Liberalizzazioni dei mercati
Estate rovente nell’economia e nella società romena.
Bogdan Matei, 02.07.2025, 11:02
Dal 1° luglio, in Romania è stato eliminato il price cap del prezzo dell’energia elettrica, e le bollette saranno prevedibilmente sensibilmente più alte. Quasi quattro milioni di famiglie riceveranno un sostegno mensile di 50 lei (circa 10 euro), sotto forma di voucher, come aiuto per il pagamento delle bollette per l’elettricità. Il denaro sarà concesso fino alla fine di marzo del prossimo anno. Sempre martedì è scaduto anche il tetto per le tariffe RCA (assicurazione auto obbligatoria), misura introdotta due anni fa dopo il fallimento della compagnia assicurativa Euroins. L’Autorità di Vigilanza Finanziaria afferma che il mercato si è stabilizzato e non sono previsti aumenti significativi dei prezzi.
Sullo sfondo delle incertezze riguardanti le prospettive economico-sociali, il mercato automobilistico sembra invece contrarsi. Le immatricolazioni di auto nuove sono diminuite del 22% nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo i dati preliminari pubblicati dall’Associazione dei Produttori e degli Importatori di Automobili.
Anche le auto completamente elettriche hanno registrato lo scorso mese un calo ancora maggiore rispetto a giugno dell’anno scorso, superiore al 54%. In Romania, il riorientamento dei clienti verso le macchine second hand ha portato, nei primi sei mesi di quest’anno, a una crescita di quasi il 30% sul mercato delle auto usate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In Romania, nella classifica dei tre marchi di auto nuove più immatricolate, continua a dominare il brand locale Dacia, seguito, nell’ordine, da Toyota e Skoda.
Tutto ciò avviene sullo sfondo degli sforzi che il governo di Bucarest afferma di voler compiere per ridurre il deficit di bilancio, il più alto tra i 27 stati membri dell’Unione Europea. Entro la fine dell’anno, la Romania dovrebbe equilibrare il proprio bilancio con 30 miliardi di lei (circa sei miliardi di euro), affinché le agenzie di rating non la declassino alla categoria “junk”, non raccomandata per gli investimenti.
Dieci miliardi dovrebbero essere ottenuti tramite l’organizzazione degli investimenti in base alle priorità, altri 10 mediante l’aggiustamento delle tasse e ulteriori 10 attraverso la riduzione delle spese. Fonti politiche riferiscono che all’interno della coalizione di governo si sta ancora discutendo quali saranno le due soglie IVA che verranno annunciate dal primo ministro Ilie Bolojan, e che è possibile che l’aliquota generale salga dal 19% al 21%.
Sicure che la vita diventerà più costosa, le organizzazioni sindacali di tutti i settori hanno già avviato proteste e minacciano con lo sciopero generale se il governo non ritirerà la decisione di tagliare i bonus dei dipendenti pubblici. I leader delle confederazioni sindacali chiedono un incontro urgente con il primo ministro e sollecitano al presidente Nicușor Dan di mediare questo conflitto sociale. La confederazione “Cartel Alfa” ha annunciato una grande manifestazione davanti al Parlamento, molto probabilmente il 15 luglio, quando è prevista una sessione straordinaria del legislativo per l’adozione delle misure fiscali e di bilancio.