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30.10.2025 (aggiornamento)

NATO: Francia non aumenterà la sua presenza militare in Romania/ Politica: Oana Gheorghiu, proposta del primo ministro Ilie Bolojan per la carica di vicepremier, ha prestato giuramento/ Proteste: continuano le manifestazioni dei sindacati contro le misure di austerità del Governo

30.10.2025 (aggiornamento)
30.10.2025 (aggiornamento)

, 30.10.2025, 19:20

Militari americani–  Il Partito Socialdemocratico, che fa parte della coalizione di governo in Romania,  sollecita spiegazioni al primo ministro liberale Ilie Bolojan in merito al ritiro dei soldati americani dalla Romania. Il presidente ad interim del PSD, Sorin Grindeanu, ha dichiarato che aspetta il primo ministro davanti al Parlamento per presentare gli effetti sugli impegni strategici e di sicurezza della Romania. In questo senso, la direzione della Camera dei Deputati ha approvato  la richiesta del gruppo parlamentare socialdemocratico relativa alla presenza del premier lunedì nella plenaria della Camera dei Deputati, al dibattito politico  “Ora del primo ministro”. Gli Stati Uniti stanno ridimensionando una parte delle truppe dispiegate sul Fianco Orientale della NATO, nell’ambito di un processo globale che interessa anche la base Mihail Kogălniceanu, nel sud-est della Romania. La parte americana sostiene che l’azione non rappresenta un segnale di indebolimento dell’impegno nei confronti dell’Alleanza, mentre le autorità di Bucarest affermano che la sicurezza nazionale non ne risentirà. La decisione del Pentagono è stata tuttavia criticata dai presidenti delle commissioni difesa del Senato americano e della Camera dei Rappresentanti, entrambi repubblicani. Esponenti della NATO hanno spiegato che gli aggiustamenti non sono insoliti, mentre la Commissione Europea sostiene che la decisione degli Stati Uniti non interferisce con i progetti dell’Unione in materia di difesa.

 

NATO – La Francia non aumenterà la sua presenza militare in Romania all’interno dell’Alleanza Nord Atlantica. Lo ha annunciato la ministra della Difesa francese, Catherine Vautrin, incontrando il suo omologo romeno, Ionuţ Moşteanu. I due hanno visitato i contingenti schierati nel Centro Nazionale di Addestramento di Cincu, nel centro della Romania. Vautrin ha ricordato che la Francia ha già 3.000 militari di stanza in Romania nell’ambito del Battle Group della NATO, assicurando che Parigi rimarrà un alleato fermo di Bucarest, dato che la sicurezza francese dipende da quella del fianco orientale della NATO. Dal canto suo, il ministro della Difesa romeno ha affermato che esiste un potenziale molto elevato di collaborazione tra i due paesi a livello di produzione industriale militare. Moşteanu ha spiegato che la decisione degli Stati Uniti di ridimensionare la loro presenza militare in Romania non rappresenta un motivo di preoccupazione. Il Battle Group NATO in Romania, istituito nel 2022, riunisce personale militare da Francia, Belgio, Lussemburgo e Spagna.

 

Politica – Oana Gheorghiu, proposta del primo ministro romeno Ilie Bolojan per la carica di vicepremier, ha prestato giuramento, dopo che ieri il presidente Nicuşor Dan aveva firmato il decreto di nomina.  Oana Gheorghiu, 56 anni, si è laureata presso l’Accademia di Studi Economici di Bucarest ed è co-fondatrice e co-presidente dell’Associazione “Dăruieşte Viaţă”/ “Dona Vita”, che ha costruito un ospedale per bambini malati di cancro esclusivamente attraverso donazioni. In un post sui social di qualche mese fa, la Gheorghiu ha criticato l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, determinando il leader ad interim del PSD, Sorin Grindeanu, di sollecitare al primo ministro il ritiro della  proposta, per evitare un disastro diplomatico nei confronti del partner strategico della Romania. Ogni dichiarazione irresponsabile rilasciata nello spazio pubblico colpisce direttamente gli interessi strategici della Romania, ha sottolineato Grindeanu su Facebook. In risposta, Gheorghiu ha spiegato che nulla di ciò che ha scritto sulla sua pagina personale prima di assumere l’incarico di vicepremier impegna in alcun modo lo stato o il governo romeno. La carica di vice primo ministro è rimasta vacante in seguito alle dimissioni rassegnate a luglio da Dragoș Anastasiu, accusato di aver pagato per otto anni tangenti a un dipendente dell’Agenzia delle Entrate.

