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ʺIl dono del popolo romeno per l’eternitàʺ

Il 26 ottobre del 2025 è passato alla storia come il giorno della grande consacrazione della Cattedrale Nazionale di Bucarest.

Foto: fb.com / Catedrala Națională
Foto: fb.com / Catedrala Națională

, 05.11.2025, 19:20

Il sogno di quasi un secolo e mezzo degli ortodossi romeni – sia sacerdoti che fedeli – di avere una Cattedrale Nazionale è realtà. E il 26 ottobre 2025 è passato alla storia come il giorno della grande consacrazione dell’imponente luogo di culto nel centro di Bucarest. È stato il culmine di un intero anno in cui la Chiesa ortodossa maggioritaria in Romania ha celebrato 140 anni dal riconoscimento dell’autocefalia e 100 anni dalla sua elevazione al rango di Patriarcato attraverso numerosi eventi unici nella sua storia, tra cui, ad esempio, la canonizzazione di 16 santi romeni.

Situata nelle immediate vicinanze del Palazzo del Parlamento (il secondo edificio amministrativo più grande al mondo), la Cattedrale Nazionale e gli edifici adiacenti coprono una superficie di circa 110.000 metri quadrati. Il padre Adrian Agachi, portavoce del Patriarcato romeno, ha parlato dell’imponente complesso a Radio Romania Internazionale. ʺDal 2007 al 2010 si sono svolti i lavori di progettazione, che sono stati molto ampi, perché si tratta di un edificio che comprende anche molti edifici annessi, non solo la Cattedrale Nazionale. I lavori (ndr. di costruzione) sono durati e probabilmente dureranno ancora per diversi anni, ma al momento, a 15 anni dal momento zero del loro inizio, siamo già in una fase molto avanzata, inaspettatamente avanzata, considerando che abbiamo attraversato anche periodi difficili – crisi economica, inflazione, aumento dei costi dei materiali e della manodopera – ma che Dio ci ha aiutato a superare felicemente. Quando guardiamo l’insieme della Cattedrale Nazionale, pensiamo non solo a uno spazio simbolico della spiritualità romena, ma anche a una necessità liturgica pratica, perché l’antica Cattedrale Patriarcale era uno spazio angusto per le migliaia di fedeli che vi giungevano in occasione delle grandi festività, ma anche la domenica. E poi, un antico ideale è stato realizzato, ma in una forma il più attuale possibile, perché, parlando anche degli edifici annessi nello spazio sotto la spianata, che includeranno il Museo del Cristianesimo Romeno e sale conferenze dove si svolgeranno eventi culturali, ci rendiamo conto che l’intero insieme della Cattedrale Nazionale non è solo uno spazio liturgico, ma anche uno spazio culturale-filantropico di grande importanza”, spiega padre Adrian Agachi.

L’ingresso alla spianata antistante la Cattedrale è fiancheggiato da due torri simmetriche: una con un’iscrizione in segno di gratitudine per gli eroi della nazione romena, l’altra con un’iscrizione simile per i fondatori e i principali donatori del luogo di culto. Quattro gallerie con colonne, due delle quali concave, delimiteranno lo spazio liturgico esterno. All’interno del complesso si trovano anche due edifici per le attività amministrative, sociali o mediche della Chiesa o per l’accoglienza dei pellegrini.

Edificio centrale di questo complesso, la Cattedrale Nazionale è una delle più grandi del mondo ortodosso. Dato il carattere latino dell’Ortodossia romena, la sua architettura è una sintesi di elementi bizantini e della monumentalità tipica delle cattedrali occidentali, tenendo conto anche del fatto che, oggi, gran parte della diaspora romena si trova in Occidente.

Le sei campane della Cattedrale sono state realizzate in Austria. La campana più grande, del peso di oltre 25 tonnellate, può essere udita entro un raggio di 15 chilometri durante eventi e celebrazioni importanti. Ma entriamo all’interno attraverso una delle porte di bronzo che pesano quattro tonnellate ciascuna e sono controllate da un computer! La nostra guida è, ancora una volta, il padre portavoce del Patriarcato romeno, Adrian Agachi. ʺAll’interno della Cattedrale, al momento abbiamo tutti i santi romeni del nostro calendario rappresentati in mosaico, quindi quasi 200 volti solo di santi romeni. E in totale, abbiamo oltre 300 volti di santi rappresentati in mosaico. Pensiamo anche alle dimensioni simboliche della Cattedrale: una lunghezza di 120 metri e un’altezza di 127 metri, se contiamo anche la croce nella grande guglia della Cattedrale. D’altra parte, possiamo pensare alle innumerevoli scene raffigurate nelle vetrate, che rappresentano anch’esse una sorta di icone su vetro e vorrei menzionare, prima di tutto, la vetrata sopra l’ingresso della Cattedrale Nazionale e che simboleggia il momento dell’Ascensione del Salvatoreʺ, aggiunge il portavoce del Patriarcato.

Oltre alla sua resistenza nel tempo, che gli impedisce di perdere le sue proprietà estetiche, il mosaico resiste all’umidità e alle alte temperature e può essere pulito molto facilmente, a costi contenuti. Ecco perché è stato scelto per il rivestimento interno della Cattedrale! È stato acquistato in Italia, da uno dei più prestigiosi fornitori di mosaici al mondo. Diciamo che per un metro quadrato di mosaico sono necessari circa 10.000 pezzi, incollati a mano. Il pittore Daniel Codrescu ha coordinato il team di circa 200 persone che ha realizzato le icone e ha parlato a RRI della tecnica di lavorazione. ʺTutto inizia con un piano iconografico, proprio come nel caso di un dipinto, che viene discusso con il Patriarca Daniel e approvato. Dopodiché, iniziamo a realizzare i progetti dipinti in scala ridotta rispetto a quella reale, che vengono poi ingranditi, e dopodiché tutto si svolge in laboratorio, per la maggior parte, dove, dopo aver realizzato i dipinti, vengono praticamente tradotti in mosaico applicando quelle tessere colorate (cubi di mosaico) di vetro o pietra naturale, assemblate in modo tale da riscrivere l’immagine pittorica da cui siamo partiti. Dopo aver completato questa fase, si passa all’assemblaggio di tutti i pezzi e, naturalmente, alla loro applicazione sulle pareti della Cattedrale, che, ancora una volta, è una fase piuttosto importante e molto difficile, perché tiene conto delle condizioni del cantiere, delle altezze molto elevate, delle superfici molto estese, della necessità che queste operazioni siano eseguite con la massima responsabilità, affinché durino nel tempo e non ci siano problemi tecniciʺ, spiega Daniel Codrescu.

L’iconostasi della Cattedrale Nazionale di Bucarest, già consacrata nel 2018, è stata riconosciuta come la più grande al mondo dalla World Records Academy. La stessa che ha specificato che, una volta terminata, la Cattedrale avrà anche la più grande collezione interna di mosaici, di circa 25 mila metri quadrati. Attualmente ne sono stati realizzati circa 15 mila. E sull’abside dell’altare si trova la più grande rappresentazione della Madre di Dio (Platytera) in Romania e una delle più grandi del mondo ortodosso.

Ma la Cattedrale di Bucarest è molto più di una semplice somma di record! È, prima di tutto, un simbolo dell’identità nazionale e spirituale dei romeni. È, allo stesso modo, come ha ripetutamente affermato il Patriarca Daniel della Chiesa Ortodossa, “un dono del popolo romeno per l’eternità”.

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