26.11.2025 (aggiornamento)
Parlamento: via libera alla Strategia di Difesa Nazionale per i prossimi 5 anni/ Deficit: Commissione Europea, sospesa procedura per disavanzo eccessivo nei confronti della Romania/ Radio Romania: il giornalista e commentatore politico Robert Schwartz, convalidato dal Parlamento nella carica di presidente direttore generale della Società Romena di Radiodiffusione
Newsroom, 26.11.2025, 18:47
Strategia Difesa – Via libera dal Parlamento di Bucarest alla Strategia di Difesa Nazionale per il periodo 2025-2030. Il documento, che ha ricevuto 314 voti favorevoli, 43 contrari e 3 astensioni, è stato presentato dal presidente Nicuşor Dan. Al capitolo relativo alle minacce, Dan ha sottolineato, tra l’altro, la guerra ibrida della Russia contro la Romania e contro altri paesi europei, la corruzione, oppure il divario tra l’evoluzione complessiva della società romena e il modo in cui risponde la pubblica amministrazione. Dopo la presentazione del presidente, si sono svolti i dibattiti. I parlamentari del PSD, al governo assieme a PNL, USR e UDMR, hanno evidenziato che il documento identifica i rischi, le vulnerabilità e le sfide, ma evidenzia anche le opportunità che possono trasformare la Romania in uno stato più sicuro. Dal canto loro, i liberali hanno affermato che la strategia deve essere attuata attraverso politiche pubbliche, mentre i rappresentanti dell’USR hanno detto che la principale minaccia per la Romania è il regime di Mosca. Anche l’UDMR sostiene la strategia di difesa nazionale e il concetto centrale del documento di indipendenza solidale. Voti a favore della strategia sono arrivati anche dall’opposizione, con l’AUR che ha annunciato che il documento avrebbe dovuto contenere, tuttavia, misure per combattere la povertà, nonchè una strategia per la sicurezza alimentare ed energetica. I 43 voti contrari sono arrivati dai deputati di POT e PACE – Romania Prima, che hanno criticato la strategia, affermando che confonde la sicurezza nazionale con la difesa del paese.
Deficit – La Commissione Europea ha sospeso la procedura per disavanzo eccessivo aperta nei confronti della Romania, dopo aver constatato che le misure adottate dal governo stanno avendo effetti positivi. Tuttavia, la Romania deve continuare ad applicare le misure fiscali per ridurre il deficit ad un valore inferiore al 3% del PIL entro il 2031. Se la procedura non fosse stata sospesa, la Romania avrebbe rischiato di perdere fondi europei.
Radio Romania – Il nuovo presidente direttore generale della Società Romena di Radiodiffusione (Radio Romania) è Robert Schwartz, convalidato oggi dal Parlamento con 241 voti favorevoli e 2 contrari. Giornalista e commentatore politico con oltre 30 anni di esperienza presso la Deutsche Welle, Robert Schwartz è membro di importanti organizzazioni accademiche e culturali. Nel 2023 è stato eletto presidente della Società Tedesco-Romena di Berlino. Nel 2012 è stato insignito delll’Ordine al Merito Culturale nel grado di Commendatore per il suo contributo allo sviluppo delle relazioni tra la Romania e la Germania. Il Parlamento di Bucarest ha inoltre confermato l’ex politica liberale Adriana Săftoiu come presidente direttore generale della televisione pubblica romena (TVR).
Manovra correttiva – La coalizione di governo di Bucarest ha approvato la proposta di manovra correttiva presentata dal ministro delle Finanze, Alexandru Nazare. Secondo il presidente della Camera dei Deputati, il leader del PSD Sorin Grindeanu, la sanità e i trasporti beneficeranno dei maggiori stanziamenti. Per quanto riguarda la nuova legge che regola le pensioni dei magistrati, Grindeanu ha stimato che potrebbe essere adottata la prossima settimana, se il parere del Consiglio Superiore della Magistratura sarà emesso nella riunione di domani. Il parere del Consiglio Superiore della Magistratura è consultivo, ma obbligatorio affinché il disegno di legge venga dichiarato costituzionale. La sua assenza è stata proprio la ragione per cui la Corte Costituzionale ha dichiarato la legge incostituzionale.
Difesa – La Romania avrà un nuovo sistema militare in grado di abbattere i droni che entrano nello spazio aereo nazionale. Lo ha dichiarato il comandante delle Forze Armate degli Stati Uniti in Europa e Africa, il generale Christopher Donahue. In visita alla base militare Mihail Kogălniceanu (sud-est), insieme al ministro della Difesa, Ionuţ Moşteanu, il generale americano ha dichiarato che la Romania rimarrà sempre una figura centrale in questa parte dell’Alleanza Nord Atlantica. La visita a Costanza ha avuto luogo dopo che un nuovo drone russo ha violato il territorio nazionale della Romania.
Sondaggio – I romeni desiderano uno stato digitalizzato che elimini la burocrazia e acceleri la modernizzazione dell’amministrazione publica. Secondo uno studio condotto da Edge Institute, i romeni associano la digitalizzazione dello stato a soluzioni pratiche e facili da usare, come la firma elettronica per cittadini e aziende, nonchè siti web moderni di presentazione dei ministeri. In cima alle aspettative ci sono la possibilità di presentare domande senza recarsi allo sportello, nonchè i collegamenti tra database, che eliminerebbero la necessità dei certificati. Il 65% degli intervistati ritiene che le istituzioni pubbliche sono scarsamente digitalizzate, mentre il 75% considera che la Romania ha bisogno di cambiamenti radicali. Nel contempo, l’84% dei romeni ritiene che il ritmo di attuazione di questo processo sia lento o molto lento. Lo studio è stato condotto su un campione rappresentativo di oltre 2.200 persone adulte.
UE – Nel 2024, la Germania è rimasta il principale contribuente netto al bilancio dell’Unione Europea, nonostante una prolungata crisi economica e sebbene i suoi pagamenti siano diminuiti significativamente rispetto agli anni precedenti. Secondo uno studio dell’Istituto Economico Tedesco citato da Reuters, la più grande economia europea ha versato l’anno scorso 13,1 miliardi di euro in più al bilancio dell’UE rispetto a quanto ricevuto. La Francia si è classificata al secondo posto con pagamenti di 4,8 miliardi di euro, seguita dall’Italia con 1,6 miliardi. D’altra parte, la Grecia è stata il principale beneficiario, con 3,5 miliardi di euro, seguita dalla Polonia con 2,9 miliardi e dalla Romania con 2,7 miliardi.