Sguardo sulla settimana 13-19 gennaio 2013
Crisi: missione congiunta FMI - CE - BM a Bucarest/BM: Romania deve continuare riforme strutturali /Sanità: dibattiti sul finanzamento del sistema/Mali-Algeria: Romania reagisce a crisi e presa di ostaggi
România Internațional, 18.01.2013, 17:43
Gli esperti del FMI, della Banca Mondiale e della Commissione Europea si trovano, fino al 29 gennaio, in missione di valutazione, a Bucarest, dell’accordo di prestito per un valore di 5 miliardi di euro concluso con la Romania nella primavera del 2011. È la prima visita dei finanziatori internazionali dopo le politiche dello scorso 9 dicembre e l’insediamento del nuovo governo di centro-sinistra presieduto da Victor Ponta. Sull’agenda: le recenti evoluzioni dell’economia romena, la bozza della Finanziaria 2013, le politiche monetarie promosse dalla Banca Centrale e la capacità del sistema bancario di far fronte ad eventuali shock esterni. I negoziati si preannunciano difficili dati i ritardi di Bucarest soprattutto per quanto riguarda la privatizzazione delle grandi compagnie statali, l’eficientizzazione delle spese nel settore sanitario e il pagamento degli arretrati. Le autorità romene desiderano ancora qualche mese per poter portare a termine gli impegni assunti nell’ambito dell’accordo con i creditori esterni. Gli esponenti del Governo discuteranno con la delegazione internazionale dell’oppportunità e dell’impatto di una serie di misure che il Governo intende attuare, come l’aumento del salario minimo da 700 lei (pari a 155 euro) a 800 lei (pari a 177 euro) oppure la riduzione dell’Iva per i generi alimentari di base.
La Romania deve continuare le riforme strutturali e non deve affrettarsi a passare all’euro prima di realizzare una convergenza reale con le economie europee. È la racomandazione del direttore per la Romania e Ungheria della Banca Mondiale, François Rantrua, fatta ad una conferenza su temi economici a Bucarest. Rantrua ha affermato che la Banca Mondiale ha notato i risultati buoni ottenuti ultimamente dalla Romania, quali la riduzione del deficit di bilancio, il controllo dell’inflazione e la lieve crescita delle esportazioni, soprattutto nei settori trasporti ed energia. Altre sfide per la Romania sono la riequilibrazione del budget della previdenza sociale, la riforma del settore sanitario, l’eficientizzazione delle attività delle imprese a capitale statale, il miglioramento della raccolta delle tasse e imposte e del tasso di assorbimento dei fondi europei.
La riforma del sistema sanitario romeno è una priorità anche per l’attuale governo di Bucarest e la Finanziaria 2013 prevede un aumento del 30% dei fondi destinati a questo settore. Il ministro della sanità romeno, Eugen Nicolăescu, ha annunciato che il finanziamento pubblico agli ospedali privati sarà sospeso e gli ospedali provinciali non saranno più nel subordine delle autorità locali. Il malcontento dei rappresentanti degli ospedali e dei malati ha determinato il ministro a tornare sull’argomento con nuove precisazioni. Eugen Nicolăescu ha annunciato colloqui la prossima settimana tra i rappresentanti del Ministero e degli ospedali privati, e una decisione sulla limitazione del loro finanziamento dopo l’approvazione da parte del Governo del contratto-quadro per il 2013. Nicolăescu ha aggiunto che non è stata presa alcuna decisione per quanto riguarda i medici che lavorano sia nel sistema pubblico che in quello privato dopo che il Ministero della Sanità aveva chiesto che la doppia qualità di un dipendente di questo settore fosse analizzata in vista di possibili conflitti di interesse, e perché i rispettivi dipendenti potrebbero reclutare pazienti dai servizi pubblici per dirigerli verso le unità private.
La comunità internazionale si confronta con una nuova crisi in Mali, determinata dall’intensificazione delle azioni terroristiche in questo Paese, nell’ovest dell’Africa, crisi che rischia di estendersi e destabilizzare la regione. Una riunione straordinaria sulla crisi in Mali si è svolta a Bruxelles, dove i capi delle diplomazie dei Paesi UE hanno approvato una missione di 15 mesi per la formazione e la riorganizzazione dell’esercito di Mali, formata da 200 istruttori militari e 250 agenti di sicurezza. Il capo della diplomazia di Bucarest, Titus Corlăţean, ha affermato che la Romania potrebbe partecipare alla missione europea. Il ministro ha condannato fermamente le azioni dei gruppi terroristici in Mali ed ha trasmesso un messaggio di sostegno alla decisione della Francia di intervenire militarmente per fermarli e ripristinare l’ordine. D’altra parte, Bucarest ha confermato che la Romania si annovera tra i Paesi con cittadini presi in ostaggio nell’Algeria confinante da parte di un gruppo affiliato all’Al-Qaida, come rappressaglie all’intervento aereo e terrestre dei militari francesi contro le roccaforti islamiste in Mali. Il MAE romeno ha annunciato la creazione di un’unità di crisi per monitorare la situazione.