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Preoccupazioni in merito al prezzo dei carburanti

La Romania continua a cercare alternative al petrolio russo, dopo che l’Unione Europea è arrivata a un compromesso per rinunciare alla maggior parte del petrolio fornito per via marittima da Mosca. Intanto, il prezzo dei carburanti aumenta da un giorno all’altro, nel contesto in cui Bucarest importa fino al 70% del suo fabbisogno di petrolio: il 40% proviene dal Kazakhstan, mentre il restante 30% era russo. Sebbene a livello europeo la Romania sia tra gli stati con le più basse quote, l’industria chiede al governo di intervenire per fermare l’effetto dei rincari a catena in tutta l’economia. La più recente statistica europea, che ha incluso anche i Paesi non-UE, rileva che la benzina e il gasolio hanno superato il prezzo di 2 euro in nove stati, il maggiore rincaro registrandosi in Norvegia, dove la benzina costa 2,6 euro, mentre il gasolio – 2,3 euro. Tra i 40 stati esaminati, i prezzi più bassi c’erano, a inizio mese, in Ungheria, dove il costo del carburante è stato fissato a 1,22 euro. In Romania, il prezzo della benzina era arrivato a 1,68 euro, e quello del gasolio a 1,8 euro. Ma i prezzi continuano a salire.



Il mese scorso, il governo di Bucarest ha approvato la concessione di una sovvenzione di 50 bani per litro di combustibile ai trasportatori e ai distributori di Romania, ma questi affermano che la misura avrà un effetto poco significativo. Tuttavia, circa 3.000 trasportatori via terra di merci e persone beneficeranno di una compensazione della crescita del prezzo del combustibile tramite questo aiuto statale, il budget stanziato essendo di 300 milioni di lei (pari a 60 milioni di euro). Due mesi fa, l’esecutivo esaminava anche la diminuzione delle accise oppure dell’IVA per i carburanti, però non ha preso alcuna decisione in tal senso. Stando agli analisti finanziari, il motivo sarebbe che il budget della Romania, già sotto pressione a causa dell’inflazione e della raccolta inefficace delle tasse, non può rinunciare agli incassi sicuri provenienti dalle accise o dall’IVA per i carburanti.



In tali condizioni, i trasportatori di Romania chiedono al governo di stabilire subito delle tariffe massimali per la benzina e il gasolio, seguendo il modello degli stati confinanti, e richiamano l’attenzione che il mese prossimo sono possibili nuovi rincari dei carburanti. La Federazione degli Operatori di Trasporto Romeni annuncia che ci saranno proteste all’ingresso nei distributori di tutto il Paese e incoraggia le persone giuridiche a sostenere queste iniziative tramite ogni mezzo legale. D’altronde, sono già iniziate piccole proteste nel Paese contro il continuo rincaro dei carburanti. Ad esempio, a Botoşani, secondo la stampa locale, più conducenti hanno rallentato volontariamente il traffico presso un distributore di benzina, hanno fatto rifornimento di qualche centinaio di millilitri e si sono lavati il parabrezza, dopo di che hanno fatto il pagamento, per cui ci sono stati tempi di attesa più lunghi alle pompe. Un’azione simile è avvenuta anche a Târgu Jiu, dove i conducenti si sono fermati alle pompe solo per lavare il parabrezza. La protesta è stata annunciata sui social.

Preoccupazioni in merito al prezzo dei carburanti
Preoccupazioni in merito al prezzo dei carburanti

, 14.06.2022, 14:05

La Romania continua a cercare alternative al petrolio russo, dopo che l’Unione Europea è arrivata a un compromesso per rinunciare alla maggior parte del petrolio fornito per via marittima da Mosca. Intanto, il prezzo dei carburanti aumenta da un giorno all’altro, nel contesto in cui Bucarest importa fino al 70% del suo fabbisogno di petrolio: il 40% proviene dal Kazakhstan, mentre il restante 30% era russo. Sebbene a livello europeo la Romania sia tra gli stati con le più basse quote, l’industria chiede al governo di intervenire per fermare l’effetto dei rincari a catena in tutta l’economia. La più recente statistica europea, che ha incluso anche i Paesi non-UE, rileva che la benzina e il gasolio hanno superato il prezzo di 2 euro in nove stati, il maggiore rincaro registrandosi in Norvegia, dove la benzina costa 2,6 euro, mentre il gasolio – 2,3 euro. Tra i 40 stati esaminati, i prezzi più bassi c’erano, a inizio mese, in Ungheria, dove il costo del carburante è stato fissato a 1,22 euro. In Romania, il prezzo della benzina era arrivato a 1,68 euro, e quello del gasolio a 1,8 euro. Ma i prezzi continuano a salire.



Il mese scorso, il governo di Bucarest ha approvato la concessione di una sovvenzione di 50 bani per litro di combustibile ai trasportatori e ai distributori di Romania, ma questi affermano che la misura avrà un effetto poco significativo. Tuttavia, circa 3.000 trasportatori via terra di merci e persone beneficeranno di una compensazione della crescita del prezzo del combustibile tramite questo aiuto statale, il budget stanziato essendo di 300 milioni di lei (pari a 60 milioni di euro). Due mesi fa, l’esecutivo esaminava anche la diminuzione delle accise oppure dell’IVA per i carburanti, però non ha preso alcuna decisione in tal senso. Stando agli analisti finanziari, il motivo sarebbe che il budget della Romania, già sotto pressione a causa dell’inflazione e della raccolta inefficace delle tasse, non può rinunciare agli incassi sicuri provenienti dalle accise o dall’IVA per i carburanti.



In tali condizioni, i trasportatori di Romania chiedono al governo di stabilire subito delle tariffe massimali per la benzina e il gasolio, seguendo il modello degli stati confinanti, e richiamano l’attenzione che il mese prossimo sono possibili nuovi rincari dei carburanti. La Federazione degli Operatori di Trasporto Romeni annuncia che ci saranno proteste all’ingresso nei distributori di tutto il Paese e incoraggia le persone giuridiche a sostenere queste iniziative tramite ogni mezzo legale. D’altronde, sono già iniziate piccole proteste nel Paese contro il continuo rincaro dei carburanti. Ad esempio, a Botoşani, secondo la stampa locale, più conducenti hanno rallentato volontariamente il traffico presso un distributore di benzina, hanno fatto rifornimento di qualche centinaio di millilitri e si sono lavati il parabrezza, dopo di che hanno fatto il pagamento, per cui ci sono stati tempi di attesa più lunghi alle pompe. Un’azione simile è avvenuta anche a Târgu Jiu, dove i conducenti si sono fermati alle pompe solo per lavare il parabrezza. La protesta è stata annunciata sui social.

foto: Kelly Sikkema / unsplash.com
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