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06.02.2025 (aggiornamento)

Governo: approvata nuova formula di calcolo per lo stipendio base minimo lordo, in conformità con i provvedimenti europei in materia/ Sfruttamento lavoro: 52 romeni, sequestrati in condizioni di semi-schiavitù nella regione di Siviglia, liberati dalla polizia spagnola/ Eurostat: i romeni tra i cittadini europei con il più alto tasso di intensità di lavoro

06.02.2025 (aggiornamento)
06.02.2025 (aggiornamento)

, 06.02.2025, 19:59

Finanziaria – La plenaria del Parlamento di Bucarest ha approvato il disegno di legge sul bilancio dello stato per il 2025 e sulla previdenza sociale. La  Finanziaria punta su una crescita economica del 2,5% e un deficit di bilancio pari a 7% del PIL. Secondo il ministro delle Finanze, Tánczos Barna, in questo modo  sono  create le condizioni per sostenere lo sviluppo attraverso investimenti record, per garantire il pagamento di stipendi e pensioni, per proteggere i più vulnerabili, ma anche per ristabilire l’equilibrio finanziario del paese.

 

Retribuzioni – Nella prima riunione dopo l’adozione della Finanziaria per il 2025,  il Governo ha stabilito che lo stipendio base lordo minimo garantito sarà aggiornato annualmente a seconda del l tasso d’inflazione e della produttività del lavoro. Il portavoce del Governo, Mihai Constantin, ha dichiarato che si tratta del meccanismo di calcolo europeo che verrà applicato anche in Romania e che offrirà  una migliore prevedibilità sui redditi. Dall’inizio dell’anno, il salario minimo lordo in Romania è di 4.050 lei (circa 810 euro). Sul tavolo dell’Esecutivo anche l’approvazione di una serie di progetti di investimento destinati alla transizione verde, per un valore di quasi 90 milioni di lei (circa 18 milioni di euro), nonchè le priorità per quest’anno del programma di sviluppo locale “Anghel Saligny”.

 

Ristrutturazioni – Oltre 400 posti di funzionari parlamentari saranno eliminati, dopo il via libera alla riorganizzazione arrivato anche dalla Camera dei Deputati di Bucarest. Tagli di personale saranno fatti anche alla Cancelleria del Presidente della Camera e nei gabinetti dei membri dell’Ufficio permanente. Secondo la direzione della Camera dei Deputati, 240 posti in meno si tradurranno in un risparmio annuo di 35 milioni di lei (circa 7 milioni di euro). Recentemente, nonostante le proteste dei dipendenti,  anche il Senato ha deciso di eliminare  quasi 200 posti. Il Governo ha invocato la necessità di ridurre le spese e di limitare il deficit di bilancio, mentre l’opposizione ha accusato la mancanza di trasparenza e la violazione delle disposizioni legali.

 

Politica – Il Partito della Gente Giovane (POT), formazione politica appena entrata nel Parlamento di Bucarest, ha presentato la terza richiesta di sospensione del  presidente in carica, Klaus Iohannis. L’azione si verifica dopo che, in precedenza, l’opposizione non era riuscita a inserire nell’agenda del Parlamento le altre sollecitazioni in questo  senso, a causa di vizi procedurali. Nel caso in cui tutte le procedure legali saranno rispettate, i vertici del Parlamento dovranno convocare la plenaria delle due Camere per il voto. Il  21 dicembre scorso, il presidente Klaus Iohannis doveva concludere il suo secondo ed ultimo mandato quinquennale conferito dalla Costituzione. In seguito all’annullamento delle elezioni presidenziali, la sua permanenza alla guida del paese è stata prolungata fino all’elezione di un nuovo capo dello stato.

 

Difesa – La Romania continuerà a fornire tutto il sostegno necessario dalla sua posizione di nazione ospitante del Gruppo tattico della NATO dispiegato nel nostro paese. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, incontrando il ministro delegato per gli affari europei della Repubblica francese, Benjamin Haddad. I colloqui sono stati incentrati sulla cooperazione a livello dell’Alleanza, in particolare sul consolidamento del Battle Group  operativo in Romania, dove la Francia è  nazione quadro. Haddad è stato ricevuto anche dal ministro degli Esteri, Emil Hurezeanu. Il ministro francese si trova a Bucarest per esprimere la solidarietà del suo paese nei confronti della Romania, sottoposta a una serie di ingerenze esterne. L’ente governativo francese incaricato della protezione contro le interferenze digitali straniere sostiene, in un rapporto citato dalla corrispondente di Radio Romania a Parigi, che manovre di questo tipo hanno generato l’interruzione dello svolgimento regolare delle elezioni presidenziali in Romania alla fine dello scorso anno.

 

Lavoratori – 52 cittadini romeni, sequestrati in condizioni di semi-schiavitù su una piantagione nella regione di Siviglia, sono stati liberati dalla polizia spagnola. Le condizioni in cui queste persone vivevano e lavoravano sono state definite dalle autorità “difficili da immaginare”. Il gruppo responsabile è composto da quattro romeni. Gli indagati reclutavano lavoratori tramite annunci pubblicati sui social, promettendo guadagni elevati, alloggi dignitosi e trasporto gratuito. Una volta arrivati ​​in Spagna, i loro documenti d’identità venvivano confiscati con il pretesto di ottenere contratti per i servizi sociali, anche se l’inchiesta ha rivelato che nessuno dei 52 romeni ne era beneficiario. Inoltre, le paghe ricevute erano di molto inferiori a quelle promesse. Le vittime sono state minacciate con la violenza nel caso in cui si sarebbero rivolte alle autorità. I responsabili sono stati arrestati.

 

Sondaggio – I romeni sono tra i cittadini europei che lavorano di più. Secondo un sondaggio Eurostat, la regione di Bucarest-Ilfov ha il più alto tasso di intensità di lavoro tra tutte le regioni europee. Seguono le regioni di Salisburgo e Tirolo, con percentuali simili, la regione di Bratislava, mentre al 5° posto si trova un’altra regione della Romania, il nord-est, dove solo l’1,7% delle famiglie ha una bassa intensità di lavoro. L’intensità del lavoro è definita dal numero di ore dedicate effettivamente all’attività svolta.

 

Incendio – Due infermiere sono state rinviate a giudizio nel caso dell’incendio scoppiato a novembre 2020  nel reparto di anestesia e terapia intensiva dell’Ospedale d’urgenza di Piatra-Neamţ (nord-est della Romania), nel quale hanno perso la vita nove persone. Le due sono accusate dei reati di distruzione colposa e inosservanza delle misure legali di sicurezza e igiene sul lavoro. Le  infermiere non avrebbero adottato le misure necessarie per spegnere una candela accesa sul comodino di un paziente in agonia. Avrebbero violato in questo modo diversi provvedimenti legali volti a garantire la sicurezza e la salute sul lavoro, la sicurezza antincendio e le buone pratiche nell’esercizio dell’atto medico.

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