Cifre della povertà infantile
Lo scorso anno, circa 19,5 milioni di bambini dell’Unione Europea erano esposti al rischio di povertà ed esclusione sociale.
Daniela Budu, 13.06.2025, 11:53
Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Eurostat, ciò significa che un quarto dei bambini europei è esposto a questi rischi. In Romania, la proporzione è superiore alla media comunitaria, ma le statistiche indicano che la situazione è migliorata negli ultimi anni. Secondo i dati Eurostat per l’anno scorso, il 33,8% dei bambini romeni sotto i 18 anni si trova a rischio di povertà o esclusione sociale. È la terza percentuale più alta nell’Unione Europea, dopo Bulgaria e Spagna. All’estremo opposto, i tassi più bassi si registrano in Slovenia, Cipro e Repubblica Ceca.
A livello europeo, il numero si è comunque ridotto da un anno all’altro, registrando un calo dello 0,6% rispetto al 2023. I maggiori miglioramenti sono stati osservati in Romania, con una riduzione del 5,2% in un solo anno, seguita da Irlanda e Ungheria. Al contrario, il numero dei bambini a rischio di povertà o esclusione sociale è aumentato in paesi come Finlandia, Croazia, Bulgaria e Belgio.
Lo stesso Ufficio europeo di statistica rileva che, nell’Unione Europea, il 5,8% dei giovani tra i 15 e i 29 anni vive in condizioni di gravi privazioni materiali e sociali. Secondo i dati che misurano la povertà assoluta, la situazione più grave si registra in Bulgaria, Romania e Grecia: circa il 17% dei giovani bulgari e oltre il 14% dei giovani romeni e greci affrontano gravi difficoltà finanziarie e sociali. La statistica nota inoltre che questa percentuale è inferiore al 3% in dieci stati membri dell’UE.
D’altra parte, il più recente rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) mostra che il tasso di iscrizione scolastica in Romania è al di sotto della media dei paesi aderenti a questa struttura. Il ministro dell’Istruzione, Daniel David, ha sottolineato che i tassi più bassi si registrano nell’educazione prescolare e nell’istruzione secondaria superiore. La valutazione arriva a due anni dall’adozione delle nuove leggi sull’istruzione e dopo oltre un decennio di tentativi di riforma.
Il rapporto evidenzia inoltre che il sistema educativo romeno rimane iniquo, sottofinanziato e inefficiente, e che i divari rispetto alla media OCSE sono ampi e persistenti. La Romania è in fase di adesione a questa organizzazione, nota per i suoi standard rigorosi e per la valutazione comparativa delle politiche pubbliche. Secondo l’OCSE, le basi fragili dell’apprendimento contribuiscono all’alto tasso di abbandono scolastico, con uno studente romeno su quattro che lascia la scuola prima di ultimare gli studi liceali.