Il film “Traffic”, la proposta della Romania agli Oscar
Diretto da Teodora Ana Mihai e scritto da Cristian Mungiu, il film "Traffic" ha raggiunto di recente le sale cinematografiche di Stati Uniti, Regno Unito e Canada. "Traffic" è già stato premiato in numerosi festival internazionali.
Corina Sabău, 13.12.2025, 07:00
Con la regia di Teodora Ana Mihai e la sceneggiatura di Cristian Mungiu, il film Jaful secolului / Traffic, ha continuato il suo itinerario internazionale, arrivando di recente nei cinema degli USA, di Gran Bretagna e Canada. Jaful secolului / Traffic si è già fatto notare in numerosi festival internazionali. Ha vinto il Gran Premio a Varsavia nel 2024, il Premio al miglior film al Tertio Millennio, a Roma, e il Premio del Pubblico a Shanghai. A Sofia, la pellicola è stata insignita del Balkan Film Award, mentre a Tokyo, l’attrice Anamaria Vartolomei ha vinto il premio alla migliore interpretazione femminile. Traffic, la proposta della Romania ai Premi dell’Accademy of Motion Picture Arts and Sciences 2026 (i premi Oscar), alla categoria il miglior film internazionale, riveste di un mix di thriller, heist movie (film del colpo grosso) e commedia nera una storia sui migranti romeni dell’Europa.
Ispirato a fatti realmente accaduti – il saccheggio commesso nel 2012 da un gruppo di romeni al museo olandese -, il film parla della mancanza di pari opportunità, dello sfruttamento, dei complessi e delle difficoltà di adattamento con cui si confrontano molti immigrati. Del cast fanno parte Anamaria Vartolomei (al suo primo ruolo in lingua romena), Rareș Andrici, Ionuț Niculae, Robert Iovan, Macrina Bârlădeanu, Lucian Ifrim, Mirela Nicolau e molti altri attori romeni e stranieri. Rareș Andrici e Ionuț Niculae, che interpretano i ruoli protagonisti, incarnano due tipi diversi di delinquenti: uno è il ragazzo cattivo, privo di scrupoli e rimorsi, mentre l’altro arriva a trasgredire la legge soprattutto a causa della congiuntura e del suo carattere debole. Abbiamo parlato con i due attori del processo attraverso il quale hanno dato vita ai personaggi che interpretano, Iță e Ginel.
“Per quanto riguarda il ruolo, credo che la prima cosa importante sia stata la chimica tra di noi ed è merito di coloro che hanno organizzato il casting che hanno fatto queste scelte. Perché un ruolo non riesce bene se non hai colleghi che ti aiutino o che siano generosi. I miei colleghi sono stati molto generosi e si è creata subito una relazione tra di noi, cosa dovuta a chi ha organizzato il casting. Poi, sì, segue il nostro lavoro. La documentazione, il modo in cui ti relazioni al personaggio e l’approccio che ti proponi di avere al personaggio, il modo in cui ti avvicini alla sceneggiatura e quanto sia scritta bene. Ci sono numerosi fattori dai quali dipende il successo di un progetto. Per quanto riguarda i colleghi, io ho interagito di più con Ionuț e con Robert Iovan. Siamo andati d’accordo sin dall’inizio. Come dicevo, sono molto generosi, altrimenti non credo che sarei riuscito a interpretare bene questo ruolo, soprattutto perché il mio ruolo presupponeva una posizione di superiorità. E per poter dimostrare la mia superiorità, i miei colleghi dovevano accettare una posizione inferiore.” – ci ha raccontato Rareș Andrici.
“Anche per me il ruolo di Ginel è stato una sfida, ma forse non così grande come è stato Iță nel caso di Rareș. Lo dico perché il mio personaggio non è uno di composizione, come è stato quello interpretato da Rareș, cioè non ho dovuto cercare all’esterno tratti o esperienze che non si ritrovano in me. Come Ginel, anch’io sono una persona equilibrata e di buon senso, per cui la maggiore sfida è stata di trovare le dosi esatte per mantenere le differenze tra i personaggi, ovvero tra Ginel, Adrian e Iță. Dovevamo evitare che i personaggi assomigliassero troppo tra di loro e questo è merito di Teodora Ana Mihai, la regista del film. Ci sono state molte discussioni sul set sia con Teodora, che con Cristian Mungiu, alle prove. Abbiamo discusso con lui molti dettagli, come l’accento, la pausa tra le parole, l’importanza della mimica. Come ha detto anche Rareș, ha aiutato molto anche il legame tra di noi. Io e Rareș siamo stati colleghi alla facoltà, quindi ci conoscevamo molto bene. Non conoscevo Anamaria Vartolomei, però ho avuto la sorpresa di incontrare un’attrice estremamente generosa che, sebbene sia riconosciuta a livello internazionale, sul set ha mostrato molta apertura e generosità. La comunicazione è stata ottima e credo che questo abbia aiutato moltissimo il progetto.” – ha dichiarato Ionuț Niculae.
“Nel contesto della Romania di oggi e del nostro rapporto ambiguo e ingannevole con l’Occidente, alla luce del conflitto tra sovranismo e progressismo, credo che il film Traffic sia un punto di partenza molto buono per una discussione profonda e sincera sulla società di cui facciamo parte.”, è del parere lo sceneggiatore Cristian Mungiu. Il secondo lungometraggio della regista Teodora Ana Mihai (che ha debuttato con l’apprezzato film “La Civil”) è una coproduzione Romania-Belgio-Olanda, alla cui realizzazione hanno contribuito diversi produttori conosciuti, romeni (Cristian Mungiu, Tudor Reu, Vlad Rădulescu) e stranieri (Jean Pierre Dardenne, Luc Dardenne, Annemie Degryse, Jan De Clerq, Delphine Tomson, Jeroen Beker, Linda Van Der Herberg, Sean Wheelan, Kristina Börjeson).