La legge sull’industria nazionale della difesa è stata promulgata
Daniela Budu, 22.11.2016, 16:41
Il
presidente romeno Klaus Iohannis ha firmato il decreto di promulgazione della
Legge sull’industria nazionale della difesa. L’atto normativo era stato
adottato, lo scorso mese, dal Senato, quale camera con potere decisionale. Le
leggi regolamenta l’organizzazione del settore per campi di attività
strategiche, la ristrutturazione e il raggruppamento delle capacità, la
stimolazione degli investimenti, l’aumento della competitività e la
diversificazione dei prodotti specifici per questo settore, ma anche la
partecipazione alle attività dell’industria europea della difesa.
Il
presidente Klaus Iohannis ha spiegato di non essere preoccupato per il modo in
cui il presidente eletto degli USA, Donald Trump, si relaziona con la NATO,
essendo del parere che i rapporti della Romania con gli USA continueranno ad
essere buoni. I rapporti saranno parzialmente ridefiniti, parzialmente
modificati, ma ciò non significa necessariamente che saranno peggiori,
potrebbero migliorare. A mio avviso, gli USA continueranno a svolgere lo stesso
ruolo come finora, il ruolo del più importante membro della NATO e con il
maggiore coinvolgimento in molte zone, conflittuali o meno – ha aggiunto
il presidente, facendo riferimento alle dichiarazioni di Donald Trump nella
campagna elettorale. Trump aveva suggerito che lui non difenderebbe
automaticamente i Paesi baltici nell’eventualità di un attacco, ma
analizzerebbe prima i loro contributi alla NATO.
Il
presidente romeno ha spiegato che, nella NATO, è necessario che i Paesi membri
stanzino il 2% del PIL, come ha chiesto anche Donald Trump, e che
l’atteggiamento di quest’ultimo potrebbe far svegliare qualcuno.
Iohannis ha ricordato che, a gennaio 2015, ha proposto ai partiti di aumentare
lo stanziamento dal budget dello stato alla difesa al 2% del PIL. Secondo lui,
la stessa cosa l’ha detta anche Trump, cioè che tutto il mondo dovrebbe far
arrivare le spese per la difesa alla quota stabilita congiuntamente.
Attualmente,
solo cinque Paesi membri dell’UE rispettano l’obiettivo della NATO di stanziare
il 2% del PIL alla difesa, mentre altri 10 si sono prefissi delle road-map
chiare per arrivare a questo livello. Ciò significa che solo la metà degli
stati membri stanzia abbastanza fondi all’addestramento e agli equipaggiamenti.
Le spese della Romania per la difesa sono aumentate di mezzo miliardo di
dollari nel 2016 rispetto al 2009, e la Romania si piazza al terzo posto nel
top delle spese destinate alla dotazione delle forze militari tra gli stati
membri NATO, lo rileva un rapporto pubblicato dall’Alleanza Nord-Atlantica.
Inoltre,
le spese della Romania per la difesa rapportate al PIL indicano una percentuale
stimata all’1.48%. La Romania è la decima forza come numero di truppe nella
NATO, con un effettivo di 70.000 militari. In più, nel 2009, la Romania
stanziava 2.2 miliardi di dollari al budget della Difesa, mentre nel 2016 la
somma prevista è maggiore di 500 milioni rispetto a sette anni fa, e la stessa
somma ora la fa piazzarsi prima di stati come Rep. Ceca, Estonia, Lettonia,
Lituania, Slovacchia o Ungheria. (traduzione di Gabriela Petre)