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Decisione sulle schede telefoniche prepagate

A differenza dalle dittature, per le democrazie non è mai facile garantire la sicurezza pubblica senza intaccare i diritti dei cittadini o dosare correttamente labbinamento tra la libertà e la sicurezza. In Romania, il decreto adottato con la procedura d’urgenza, che regolava la vendita delle schede telefoniche prepagate solo in base alla carta didentità è stata dichiarata contraria alla legge fondamentale dalla Corte Costituzionale. I giudici hanno deciso, allunanimità, che la normativa emessa dal governo allora presieduto dalla socialdemocratica Viorica Dăncilă trasgredisce i provvedimenti costituzionali, perché lEsecutivo non ha spiegato i motivi che imponevano lemanazione di unordinanza durgenza, ma ha solo giustificato lopportunità e la necessità delle regolamentazioni.

Decisione sulle schede telefoniche prepagate
Decisione sulle schede telefoniche prepagate

, 19.02.2020, 13:19

A differenza dalle dittature, per le democrazie non è mai facile garantire la sicurezza pubblica senza intaccare i diritti dei cittadini o dosare correttamente labbinamento tra la libertà e la sicurezza. In Romania, il decreto adottato con la procedura d’urgenza, che regolava la vendita delle schede telefoniche prepagate solo in base alla carta didentità è stata dichiarata contraria alla legge fondamentale dalla Corte Costituzionale. I giudici hanno deciso, allunanimità, che la normativa emessa dal governo allora presieduto dalla socialdemocratica Viorica Dăncilă trasgredisce i provvedimenti costituzionali, perché lEsecutivo non ha spiegato i motivi che imponevano lemanazione di unordinanza durgenza, ma ha solo giustificato lopportunità e la necessità delle regolamentazioni.



La Corte ha risposto in questo modo ad una segnalazione inoltrata lo scorso autunno dal Difensore Civico, il quale sosteneva, tra laltro, che i suoi provvedimenti intaccano diritti, libertà e doveri cittadini. Il decreto, che prevedeva lobbligo di presentare un documento di identità per comprare una scheda telefonica prepagata, è stata emanata dal Governo lestate scorsa, dopo la tragedia del cosiddetto caso Caracal. Allora, una delle vittime di uno stupratore e serial killer ha chiamato il numero di emergenza 112 per chiedere aiuto, utilizzando un telefonino con scheda prepagata che non ha permesso la sua localizzazione immediata. La ragazza è stata uccisa e il dramma accaduto nella piccola città del sud della Romania ha destato lorrore e la furia dellopinione pubblica. Poliziotti, procuratori, operatori telefonici del servizio di emergenza 112, legislatori e governanti, tutti sono diventati bersagli delle critiche virulente della stampa e dei cittadini.



La prima reazione dei politici è stata di emanare lOrdinanza 62/2019. Adesso, lorganizzazione per la difesa dei diritti delluomo APADOR-CH saluta la decisione della CCR di dichiararla contraria alla legge fondamentale. Non si può restringere un diritto fondamentale tramite unordinanza durgenza. È una cosa che dovrebbero capire sia i politici, che i cittadini che si rendono conto delle implicazioni di questa tragedia. La decisione di vendere schede telefoniche prepagate solo con la carta didentità non aveva niente a che fare con la localizzazione delle persone che chiamano il numero unico di emergenza 112 e speriamo che non si arrivi nuovamente a situazioni in cui le autorità non riescono a fare il proprio dovere in un caso altrettanto tragico come quello accaduto a Caracal, scrive la APADOR-CH sulla sua pagina Facebook.



Anche nel 2014, una legge relativa allidentificazione degli utenti di schede telefoniche prepagate e di reti Wi-Fi era stata dichiarata incostituzionale. I giudici della CCR hanno considerato allora che il modo in cui venivano protetti i dati personali degli utenti non fosse abbastanza sicuro. Adesso spetta alla classe politica legiferare in modo da non trasgredire più i provvedimenti costituzionali. I commentatori sottolineano che il problema delle schede telefoniche prepagate andrebbe però risolto dal momento che, dappertutto nel mondo, fanno parte degli strumenti prediletti dei terroristi e dei trafficanti di droga o di esseri umani.

foto: © European Union - Source: EC - Audiovisual Service / Photographer: Christophe Licoppe
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