Energia pulita e accessibile
La transizione energetica prende forma attraverso la valorizzazione delle risorse rinnovabili, con il potenziale di trasformare la Romania in un hub regionale per la produzione e lo stoccaggio di energia verde.
Daniel Onea, 17.11.2025, 10:48
Oltre alle fonti idroelettriche, eoliche e solari, gli esperti sottolineano il grande potenziale dell’energia geotermica e della produzione di biogas dai rifiuti. Queste soluzioni sono fondamentali, poiché l’infrastruttura energetica e termica della Romania necessita di modernizzazione, offrendo benefici economici ed ecologici significativi: dalla riduzione dei costi per i consumatori alla decarbonizzazione delle città.
Una piattaforma recente, “Romania Unfolds”, lanciata da un’azienda specializzata nella gestione delle risorse, mette in evidenza il modo in cui le comunità locali contribuiscono concretamente a questa transizione. Un’attenzione particolare è rivolta al biogas. Sebbene attualmente funzionino solo circa 30 impianti a livello nazionale, lo sfruttamento completo di questa risorsa potrebbe generare energia rinnovabile sufficiente per alimentare oltre due milioni di abitazioni. Un esempio è il più grande impianto di biogas del paese, situato a Cordun, nella provincia di Neamț, che trasforma i rifiuti organici in energia termica ed elettrica. Parallelamente, l’energia geotermica sta diventando sempre più rilevante. Con una risorsa stimata in 1,67 milioni di Gcal all’anno, la Romania vanta già esempi di successo: il comune di Lovrin, nella provincia di Timiș, è la prima località del paese che utilizza l’acqua geotermica per il riscaldamento delle abitazioni.
Nonostante questi progressi tecnologici, la Romania si confronta con una grande sfida sociale: la disuguaglianza energetica. Circa il 32% dei romeni vive in povertà energetica e migliaia di famiglie non sono ancora collegate alla rete elettrica. Le cifre variano, alcune fonti indicando oltre 7.500 abitazioni non connesse. Per chiarire la portata del fenomeno, l’Associazione Energia Intelligente, in collaborazione con il Ministero dell’Energia, ha realizzato una statistica dettagliata. Monica David, presidente dell’associazione, spiega la metodologia e i dati ufficiali ottenuti.
“A novembre 2023, abbiamo firmato un partenariato con il Ministero dell’Energia, chiamato Partenariato per la lotta contro la povertà energetica. Con il sostegno del ministero siamo riusciti a raccogliere questi dati. Abbiamo concepito un questionario che il Ministero dell’Energia ha inviato ai Consigli Provinciali del paese. Loro hanno raccolto le informazioni sul campo, le hanno trasmesse indietro e sono arrivate all’associazione. Un gruppo di volontari ha creato una banca dati e realizzato un’analisi statistica da cui sono emersi i numeri finali. Pertanto, non si tratta di dati dell’ONG, ma di dati ufficiali forniti dalle nostre autorità. Sono oltre 11.000 persone che vivono in abitazioni non collegate”, spiega Monica David.
Per ridurre questo divario sociale ed energetico, le soluzioni provengono ancora una volta dall’energia verde, ma su scala ridotta. Progetti come “Energia per la vita”, promosso dall’Associazione Energia Intelligente, offrono soluzioni sostenibili attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici. Nell’ambito di questo progetto, 71 famiglie di 8 province, situate in zone isolate, hanno avuto per la prima volta accesso all’elettricità. Così, la transizione energetica della Romania si sviluppa su due fronti: quello del potenziale industriale e quello dell’equità sociale, entrambi fondamentali per un futuro sostenibile.