Riforma dell’amministrazione pubblica
A Bucarest, la coalizione di governo ha raggiunto un accordo sulla riforma dell’amministrazione pubblica.
Mihai Pelin, 12.11.2025, 13:04
Il presidente Nicuşor Dan ha discusso a Bucarest con i leader della coalizione di governo (PSD + PNL + UDMR + USR) sui progetti di riforma riguardanti le pensioni dei magistrati, l’amministrazione pubblica, nonché sulla proiezione del bilancio per il prossimo anno, quando le restrizioni legate al deficit saranno ancora più severe. Esiste un accordo per la riduzione delle spese salariali nell’amministrazione, sia a livello locale che centrale, ha annunciato il ministro dello Sviluppo, Cseke Attila. Il ministro ha spiegato che nel 2026 le spese per il personale nell’amministrazione pubblica centrale saranno ridotte del 10% rispetto a quest’anno.
Nell’amministrazione locale è stata concordata la possibilità di ridurre del 30% i posti esistenti in tutte le unità amministrativo-territoriali, con un limite massimo del 20% dei posti effettivamente occupati. Ciò significa, a livello nazionale, una riduzione effettiva del 10% dei posti occupati e, in alternativa, per il 2026, laddove le autorità locali troveranno soluzioni, potranno ridurre le spese per il personale, ha spiegato Cseke Attila. In questo modo, non tutte le unità amministrativo-territoriali ridurranno posti occupati. Alcune cancelleranno soltanto i posti vacanti, poiché i loro organigrammi non sono interamente coperti.
Il ministro ha inoltre dichiarato che, grazie alla riforma dell’amministrazione locale, si otterranno risparmi per 1,7 miliardi di lei (circa 340 milioni di euro). Secondo fonti politiche, la coalizione di governo ha inoltre deciso di costituire tre gruppi di lavoro: uno dedicato alla riforma della compagnia nazionale delle foreste Romsilva, dove verranno eliminate diverse direzioni e ne rimarranno solo 12, un altro per la riduzione del numero dei parlamentari, e un terzo che analizzerà il piano di rilancio economico proposto dal PSD.
Parallelamente, i leader della coalizione devono risolvere anche la riforma riguardante i magistrati, nel contesto in cui la Corte Costituzionale (CCR) ha respinto la legge che modificava le condizioni per il loro pensionamento. La legge è stata dichiarata incostituzionale poiché il governo non aveva atteso il parere del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). Il capo dello stato si è dichiarato ottimista, affermando che verrà trovata una soluzione a questo problema, poiché, se la legge non verrà adottata, la Romania rischia di perdere 231 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il presidente ha spiegato che la questione delle pensioni speciali è piuttosto di natura amministrativa.
“Abbiamo un problema amministrativo nel fatto che, tramite una decisione politica presa molti anni fa, inizialmente le pensioni erano più alte degli stipendi, ora sono uguali agli stipendi, il che è del tutto innaturale. Esiste un consenso nella società sul fatto che questo problema debba essere corretto – nessuno dice che non dobbiamo correggere questo problema. Il problema collaterale è che l’argomento è diventato un tema di campagna elettorale e, in effetti, i magistrati sono diventati una sorta di capro espiatorio, il che non è giusto”, ha dichiarato Nicuşor Dan. La scadenza per l’adozione della legge è la fine del mese di novembre, e il percorso dovrà includere anche eventuali impugnazioni in tribunale.