18.06.2025
Politica: proseguono negoziati tra i partiti pro-europei sulla struttura del futuro governo/ Educazione: ministro dell'Istruzione ad interim, Daniel David, al momento non si parla di riduzione degli stipendi degli insegnanti/ MAE: il capo della diplomazia, Emil Hurezeanu, conferma aggressione subita a Vladivostok, nell'Estremo Oriente Russo, da una diplomatica romena, nel servizio dell'UE

18.06.2025, 16:58
Politica – I partiti pro-europei del Parlamento di Bucarest – PSD, PNL, USR e UDMR – hanno ripreso i negoziati in merito alle misure volte a ridurre il deficit di bilancio, nonchè alla distribuzione dei ministeri nel futuro governo. Probabilmente, il leader del PNL, Ilie Bolojan, assumerà la carica di primo ministro fino al 2027, quando l’incarico sarà trasferito al PSD. Bolojan guiderà un governo con 16 ministeri. I socialdemocratici dovrebbero ricevere sette, i liberali quattro, l’USR tre, mentre l’UDMR due. Dopo la nomina del primo ministro, i ministri saranno ascoltati lunedì dalle commissioni specializzate, il governo dovrebbe ricevere il voto di investitura del Parlamento, dopo di che il nuovo Esecutivo presterà giuramento nelle mani del presidente. Il capo dello stato, Nicuşor Dan, ha invitato domani tutti i gruppi parlamentari a un nuovo round di consultazioni sulla nomina del futuro premier.
Istruzione – Il ministro dell’Istruzione ad interim, Daniel David, ha dichiarato che al momento non si parla di riduzione degli stipendi degli insegnanti. David ha sottolineato che i messaggi lanciati dai sindacalisti del settore contengono fatti assolutamente reali, per i quali stanno facendo bene a lottare, ma anche voci e interpretazioni distorte. Il ministro ha promesso che, nel caso in cui resterà in carica, il numero di ricercatori, già inferiore agli standard europei, non verrà ridotto. I sindacati del sistema educativo romeno sono scesi oggi in sciopero bianco, per esprimere il loro dissenso sulle proposte recentemente diffuse riguardanti alcune misure per ridurre le spese nel settore. I dipendenti dell’istruzione si oppongono all’aumento fino a 8 ore al giorno del carico orario di insegnamento, nonché all’abbassamento della soglia salariale in base alla quale vengono concessi buoni ferie e indennità di mensa. Ieri, i leader sindacali del settore hanno incontrato il ministro dell’Istruzione, Daniel David, al quale hanno comunicato che respingono qualsiasi taglio dal bilancio che possa avere un impatto sugli stipendi degli insegnanti. Essi hanno ammonito che, nel caso in cui la protesta odierna verrà trattata con indifferenza e il futuro governo adotterà misure che colpiranno il tenore di vita dei dipendenti del settore, saranno avviate importanti azioni di protesta, fino allo sciopero generale.
MO – Il ministro degli Affari Esteri, Emil Hurezeanu, ha annunciato che 68 cittadini romeni che si trovano in Iran vogliono partire immediatamente da questo paese. La missione diplomatica resta in contatto anche con altre 30 persone, ha specificato il ministro. Nel contempo, 119 persone hanno richiesto l’evacuazione e il rimpatrio presso l’Ambasciata di Romania a Tel Aviv e presso l’Ufficio di Rappresentanza della Romania a Ramallah. Le due rappresentanze mantengono il contatto con 279 cittadini romeni che hanno notificato la loro presenza nella zona. D’altra parte, 40 cittadini romeni sono stati rimpatriati da Israele in Bulgaria, via Egitto. Nel contesto del forte deterioramento della situazione della sicurezza nel Medio Oriente, nonchè della chiusura dello spazio aereo in diversi paesi della regione, il Ministero degli Affari Esteri sta adottando misure per garantire la protezione consolare ai cittadini romeni che hanno notificato la loro presenza nella zona e desiderano rientrare nel paese.
Aggressione diplomatico – Il ministro degli Esteri romeno Emil Hurezeanu ha confermato che una diplomatica romeno in rappresentanza dell’UE è stata aggredita a fine maggio a Vladivostok, nell’Estremo Oriente russo, durante una visita ufficiale. L’incidente è stato confermato anche da una portavoce della Commissione Europea. La notizia è stata pubblicata sulla rivista tedesca Spiegel.de. Secondo la pubblicazione, l’evento ha suscitato grande agitazione tra i diplomatici occidentali a Mosca, poiché gli aggressori sarebbero, a quanto pare, funzionari delle autorità di sicurezza russe. Il ministro Hurezeanu ha evitato di confermare il coinvolgimento dell’FSB nell’incidente, precisando che la diplomatica ha lasciato il territorio della Federazione Russa e si trova in perfetta sicurezza e in buona salute a Bruxelles.
UE – Via libera dal Parlamento Europeo a una risoluzione che include la proposta di estensione del finanziamento del Meccanismo di Ripresa e Resilienza per consentire il completamento dei progetti in corso. La risoluzione fa riferimento alla relazione preparata dagli eurodeputati romeni Siegfried Mureşan e Victor Negrescu, e sottolinea l’effetto stabilizzante di questo strumento nel contesto europeo di incertezza economica. Nella risoluzione, i membri dell’Eurocamera hanno espresso preoccupazione il periodo breve di attuazione dei finanziamenti sospesi del PNRR e hanno sollecitato alla Commissione Europea di stabilire nuovi programmi flessibili e prevedibili. Siegfried Mureşan ha inoltre chiesto una revisione delle modalità in cui i fondi non spesi del Meccanismo di Ripresa e Resilienza possano sostenere le nuove priorità strategiche europee, in particolare il rafforzamento della competitività e delle capacità di difesa.
Inflazione – Il tasso d’inflazione annuo nell’Unione Europea ha continuato a diminuire a maggio fino al 2,2%, dal 2,4 rilevato il mese precedente, ma la Romania rimane il paese con l’inflazione più elevata, con un aumento annuo dei prezzi del 5,4%. Secondo i dati Eurostat, lo scorso mese, gli stati membri dell’UE con i tassi d’inflazione annui più bassi sono stati Cipro, Francia e Irlanda. D’altra parte, secondo i dati recentemente pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso d’inflazione annuo è salito in Romania nel mese di maggio al 5,45% dal 4,9% di aprile. Dal canto suo, la Banca Centrale ha rivisto al rialzo dal 3,8 fino al 4,6%, le stime relative all’inflazione per la fine del 2025.