 

Proteste – Le confederazioni sindacali del sistema educativo romeno hanno annunciato l’organizzazione di un referendum nazionale sulla possibilità di organizzare uno sciopero generale. I rappresentanti dei sindacati dell’istruzione, insoddisfatti, tra l’altro, dell’aumento del carico didattico, nonchè della riduzione della retribuzione oraria, chiedono ai fattori decisionali di abrogare le misure della Legge 141, che, secondo loro, incidono in modo negativo sull’intero sistema educativo. Ieri, migliaia di dipendenti dell’amministrazione, istruzione e della sanità sono scesi in strada per chiedere l’aumento di stipendi e pensioni, una tassazione equa, nonchè la fine delle misure di austerità adottate dal governo. Insoddisfazione ha generato anche l’intenzione dell’esecutivo di non aumentare il salario minimo nel 2026, mantenendolo al valore attuale di 4.050 lei (circa 800 euro).

 

Incendio Colectiv – Il presidente della Romania, Nicuşor Dan, ha deposto una corona di fiori al monumento eretto in memoria delle vittime dell’incendio nel club bucarestino Colectiv. Ricorrono oggi 10 anni dalla tragedia che ha causato 64 vittime e 140 ricoveri ospedalieri. In un messaggio sui social, il presidente afferma che la tragedia ha cambiato per sempre la Romania, ricordando che decine di giovani hanno perso la vita nella sciagura, mentre centinaia di persone “portano ancora, nel corpo e nell’anima, le cicatrici di quella notte”. Nicuşor Dan afferma inoltre che sono trascorsi 10 anni da quando una generazione ha affermato senza mezzi termini che l’indifferenza e la corruzione uccidono e che le promesse senza azioni diventano complicità. Il rogo al Club Colectiv è divampato a causa di fuochi pirotecnici, che hanno incendiato il soffitto del locale. All’interno si trovavano circa 500 persone, ben oltre la capienza della sala.

 

Giustizia – Gli avvocati del mercenario Horaţiu Potra hanno annunciato che lui e la sua famiglia hanno deciso “il ritorno volontario” in Romania e di “consegnarsi alle autorità, per essere giudicati nei tribunali romeni”. La difesa afferma inoltre che, nonostante le reali possibilità di evitare l’estradizione dagli Emirati Arabi Uniti, la famiglia Potra ha scelto di tornare a casa e affrontare le accuse. Gli avvocati affermano che al momento dell’emissione del mandato d’arresto, Horaţiu Potra si trovava già a Dubai, dove viveva e lavorava legalmente, senza sfuggire al procedimento penale. Ex membro della legione francese e fondatore di compagnie militari private, Horaţiu Potra è stato arrestato il mese scorso all’aeroporto di Dubai, assieme al figlio e al nipote, mentre si preparava di volare verso Mosca. I tre saranno giudicati, accusati di aver cospirato assieme all’ex candidato presidenziale Călin Georgescu per “rovesciare l’ordine costituzionale” in Romania.

 

Moldova – Il primo ministro designato della Repubblica di Moldova (paese ex sovietico, a maggioranza romenofona), il tecnico filo-occidentale Alexandru Munteanu, ha concluso una prima serie di consultazioni con i partiti parlamentari, in vista del voto di fiducia previsto per venerdì. Secondo  i media di Chișinău, Munteanu ha definito le discussioni “costruttive”, aggiungendo che sono previsti nuovi incontri per rendere definitivo il programma di governo. Il premier designato ha spiegato che i principali argomenti discussi durante le consultazioni hanno riguardato le riforme economiche, la bozza del bilancio e la struttura del futuro Esecutivo. Il programma di governo, ha precisato, sarà “breve e chiaro”, incentrato su obiettivi come l’adesione all’Unione Europea, la crescita economica, il miglioramento del tenore di vita e il rafforzamento della sicurezza nazionale.

 

 

30.10.2025
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