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Nuove discussioni sulla riduzione della spesa pubblica

A Bucarest continuano i negoziati sulle soluzioni volte a ridurre il deficit di bilancio.

Foto: Septimiu / pixabay.com
Foto: Septimiu / pixabay.com

, 12.06.2025, 11:01

La complicata situazione economica della Romania è da alcune settimane oggetto di analisi per i partiti filo-occidentali – PSD, PNL, UDMR e USR – che potrebbero formare il nuovo governo a Bucarest. Per il momento, le quattro forze politiche non sono giunte a una posizione comune sulle misure da adottare per far uscire lo stato dall’impasse finanziario in cui si trova a causa del deficit. Ciò che è certo è che sono stati compiuti alcuni progressi e ci sono aspetti su cui tutti concordano unanimemente, come la necessità di ridurre la spesa pubblica, mantenere gli investimenti maggiori o rivedere alcune imposte. Tuttavia, le soluzioni variano da un partito all’altro.

Il PSD propone, ad esempio, l’introduzione dell’imposta progressiva e di una tassa di solidarietà per i redditi superiori a 12.000 lei (circa 2.400 euro). L’USR e l’UDMR non sono d’accordo con la tassa di solidarietà, mentre l’UDMR vuole mantenere la flat tax. Inoltre, l’UDMR desidera che vengano mantenuti gli investimenti già stanziati per quest’anno, in quanto molto importanti per l’economia e per lo sviluppo della classe media. A loro volta, il PSD e il PNL si oppongono all’aumento dell’IVA, oppure lo accetterebbero solo in settori specifici e accompagnato da compensazioni in altri ambiti, secondo uno schema piuttosto complesso. L’USR, invece, propone una riduzione della spesa pubblica senza alcun aumento delle tasse.

Le opzioni sul tavolo sono molte – forse per la prima volta si sono formulate così tante idee di riduzione della spesa pubblica, nell’ordine delle decine – ma resta da vedere quante di queste saranno incluse nel piano fiscale. Un piano che è atteso anche dalle agenzie di rating. Una recente analisi dell’agenzia Fitch relativa alla Romania sottolinea, ad esempio, che la valutazione del rating del paese dipenderà dalle prospettive di riduzione del deficit record e dalla stabilizzazione del debito pubblico. In altre parole, l’agenzia – che pubblicherà il 15 agosto la sua valutazione – lascia intendere che, se il piano di riduzione del deficit non sarà convincente, la Romania rischia di essere retrocessa alla categoria junk, non raccomandata per gli investimenti.

Per ora, per dare nuovo slancio ai negoziati, il presidente Nicușor Dan dovrebbe partecipare quotidianamente alle discussioni tra i rappresentanti delle forze politiche. Come ha dichiarato anche durante le iniziali consultazioni maratona con i quattro partiti, il presidente Nicușor Dan ritiene che le priorità per diminuire il deficit di bilancio debbano essere la riduzione della spesa statale, la lotta agli sprechi e il miglioramento dell’efficienza nella riscossione delle entrate, considerando l’aumento delle tasse come ultima soluzione.

Foto: Emil Kalibradov / unsplash.com
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