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Pacchetto fiscale, Parlamento boccia sfiducia

Il Parlamento di Bucarest ha respinto la mozione di sfiducia inoltrata dall'opposizione, dopo che il Governo ha posto la fiducia sulle misure fiscali e di bilancio.

Il premier Ilie Bolojan ai dibattiti sulla sfiducia in plenaria del Parlamento (foto: gov.ro)
Il premier Ilie Bolojan ai dibattiti sulla sfiducia in plenaria del Parlamento (foto: gov.ro)

, 15.07.2025, 10:51

Riunito in sessione straordinaria, il Parlamento della Romania ha respinto lunedì la mozione di sfiducia inoltrata dall’opposizione populista e ultranazionalista contro il governo di coalizione PSD-PNL-USR-UDMR. La mozione è stata avviata dall’AUR e firmata anche da parlamentari di S.O.S. România, POT (Partito della Gente Giovane) e non iscritti.

L’AUR ha promosso questa iniziativa dopo che il Governo guidato dal liberale Ilie Bolojan ha posto la fiduciasul primo pacchetto di misure fiscali volte a ridurre il deficit di bilancio, in un contesto in cui il paese registra il più alto disavanzo dell’Unione Europea – 9,3% del Prodotto Interno Lordo. Gli iniziatori hanno cercato così di bloccare gli aumenti di tasse e imposte previsti dal pacchetto fiscale, che, a loro avviso, portano austerità solo per la gente comune. Con il no alla sfiducia, il pacchetto fiscale si considera adottato e va alla promulgazione.

Durante i dibattiti generali sulla mozione di sfiducia, il leader dell’AUR, George Simion, ha criticato il gran numero di vicepremier e l’austerità proposta esclusivamente per la popolazione a basso reddito. Tra le misure più importanti previste dal pacchetto fiscale vi sono l’aumento dell’IVA, l’eliminazione dell’esenzione dal pagamento del contributo sanitario (CASS) per i pensionati con redditi mensili superiori a 3.000 lei (600 euro), nonché la crescita delle accise su tabacco, alcol e carburanti. Inoltre, gli stipendi e le pensioni del settore pubblico resteranno congelati anche l’anno prossimo.

Il pacchetto fiscale proposto è necessario per superare una situazione di crisi, ha dichiarato il premier Ilie Bolojan, il quale ha sottolineato che alcune critiche sono infondate e ha chiesto alternative valide alle misure proposte. Il premier ha aggiunto che la Romania sta iniziando a riconquistare la fiducia dei mercati internazionali e che i costi di indebitamento del paese hanno cominciato a diminuire. Ilie Bolojan ha inoltre affermato che continuerà il processo volto a mettere l’ordine nelle finanze, fermare lo spreco di denaro pubblico, ripristinare l’equità e responsabilizzare le istituzioni statali.

Una delle misure più criticate è l’aumento dell’IVA. Il capo dello stato, Nicușor Dan, che in campagna elettorale aveva promesso che non sarebbe stata aumentata, ha ribadito la propria opinione secondo cui ciò poteva essere evitato dal governo. Tuttavia, sarebbe stati necessari un pacchetto complesso di altre disposizioni fiscali e discussioni approfondite con la Commissione Europea e le agenzie di rating, afferma il capo dello stato. L’esecutivo, però, si è trovato sotto la pressione del tempo ed è stato costretto ad adottare misure che portassero subito risorse al bilancio per evitare il declassamento del paese. Il presidente ritiene inoltre che tutte queste misure restrittive saranno temporanee e che, con l’adesione all’OCSE prevista per la fine del prossimo anno, la situazione finanziaria del paese migliorerà notevolmente.

Le misure fiscali e di bilancio per le quali il Governo ha posto la fiducia in Parlamento hanno suscitato il malcontento dei sindacati, che sono scesi in piazza a protestare. I sindacalisti affermano che le politiche economiche e sociali attualmente promosse dalla classe politica rappresentano un attacco ai lavoratori, ai pensionati e ai cittadini più vulnerabili.

Foto: presidency.ro
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