I romeni, tra gli europei più appassionati di gite montane
Alla fine dell'anno scorso, l'Eurostat rendeva pubblica una classifica che indicava i slovacchi e i romeni come i più appassionati di gite montane, tra i cittadini UE.
Christine Leșcu, 29.01.2019, 19:47
Famosa per i suoi paesaggi mozzafiato e le sue zone verdi incontaminate, la Romania deve gran parte di questa fama alle sue montagne. Larco dei Monti Carpazi che attraversa il Paese proprio nel centro, dal nord allovest, offre agli appassionati della montagna una grande diversità di modalità per soddisfare la loro passione: dai percorsi di bassa difficoltà, attraverso boschi pieni di freschezza, alle ascese difficili sulle rocce e cime prive di vegetazione. Inoltre, le stazioni montane e i chalet nelle vallate montane, alle falde dei monti o in alta quota, sono tappe dobbligo per chi vuole abbinare lo sforzo fisico al relax. Perciò, destate, soprattutto, ma anche dinverno, i percorsi montani sono attraversati dagli amanti delle gite montane che preferiscono la natura incontaminata al comfort offerto dagli alberghi o agriturismi. Tra cui anche Ilinca Stoenică, cicerone autorizzato, laureata della Facoltà di Geografia del Turismo, nota nellambiente on line come “La mamma-amante della montagna”, nome che rimanda a quello del blog che gestisce da anni. Madre di tre maschietti, di cui il più giovane è un neonato, Ilinca ha infuso ai figli lamore per le gite sin da una tenera età, cosi come è stato infuso anche a lei. Perciò, sa quanto sia importante che lavvicinamento alla montagna avvenga sin dallinfanzia, ed è in questo che consiste anche una parte della sua iniziativa educativa sul proprio blog.
“Un bambino dovrebbe iniziare a uscire in natura, forse non necessariamente scalare montagne con i genitori, sin da piccolo. Ciò non significa che i genitori dovrebbero portare il neonato in zone pericolose o piene di rischi, ma in natura si può uscire a qualsiasi età. Per quanto riguarda leducazione, non cè scuola migliore o più naturale della natura stessa. È essenziale non solo per lo sviluppo fisico, anche se tutti pensano al movimento, alla condizione fisica e alla salute quando pensano alla natura. Sono importanti anche questi, ma, nella natura, uno si sviluppa molto anche dal punto di vista cognitivo ed emotivo: cognitivo, perchè è messo faccia a faccia con un sacco di problemi che deve risolvere da solo, improvvisando, cosa che molti bambini non sanno fare, ma anche emotivo, perchè aumenta la tolleranza alla frustrazione e labilità di allacciare legami con gli altri. Del resto, si dice che le amicizie fatte sulla montagna durano un vita”, ha raccontato Ilinca Stoenică.
In Romania, però, la maggioranza delle iniziative sulleducazione montana, cosi comè anche quella di Ilinca, sono iniziative private.
“Non esiste, in questo momento, in Romania, una politica educativa coerente per leducazione alla natura. Ci sono piccole iniziative private, come la mia, ma anche di altre persone. Non ci sono molte. Ci sono state discussioni cui hanno partecipato sia gli appassionati della montagna, che gli insegnanti al fine dellintroduzione di una disciplina scolastica chiamata “LEducazione in natura”. Ma è rimasto tutto in sospeso perchè il curriculum era comunque straccarico, e per una disciplina separata occorrono insegnanti qualificati. Ma chi offre loro la qualificazione e la preparazione? È un circolo vizioso. Ma, almeno durante le gite durante la Settimana La Scuola Diversa si possono fare cose importanti nella natura, che contino per i bambini”, ha spiegato Ilinca Stoenică.
In questo contesto, alla fine dellanno scorso lEurostat rendeva pubblica una classifica rallegrante, ma alquanto sorprendente: i slovacchi e i romeni sono i più appassionati di gite montane, tra i cittadini UE. Nel 2016, le montagne sono state una delle principali attrattive nel 13% dei viaggi privati dei residenti Ue. I più appassionati sono stati i cittadini della Slovacchia, il 25% delle loro gite includendo passeggiate in montagna, seguiti da quelli della Romania che nel 24% dei loro viaggi sono andati in montagna. Sui posti successivi, i cittadini della Francia e dellItalia, con il 19% delle gite fatte in montagna. Per Ilinca Stoenică, è necessario fare alcune distinzioni quando parliamo di questa classifica.
“Non la posso correlare con la realtà effettiva. Ci sono diversi aspetti. Innanzittutto, chiaramente, è cresciuto il numero delle persone che fanno gite in montagna. Poi, hanno cominciato ad essere organizzate gite guidate e, cosi, è cresciuto anche lappetito per la gite in mezzo alla natura. Laccesso agli equipaggiamenti adeguati è molto maggiore. Quando ho iniziato io le scalate era più dificile procurarsi lequipaggiamento tecnico di qualità come adesso. Adesso non cè più questo problema.”
Proprio grazie allaumento dellinteresse per le gite montane, largomento va studiato con più precisione, crede Ilinca Stoenică.
“In Romania, non cè da nessuna parte una statistica centralizzata sul turismo montano. Il turismo montano in sè è qualcosa molto difficile da cogliere nelle statistiche perchè i turisti che vanno in montagna vanno per conto proprio. Si assicurano da soli il trasporto, ci vanno con la propria tenda, è difficile registrarli. Se non alloggiano in ununità ricettiva che fa delle statistiche e le inoltra ad un istituto, se non entrano in un Parco Nazionale o in unarea protetta dove si paga il biglietto dingresso, non saranno inclusi nelle statische. Ci sono tante persone che non sono mai incluse in queste statistiche. Nella mia opinione, gran parte delle cifre ivi incluse provengono dalle unità ricettive dove alloggiano coloro che vanno a sciare, ad esempio, dinverno, e riguardano il numero di pernottamenti o il numero di posti letto di quelli che alloggiano nelle stazioni turistiche. Infatti, va fatta la distinzione tra chi va in montagna e chi va sulla montagna. È un classifica lusinghevole per noi e non voglio minimizzare la sua importanza. Ma, a livello delle associazioni professionali, come la Società Romena dei Ciceroni Montani, si cerca di ottenere statistiche più vicine alla realtà, anche se è difficile cogliere in una statistica tutti coloro che vanno da soli sulla montagna”, ha detto Ilinca Stoenică.
E non sono solo i romeni a fare gite nei Carpazi romeni, ma anche molti stranieri, inclusivamente slovacchi, leader nelle classifiche degli amanti della montagna.
“Destate, in cima ai Monti Făgărașului, nemmeno ci si saluta in romeno. Tre quarti di coloro che ci si incontrano sono stranieri e provengono soprattutto dai Paesi confinanti. Ci sono molti cechi, slovacchi, polacchi che vengono da noi per ciò che la Romania ha ancora: la natura incontaminata. I percorsi non hanno restrizioni e si ha accesso libero allinstallazione della tenda, ad eccezione delle aree tutelate dove ci sono simili restrizioni”, ha concluso Ilinca Stoenică.
Quindi, fino alla chiarimento delle statistiche e lo sviluppo delleducazione montana, ai romeni e agli stranieri non resta che godersi, ma anche proteggere la natura incontaminata dei Carpazi.