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Nuove proteste in Romania

A Bucarest e in altre città romene continuano le ampie proteste partite il 31 gennaio scorso contro il modo in cui il Governo PSD-ALDE ha tentato di modificare leggi importanti che riguardano i reati di corruzione. Il Gabinetto guidato da Sorin Grindeanu, insediato un mese fa, ha generato una forte reazione civica dopo aver approvato un decreto-legge, che avrebbe depenalizzato diversi reati di corruzione, compreso labuso dufficio, in certi contesti. La misura è stata criticata su ampia scala, sia nel Paese, che dagli alleati occidentali, e ha fatto scendere in strada i romeni scontenti – la maggioranza una settimana fa, oltre metà milione.

Nuove proteste in Romania
Nuove proteste in Romania

, 13.02.2017, 16:24

A Bucarest e in altre città romene continuano le ampie proteste partite il 31 gennaio scorso contro il modo in cui il Governo PSD-ALDE ha tentato di modificare leggi importanti che riguardano i reati di corruzione. Il Gabinetto guidato da Sorin Grindeanu, insediato un mese fa, ha generato una forte reazione civica dopo aver approvato un decreto-legge, che avrebbe depenalizzato diversi reati di corruzione, compreso labuso dufficio, in certi contesti. La misura è stata criticata su ampia scala, sia nel Paese, che dagli alleati occidentali, e ha fatto scendere in strada i romeni scontenti – la maggioranza una settimana fa, oltre metà milione.



Nellinteresse dellunità sociale, stando al premier, il Governo ha abrogato in fin dei conti il decreto-legge. Ma neanche questa decisione, nè le dimissioni del ministro della Giustizia, Florin Iordache, hanno calmato la situazione, i manifestanti chiedendo adesso che il Governo Grindeanu, in cui dicono di non avere più fiducia, paghi. Ieri sera, la piazza davanti alla sede del Governo è stata nuovamente piena, trasformandosi in un palcocenico sul quale è stata dispiegata unampia bandiera nazionale formata dai 50 mila manifestanti che hanno innalzato sopra le teste pezzi di carta colorati di rosso, giallo e blu, illuminati con i cellulari.



Circondati da messaggi luminosi antigovernativi proiettati sugli edifici della zona, i manifestanti hanno chiesto le dimissioni del Governo, innalzando cartelloni con il messaggio “Resisto” e gridando “Vogliamo lavorare, non vigilare voi!”. Decine di migliaia di persone hanno protestato anche in altre città importanti della Romania – Cluj, Sibiu, Timisoara, Brasov, Costanza e Iasi, ma anche in città più piccole come Galati e Oradea. Manifestazioni contro il Governo Grindeanu si sono svolte anche in alcune città europee. In Italia, i romeni hanno organizzato proteste a Roma, Milano e Torino, e in Spagna, davanti allAmbasciata della Romania a Madrid, con bandiere e slogan contro la corruzione e il PSD. Con lo slogan “Vogliamo una governo pulito”, allAia, si è svolta una nuova marcia di protesta, la sesta delle ultime due settimane, che si è fermata davanti allAmbasciata della Romania. Una delegazione dei manifestanti ha consegnato una petizione allambasciatrice della Romania in Olanda, nel documento i romeni chiedendo un governo pulito, trasparente e responsabile.



Daltra parte, proteste più picole si svolgono da una settimana anche davanti al Palazzo presidenziale di Bucarest. Migliaia di sostenitori del Governo rimproverano al presidente romeno Klaus Iohannis che non eserciterebbe il suo ruolo di mediatore e che istigherebbe alla divisione con il suo atteggiamento. La scorsa settimana, il capo dello stato, che si è affiancato per breve tempo ai manifestanti in piazza contro il decreto-legge, si è recato in Parlamento, dove ha chiesto allEsecutivo di governare in modo trasparente, prevedibile, dando prova di responsabilità, e al Parlamento, dominato dal PSD, di dare leggi per la popolazione, anzichè per un gruppo di politici co problemi penali. (traduzione di Adina Vasile)




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