Sabotaggio sventato in Romania
Un nuovo tentativo di sabotaggio orchestrato dalla Russia sul territorio della Romania è fallito.
Bogdan Matei, 22.10.2025, 11:51
Membro della NATO e dell’Unione Europea, confinante con l’Ucraina invasa dalle truppe russe, la Romania ha mostrato solidarietà verso Kiev fin dal primo momento della guerra iniziata il 24 febbraio 2022. Di conseguenza, si è assunta anche il rischio di diventare bersaglio di atti ostili ordinati da Mosca. Il Servizio Romeno di Informazioni (SRI) comunica che, in cooperazione con partner nazionali e internazionali, ha sventato una nuova operazione di sabotaggio orchestrata dalla Federazione Russa sul territorio della Romania, il cui obiettivo era l’attacco di un’azienda a Bucarest.
Insieme alla DIICOT (la Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo) e ai Ministeri degli Interni e della Difesa, “nonché a servizi partner esteri, il SRI ha impedito il compimento di una nuova azione di sabotaggio nel territorio nazionale, che vedeva coinvolti due cittadini ucraini, sotto il coordinamento diretto di rappresentanti dei servizi segreti russi. L’obiettivo era l’incendio doloso di una sede della compagnia Nova Post (la più grande azienda privata ucraina di spedizioni – ndr) nella città di Bucarest”.
Secondo un comunicato ripreso dai media, il 14 e 15 ottobre, il SRI ha identificato e monitorato due cittadini ucraini entrati in Romania arrivando dalla Polonia e giunti a Bucarest, dove hanno depositato alla sede di Nova Post due pacchi contenenti ordigni incendiari a innesco remoto, realizzati artigianalmente e nascosti in cuffie audio e pezzi auto, nonchè dispositivi GPS per il monitoraggio del posto.
Nel caso in cui l’incendio fosse avvenuto nell’edificio situato nel centro di Bucarest, le fiamme avrebbero potuto facilmente estendersi agli edifici vicini, generando un reale pericolo per la vita di un gran numero di persone, oltre a causare danni agli immobili e ai beni nella zona. Il coinvolgimento delle proprie squadre e delle risorse specializzate del SRI ha permesso l’identificazione immediata degli ordigni, il disinnesco e la prevenzione della loro attivazione, intenzionale o accidentale.
Attualmente, le autorità giudiziarie, insieme alle strutture di polizia e agli organi competenti in materia di sicurezza nazionale di Romania, stanno conducendo indagini, anche in formato di partnership, sulle azioni dei due cittadini ucraini, che, secondo la DIICOT, hanno rispettivamente 21 e 24 anni. Le informazioni raccolte confermano la loro appartenenza a una rete estesa di sabotatori controllata dai servizi segreti russi, che mira a paesi dell’Europa orientale come Romania, Polonia o Repubblica di Moldova, ha dichiarato il portavoce del SRI, Ovidiu Marincea.
A Bucarest, la maggior parte delle voci della stampa considera che non è mica sorprendente questo nuovo tentativo della dittatura di Mosca di colpire un paese percepito come ostile. Alcuni giornalisti fanno inoltre notare quanto facilmente i russi reclutano agenti proprio tra le file dei presunti nemici ucraini, quelli che alcuni fattori decisionali occidentali affermano che sosterranno fino a una cosiddetta vittoria, che nessuno può definire.