Il Museo del Villaggio della Bucovina
Bucovina è una delle più conosciute zone della Romania. A chi non ha molto tempo a disposizione per scoprirla, rivolgiamo oggi l’invito a visitare il Museo del Villaggio della Bucovina.

Ana-Maria Cononovici, 06.05.2025, 17:50
Bucovina è una delle più conosciute zone della Romania. A chi non ha molto tempo a disposizione per scoprirla, rivolgiamo oggi l’invito a visitare il Museo del Villaggio della Bucovina, una quintessenza delle tradizioni di questa zona. Ci siamo fermati a Suceava e abbiamo parlato con Aurel Prepeliuc, museologo presso il Museo del Villaggio della Bucovina: “Il Museo del Villaggio della Bucovina è stato allestito nei pressi della Fortezza Capoluogo di Suceava e mette in risalto il patrimonio culturale e architettonico rurale del Paese Alto. I primi obiettivi di architettura popolare furono trasferiti e ricostruiti nell’attuale sede più di 50 anni fa. Oggi, il patrimonio del Museo del Villaggio della Bucovina include 66 obiettivi di architettura e tecnica popolare, di cui 48 sono già ricostruiti. L’immagine d’insieme di questo museo riflette l’organizzazione e l’attività complessa di un villaggio, immaginato come una sintesi, un modello del villaggio della Bucovina. Accanto alle masserie formate da case e annessi, collocati lungo le stradine, in mezzo al villaggio, come centro polarizzante della vita della comunità si ritrovano la chiesa, la torre del campanile e la scuola. Sulla valle del ruscello che passa per il museo è stato allestito un laghetto per il funzionamento di alcuni obiettivi di tecnica popolare idraulica: un mulino, una cardatrice, un attrezzo per pettinare la lana, e una gualchiera. Sempre in questo settore è stata allestita una bottega di fabbro-ferraio con tutti gli attrezzi specifici, il forno e gli altri strumenti tradizionali.”
Questa rappresentazione dei mestieri locali include anche una bottega di vasaio trasferita dal famoso centro per la produzione di ceramica di Marginea e una bottega di un produttore di cucchiai ed è completata da annessi. Torna con particolari Aurel Prepeliuc: “Gli annessi, e qui elencherei stalle, depositi e dispense, riflettono l’architettura e le occupazioni specifiche delle zone di provenienza, ma anche le condizioni socio-economiche dei proprietari. Si impongono per volumetria, e qui parliamo delle stalle di grandi dimensioni della zona montana, ma anche per il numero di annessi. L’allestimento degli interni rappresenta una mostra etnografica a parte, che ha osservato le peculiarità zonali degli obiettivi di architettura contadina. I forni e le stufe si ritrovano nel museo in un’ampia varietà. I mobili tradizionali, i tessili per gli interni, l’inventario o gli abiti tradizionali completano l’immagine della civiltà tradizionale della Bucovina.”
E poiché il battesimo, il matrimonio e la morte sono accompagnati qui da riti di passaggio, al Museo del Villaggio della Bucovina possiamo vedere anche stanze uniche. Aurel Prepeliuc: “Un aspetto inedito, e ciò addirittura a livello nazionale, è costituito dalla rappresentazione della vita spirituale dei contadini tramite la ricostituzione dei rituali di passaggio all’interno del Museo del Villaggio della Bucovina. In una delle case sono esposti oggetti tipici del rituale del battesimo, in un’altra oggetti utilizzati nelle cerimonie di veglia che precedono i funerali, le due soglie liminali della vita. Nella Casa Câmpulung Moldovenesc è stato ricostituito anche un momento significativo del rituale di nozze, ovvero il perdono. E c’è anche un supporto audio che aumenta l’attrattività e la comprensione di questi elementi del patrimonio immateriale.”
Al di là della funzione essenziale di conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale etnografico, il Museo del Villaggio della Bucovina si è imposto nel paesaggio culturale nazionale anche tramite l’organizzazione di spettacoli folcloristici, fiere degli artigiani popolari o campeggi di creazione per alunni.