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Preoccupazioni della Commissione Europea

La Romania ha meno di due anni e mezzo per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Foto: unsplash.com
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, 21.03.2024, 11:49

La Commissione Europea ammonisce che il 2024 è un anno cruciale per la Romania, perché vanno attuati concretamente i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, altrimenti il ​​prefinanziamento dovrà essere restituito. Una nuova rinegoziazione del PNRR non è più possibile, sottolineano gli esperti di Bruxelles, per cui, entro agosto 2026, dovranno essere raggiunti 400 traguardi e obiettivi, soprattutto riforme essenziali in campo fiscale.

La Romania ha realizzato molte riforme importanti nell’ambito del PNRR, come quelle sull’energia, sulla giustizia, sulla lotta alla corruzione e sul sistema pensionistico, ma ci sono ancora altre riforme essenziali che devono essere attuate, tra cui quella fiscale e quella relativa all’efficientizzazione delle attività e della governance aziendale nelle imprese statali, ha dichiarato Céline Gauer, responsabile presso la Commissione Europea, durante la conferenza di valutazione dello stato di attuazione del PNRR in Romania. Secondo Céline Gauer, la terza richiesta di pagamento presentata dalla Romania è in ritardo rispetto allo stadio in cui dovrebbe trovarsi.

La signora Gauer ha inoltre precisato che molte attività sono in ritardo e che alcuni investimenti non sono nemmeno iniziati in termini reali, e ha richiamato l’attenzione sul fatto che non esiste più alcuna possibilità di modificare il PNRR. Inoltre, la Commissione Europea è preoccupata per la situazione fiscale in Romania e prevede un deficit di bilancio di quasi il 7% del prodotto interno lordo, molto più elevato rispetto al target prefisso per quest’anno. Un altro esperto della Commissione, Declan Costello, ha ricordato alle autorità di Bucarest che la riforma del sistema fiscale è un obiettivo assunto dalla Romania attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Costello ha richiamato l’attenzione sul fatto che ci sono ancora problemi con la riscossione delle entrate e che la riforma salariale nel settore pubblico potrebbe comportare costi aggiuntivi.

Da parte loro, i rappresentanti del Governo a Bucarest sostengono di avere un dialogo permanente con la Commissione Europea e si aspettano che i fondi europei vengano attratti con successo. La Romania ha fatto importanti progressi nell’attuazione del PNRR, ma bisogna tenere conto delle sfide emerse dopo la crisi pandemica, legate all’aumento dell’inflazione, agli effetti della guerra in Ucraina e alle distorsioni nelle catene di approvvigionamento, tutto ciò generando una situazione complicata a livello europeo e mondiale, ma anche in Romania, ha dichiarato il ministro degli Investimenti e dei Progetti europei, Adrian Câciu. Il raggiungimento di alcuni traguardi e obiettivi del PNRR è accelerato, per altri ci sono ancora ritardi, ma il Piano nel suo insieme è in progresso rispetto allo scorso anno, ritiene il ministro.

Adrian Câciu ha assicurato che tutte le riforme saranno attuate e ha presentato alcune cifre. “Abbiamo già 9,4 miliardi di euro nei nostri conti. Ciò significa che abbiamo già ricevuto il 33,1% dei fondi stanziati per la Romania. Di questi fondi stanziati per la Romania, vengono attualmente spesi 1,9 miliardi di euro, quasi il 20% del denaro ricevuto viene anche assorbito”, ha spiegato il ministro. La Romania beneficia di uno stanziamento complessivo di circa 30 miliardi di euro per l’attuazione del PNRR, sotto forma di sovvenzioni e prestiti che dovrebbe utilizzare fino alla fine del 2026.

Ionuț Moșteanu (foto: gov.ro)
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