“The Yellow Tie” (La cravatta gialla), un film sul direttore d’orchestra Sergiu Celibidache
Il film “The Yellow Tie” (“La cravatta gialla”), che è cominciato a essere proiettato nei cinema romeni alla fine di quest’anno, ripercorre la vita e la carriera del direttore d'orchestra Sergiu Celibidache, dall'infanzia passata nella Romania tra le due guerre, attraversando il difficile periodo della guerra e della carestia, fino alla fama internazionale.
Christine Leșcu e Corina Sabău, 27.12.2025, 07:00
Pianista, compositore e direttore d’orchestra, considerato uno dei musicisti più importanti del XX secolo, Sergiu Celibidache nacque a Roman, in provincia di Neamț, il 28 giugno 1912. Suo padre, Demostene, di origine greca, era un ufficiale di cavalleria. La sua passione per il pianoforte iniziò a soli quattro anni, un momento di cui Celibidache avrebbe poi confessato: “Quando avevo quattro anni, tenevo concerti così, senza pubblico, in una soffitta vuota, senza luce, con molta polvere e molto fredda. Ringraziavo il pubblico, anche se non sapevo cosa significasse”.
Dopo aver concluso la carriera militare, a metà degli anni ’30 si recò prima a Parigi, poi a Berlino, per proseguire gli studi musicali. Nel 1945 fu invitato a dirigere l’Orchestra Filarmonica di Berlino e un anno dopo divenne insegnante presso l’Istituto Internazionale di Musica di Berlino. Dal 1949, Celibidache è stato direttore invitato di prestigiose orchestre in tutto il mondo: in Austria, Italia, Francia, America Centrale e Meridionale. Nel 1978 tornò in Romania per un breve periodo e diresse l’Orchestra Filarmonica “George Enescu” di Bucarest. Nel 1987, in occasione del suo 75° compleanno, fu insignito del Nettuno d’Oro a Bologna. “The Yellow Tie” vede la partecipazione di attori di fama internazionale come John Malkovich, Ben Schnetzer, Sean Bean, Miranda Richardson e Kate Phillips. La produzione è considerata una delle più ambiziose del cinema romeno recente, con un budget di circa 20 milioni di euro, riprese in numerose location e una troupe che ha lavorato al film per oltre sette anni.
Mentre molti spettatori apprezzano “La Cravatta Gialla” per la sua storia accessibile, costruita in modo da raggiungere un vasto pubblico, anche chi non ha familiarità con la musica classica, alcuni critici considerano il film, sebbene grandioso nella produzione, troppo schematico, con dialoghi artificiali e personaggi inconsistenti. Il film è diretto da Serge Ioan Celibidache, figlio del direttore d’orchestra, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a James Olivier. Serge Ioan Celibidache ci ha parlato di come ha costruito la sceneggiatura: “Quella è stata forse la più grande sfida, nel senso che avevamo molti appunti e dovevamo condensarli in due ore e 15 minuti per coglierne l’essenza. Abbiamo tre personaggi principali e entriamo nel mondo di ognuno di loro, quindi era importante rispettare la struttura in tre atti ed eliminare tutto ciò che non era direttamente correlato alla storia. È stato anche difficile trovare un equilibrio per non diventare eccessivamente intellettuali, cosa che non volevamo, e non sembrare neanche superficiali, perché la storia enfatizza alcuni momenti che direi abbiano una carica filosofica. Ecco perché abbiamo fatto una selezione molto attenta e rigorosa dei momenti che compongono la storia e ci è voluto molto tempo per arrivare a questa bozza, parliamo di anni.”
Abbiamo parlato con Serge Ioan Celibidache anche del ruolo di John Malkovich, che dà un contributo importante al film, interpretando il direttore d’orchestra Sergiu Celibidache da adulto: “Abbiamo scelto John Malkovich perché è un punto di riferimento culturale per tutti ed è quello che volevamo fin dall’inizio, creare un personaggio credibile. Inoltre, John Malkovich può passare naturalmente dalla calma a uno scatto imprevedibile quando succede qualcosa di spiacevole. Era così anche mio padre: aveva un tocco di follia, un’energia che poteva esplodere dal nulla. Tutto va bene finché non dici una cosa sbagliata e l’atmosfera cambia improvvisamente. Ho sentito che John Malkovich sa interpretare molto bene questo lato e nel film ci sono effettivamente due momenti chiari in cui la tensione aumenta e si ha quasi paura del suo personaggio. È importante, perché riguarda l’essenza del personaggio: sebbene sia generoso e abbia un grande cuore, ci sono situazioni in cui non si vuole spingerlo troppo. Scegliere Malkovich è stato anche estremamente costruttivo per noi. Ci ha dato credibilità con i finanziatori, ci ha aiutato a viaggiare con il film e ad avere visibilità internazionale. È stato essenziale in tutto il processo di finanziamento, sul quale, inevitabilmente, è basata l’intera produzione.”
“Questo film ti incoraggia a credere in te stesso e nel tuo destino. La cosa più importante è osare sognare. È uno spettacolare esempio di determinazione, di come invocare il destino e di come perseguire una passione contro ogni ostacolo”, afferma il regista del film, Serge Ioan Celibidache, a proposito del film “The Yellow Tie”.