Discussioni sulla riforma dell’amministrazione pubblica locale
Anche questa settimana si conclude senza una decisione della coalizione di governo PSD-PNL-USR-UDMR sulla forma finale della riforma dell’amministrazione locale.
Daniela Budu, 17.10.2025, 11:42
Dopo oltre due mesi di negoziati e parecchie riunioni rinviate, la riforma dell’amministrazione locale in Romania è ancora in stallo. Anche questa settimana si chiude senza una decisione da parte della coalizione di governo PSD-PNL-USR-UDMR sulla forma finale della riforma dell’amministrazione locale e, implicitamente, sul numero di funzionari pubblici di municipi e consigli provinciali che devono essere licenziati.
Il primo ministro Ilie Bolojan sostiene il licenziamento effettivo di circa 13.000 dipendenti pubblici, mentre il PSD propone che siano i sindaci e i ministri a decidere le modalità di diminuzione delle spese – tramite licenziamenti, riduzioni salariali o eliminazione dei bonus. Durante l’incontro di questa settimana, i socialdemocratici hanno presentato anche un proprio pacchetto di riforma economica e hanno chiesto che venga adottato simultaneamente con la riforma amministrativa.
D’altra parte, il Governo di Bucarest ha deciso di rinviare alla prossima settimana le modifiche all’ordinanza d’urgenza 52, che limita per i comuni le spese per riparazioni e acquisti di fine anno. Le autorità avevano già annunciato la settimana scorsa l’intenzione di modificare il provvedimento, dopo che diversi sindaci del paese avevano segnalato che avrebbe potuto bloccare l’attività dei comuni.
In una conferenza stampa, il ministro dello Sviluppo, Cseke Attila, ha dichiarato che è essenziale che l’Esecutivo e la coalizione di governo prendano rapidamente una decisione sulla riforma dell’amministrazione locale, avvertendo che il prolungarsi delle discussioni danneggia il processo politico e l’efficienza a livello locale. Cseke Attila ha sottolineato che l’UDMR sostiene un approccio differenziato da una località all’altra, perché non è giusto che anche i municipi che si sono dimostrati efficienti siano costretti a effettuare tagli di spesa. Ha aggiunto che ci sono circa 700 Unità Amministrativo-Territoriali dove non dovrebbe essere tagliato alcun posto occupato.
“Non mi sembra corretto applicare la stessa misura per tutti, finché esistono autorità locali, comuni, sindaci se vogliamo, che hanno gestito anche finora in modo efficiente il denaro pubblico, dove l’organigramma non è piena e dove non dovremmo fare tagli significativi. C’è anche l’opzione che abbiamo proposto alla coalizione: applicare una percentuale del 30%, che alla fine porta a una riduzione del 10,2% dei posti occupati”, ha dichiarato il ministro.
D’altra parte, Cseke Attila ha proposto alla coalizione di governo un progetto di modifica del rango delle località in Romania che non rientrano più nei criteri attuali di popolazione. Così, diverse località dovrebbero diventare municipi, poiché superano i 40.000 abitanti. Inoltre, ha aggiunto il ministro, se le proposte saranno accettate, 45 comuni del paese si trasformeranno in città, perché hanno più di 10.000 abitanti.