Inizio teso dell’anno scolastico
Al via il nuovo anno scolastico in Romania, segnato dall'insoddisfazione del personale scolastico.
Roxana Vasile, 08.09.2025, 14:21
Il nuovo anno scolastico è iniziato in Romania l’8 settembre, segnato dall’insoddisfazione del personale scolastico per le misure di austerità imposte dal governo di coalizione PSD-PNL-UDMR-USR. Le principali federazioni sindacali hanno ripetutamente chiesto il boicottaggio dell’apertura dell’anno scolastico e molti istituti scolastici non hanno organizzato le tradizionali celebrazioni inaugurali. Nonostante l’assenza di attività specifiche per il primo giorno di scuola, i circa 3 milioni di bambini e studenti in età prescolare sono stati comunque accolti nelle aule.
A Bucarest sono stati annunciati un raduno davanti alla sede dell’Esecutivo e una marcia di protesta verso il palazzo presidenziale. Il malcontento principale riguarda l’aumento dell’orario di lavoro, che, secondo i sindacalisti, equivale a un taglio mascherato del 10-20% degli stipendi degli insegnanti, costretti a insegnare diverse materie per accumulare le ore necessarie a completare l’orario di insegnamento. Il malcontento è legato anche alla riduzione della tariffa oraria, all’aumento del numero di studenti per classe o all’accorpamento di unità educative con meno di 500 studenti. In una parola, i sindacati denunciano una crisi senza precedenti dell’istruzione romena negli ultimi 35 anni. Istruzione che, tra l’altro, è stata sottoposta, durante tutto questo periodo, a riforme piuttosto infruttuose da parte dei ministri che hanno gestito il settore nel tempo.
L’attuale ministro dell’Istruzione – il docente universitario Daniel David – afferma, in una dichiarazione, di comprendere l’insoddisfazione, ma ritiene che questa non debba essere utilizzata per bloccare il sistema educativo, bensì per elaborare misure e riforme che lo migliorino. I cambiamenti sono di austerità, non mirano a riformare il settore: rispondono gli insegnanti. Diverse organizzazioni studentesche hanno annunciato il loro sostegno alle azioni di protesta degli insegnanti e hanno denunciato, a loro volta, la modifica del sistema di assegnazione delle borse di studio, che riduce notevolmente il numero dei beneficiari, in nome dello sforzo collettivo richiesto a tutti i cittadini romeni per ridurre l’enorme deficit del Paese.
Secondo uno studio dell’ONG World Vision Romania, all’inizio di quest’anno scolastico, solo il 42% degli studenti romeni disponeva di tutto il materiale neccessario a scuola e il 12% non aveva quasi nulla di preparato per la scuola. Inoltre, solo il 23% circa era stato informato in modo chiaro e completo sulle modifiche legislative e sulle riorganizzazioni in corso nelle scuole, circa il 48% ne aveva solo sentito parlare brevemente e oltre il 22% non ne era stato affatto informato. Tuttavia, il 25% degli studenti si dichiara molto fiducioso e il 49% abbastanza fiducioso che la scuola li preparerà alla vita adulta. Molti desiderano una maggiore vicinanza tra insegnanti e studenti, un metodo di insegnamento basato su esempi chiari ed esercizi pratici, meno compiti a casa e un programma di studi adattato alle esigenze reali.