delle accise, ma anche a causa di un forte aumento del costo del lavoro, ha spiegato il governatore. Per quanto riguarda il debito a lungo termine, Mugur Isărescu ha sottolineato che “per i prestiti a 10 anni, il premio di rischio della Romania è sceso sotto il livello dell’Ungheria”, segnalando un miglioramento nella percezione del rischio sovrano da parte degli investitori.

 

PIL – Nel terzo trimestre del 2025, il Prodotto Interno Lordo della Romania è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre anteriore. Secondo i dati presentati dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel secondo trimestre il PIL aveva registrato un aumento dell’1%. Rispetto allo stesso trimestre del 2024, il Prodotto Interno Lordo  è aumentato dell’1,6%. Il Fondo Monetario Internazionale anticipa per l’economia romena nel 2025 una crescita dell’1%, previsione al ribasso rispetto a quella primaverile. Previsioni più pessimistiche arrivano invece dalla Banca Mondiale, secondo cui l’economia romena registrerà nel 2025 un aumento di solo il 0,4%.

 

FMI – Il board del Fondo Monetario Internazionale esorta la Romania ad attuare un mix adeguato di politiche e riforme strutturali per sostenere la crescita, ripristinare la sostenibilità fiscale e salvaguardare la stabilità finanziaria. Secondo un rapporto preparato dall’istituzione finanziaria in seguito alle consultazioni svolte a Bucarest, il FMI sottolinea l’importanza di attuare pienamente il risanamento fiscale previsto per il 2025-2026, seguito da ulteriori aggiustamenti a medio termine per rafforzare la fiducia del mercato e garantire la sostenibilità fiscale. Una missione del FMI ha esaminato a Bucarest i più recenti sviluppi registrati dall’economia romena. Il team del Fondo ha incontrato autorità del Ministero delle Finanze, della Banca Centrale, nonché rappresentanti del settore privato e di organizzazioni non governative. La Romania non ha un accordo di finanziamento con il FMI, ma l’istituzione finanziaria valuta annualmente l’evoluzione dell’economia romena, sulla base delle consultazioni previste dall’Articolo IV.

 

Sindacati – Il Blocco Sindacale Nazionale (BNS) chiede una  riforma reale della tassazione del lavoro, attraverso la riduzione dei contributi sociali e tutelando i redditi bassi e medi, con il trasferimento di una parte dei contributi sociali dovuti dal dipendente al datore di lavoro al fine di recuperare parzialmente il potere d’acquisto perso nell’ultimo periodo. Secondo il BNS, dovrebbe essere attuata la Risoluzione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che sollecita alla Romania di ripristinare l’equilibrio nel finanziamento dei sistemi di previdenza sociale e in base alla quale i dipendenti non possono assicurare più del 50% del finanziamento del sistema. Le richieste sono state incluse in un documento preparato per gli incontri con i rappresentanti dei partiti al governo. I sindacalisti sono stati invitati a partecipare a discussioni in seguito alla protesta organizzata mercoledì a Bucarest contro “la diminuzione del potere d’acquisto e le politiche contro i dipendenti promosse dal governo”. La protesta, alla quale hanno partecipato oltre 5.000 persone, è stata seguita da un corteo, con soste simboliche davanti alle principali istituzioni responsabili con le politiche economiche e sociali del paese.

 

Drone – L’ambasciatore della Federazione Russa a Bucarest, Vladimir Lipaev, è stato convocato dal Ministero degli Affari Esteri per discussioni relative al caso del drone che ha violato lo spazio aereo romeno il 10 novembre. Secondo il MAE, gli sono state presentate “prove tangibili, ampie e solide sulla violazione dello spazio aereo romeno da parte di un drone delle forze militari russe”. I frammenti recuperati dalle autorità dal luogo in cui il drone è precipitato dimostrano indubbiamente la sua appartenenza, nonchè il suo coinvolgimento nei massicci attacchi di quella notte contro le infrastrutture civili ucraine situate in prossimità del confine con la Romania, ha precisato il Ministero. La parte romena ha espresso all’ambasciatore Federazione Russa la sua ferma protesta contro questo atto inaccettabile e irresponsabile, che rappresenta una violazione della sovranità della Romania. “La Romania e i suoi alleati dispongono delle capacità e del quadro d’azione per gestire qualsiasi situazione di rischio. La Romania resta in contatto permanente con i suoi alleati nonchè con gli altri membri dell’UE su questi argomenti”, sottolinea il Ministero degli Affari Esteri.

 

Moldova – La Repubblica di Moldova ha ufficialmente assunto la presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Il capo della diplomazia di Chișinău, Mihai Popşoi, ha presentato le priorità del mandato, sottolineando che il sostegno all’Ucraina e l’operatività del Tribunale Speciale per i crimini di aggressione, nonché della Commissione per i reclami, sono le linee guida principali della presidenza moldava. Nei prossimi sei mesi, durante la presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, la Repubblica di Moldova insisterà sugli aspetti riguardanti i diritti dei minori, il contrasto alla violenza contro le donne, il rafforzamento dei diritti sociali, il sostegno alla democrazia locale e la lotta alla disinformazione.

 

 

14.11.2025
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