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10.09.2025

Droni russi abbattuti su Polonia: il presidente romeno Nicuşor Dan, „la flagrante violazione dello spazio aereo polacco è inaccettabile” / SAFE: Romania beneficerà di investimenti per quasi 17 miliardi di euro

10.09.2025
10.09.2025

, 10.09.2025, 16:52

Droni russi abbattuti su Polonia – La Polonia ha attivato ieri sera i sistemi nazionali di difesa aerea assieme a quelli della NATO per abbattere una serie di velivoli aerei senza pilota entrati sul suo territorio, dopo un attacco aereo russo contro l’Ucraina. Varsavia ha descritto l’incidente come “un atto di aggressione che ha creato una reale minaccia alla sicurezza dei suoi cittadini”. Il Primo Ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che sono in corso discussioni per attivare l’articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico, che prevede consultazioni tra gli alleati della NATO in caso di minaccia contro uno dei suoi membri. “L’Europa è pienamente solidale con la Polonia”, ha dichiarato oggi, nella sessione plenaria del Parlamento Europeo, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Von der Leyen ha denunciato una violazione “pericolosa senza precedenti” dello spazio aereo polacco ed europeo da parte di “droni russi tipo Shahed”. Reazioni sono arrivate anche da Bucarest. Il presidente, Nicuşor Dan, ha affermato che la “flagrante violazione dello spazio aereo polacco” rappresenta un azione inaccettabile, la Russia dimostrando ancora una volta di comportarsi in modo aggressivo e di sfidare gli sforzi di pace in Ucraina. “La Romania è pienamente solidale con la Polonia, nostra alleata e partner strategico. Siamo uniti per rendere la NATO e in particolare il suo  fianco orientale, dal Mar Baltico al Mar Nero, più sicuri”, ha sottolineato Dan. D’altra parte, secondo i rappresentanti di Mosca Varsavia non ha presentato alcuna prova sull’origine russa dei droni abbattuti. L’incaricato d’affari russo in Polonia, Andrei Ordaş, convocato presso il Ministero degli Affari Esteri polacco, ha dichiarato che le accuse sono infondate.

Allerta aerea – Il Ministero della Difesa romeno annuncia che, nella notte tra martedì e mercoledì, i sistemi nazionali di sorveglianza hanno rilevato un gruppo di velivoli aerei al confine con la Romania, nella zona della località Vâlcov in Ucraina. Due caccia F-16 dell’Aeronautica Militare sono decollati per missioni di ricognizione. Un messaggio tipo RO-ALERT è stato trasmesso per l’area settentrionale della provincia di Tulcea (sud-est). Secondo il MApN, non sono state rilevate intrusioni di alcun velivolo nello spazio aereo nazionale. Il Ministero annuncia il mantenimento di un alto livello di vigilanza, nonchè di  garantire una stretta sorveglianza dello spazio aereo, marittimo e terrestre nazionale.

Programma SAFE – La Romania beneficerà di investimenti per quasi 17 miliardi di euro attraverso il programma SAFE, con il quale l’UE intende rilanciare l’industria della difesa. I fondi totali ammontano a 150 miliardi di euro e solo la Polonia dovrebbe ricevere più della Romania. Grazie a prestiti con tassi di interesse favorevoli, Bucarest potrà finanziare progetti essenziali per la modernizzazione delle sue attrezzature militari nonchè per lo sviluppo della capacità produttiva.

Moldova – Il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione in cui condanna i tentativi della Russia di destabilizzare la Moldova, paese a maggioranza romenofona,  affermando che l’ingerenza russa mira a invertire il progresso democratico del Paese confinante con la Romania. Secondo un comunicato pubblicato sul sito web del Parlamento Europeo, i deputati criticano l’aumento delle operazioni ibride nonchè i tentativi di ingerenza della Russia in vista delle elezioni politiche in Moldova, previste per il 28 settembre. D’altra parte, i deputati europei hanno accolto con favore l’impegno esemplare di Chisinau per le riforme di adesione all’UE nonchè per i progressi ottenuti in questo senso, nonostante le significative sfide interne ed esterne, tra cui la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina o le minacce ibride lanciate dalla Rusia.

Istruzione – Il Ministero dell’Istruzione romeno annuncia il monitoraggio dello svolgimento delle attività negli istituti scolastici, nel contesto generato dalle azioni di protesta annunciate dalle federazioni sindacali e dopo che, lunedì, nel primo giorno di scuola, si è svolta un importante manifestazione degli insegnanti. I dati centralizzati dal Ministero rilevano che, ieri, le lezioni si sono svolte in modo regolare in oltre il 98% delle unità scolatiche. Gli insegnanti sollecitano le dimissioni del ministro dell’Istruzione, Daniel David, nonchè l’abrogazione dell’ordinanza che prevede l’aumento del carico didattico, l’incremento del numero di studenti per classe o l’accorpamento di alcune scuole. Lunedì, dopo i colloqui con il Presidente Nicuşor Dan, i rappresentanti degli insegnanti hanno annunciato la continuazione delle azioni di protesta senza escludere la possibilità di uno sciopero generale.

AmCham – Gli imprenditori americani che operano in Romania sollecitano al capo dello stato, Nicuşor Dan, di intervenire per eliminare l’imposta sul fatturato. I rappresentanti della AmCham ritengono che l’imposta trasmette un messaggio negativo agli investitori,  dato che dovrebbero pagare  tasse prima di realizzare profitto. Intervenendo a un forum specializzato, il presidente romeno ha affermato che la presenza di aziende americane in Romania significa non solo sviluppo e prosperità, ma anche trasferimento di know-how. Nicuşor Dan ha sottolineato agli imprenditori stranieri che la principale priorità del governo di coalizione di Bucarest è di mantenere la stabilità. La Camera di Commercio Romeno-Americana rappresenta oltre 600 aziende americane, internazionali e romene, che operano in Romania in oltre 30 settori.

10.09.2025 (aggiornamento)
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