L’Anno Culturale Romania – Italia 2026, presentato nel Parlamento di Roma
Il 24 novembre, la Sala Cenacolo della Camera dei Deputati d’Italia ha ospitato la conferenza stampa dedicata alla presentazione dell’ampio programma dell’Anno Culturale Romania – Italia 2026.
Iuliana Sima Anghel, 25.11.2025, 13:09
L’Anno Culturale Romania–Italia 2026 è un progetto emblematico concepito dall’Ambasciata di Romania in Italia e realizzato con il prezioso sostegno dei Ministero della Cultura romeno e italiano, del Ministero degli Affari Esteri di Bucarest e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di Roma, del Ministero della Difesa romeno, in coordinamento con le istituzioni culturali partner dei due paesi. Si tratta di uno dei progetti più ambiziosi e significativi mai intrapresi finora, il primo Anno Culturale congiunto mai organizzato nella storia dei due paesi, sottolinea l’Ambasciata di Romania in Italia in un post su Facebook.
L’Anno Culturale si svolgerà sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Romania, Nicușor Dan, e del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, sottolineando così l’importanza concessa a questa iniziativa al massimo livello da entrambe le nazioni, indica la fonte.
La presentazione del programma dell’Anno Culturale ha riunito alti rappresentanti dell’ambiente istituzionale italiano, diplomatico e dei media. L’Ambasciatore di Romania nella Repubblica Italiana, Gabriela Dancău, ha descrito l’Anno Culturale 2026 come una manifestazione concreta dell’amicizia e della continuità storica tra i due paesi, evidenziando al contempo la vocazione europea che li lega. La cultura non è un semplice accessorio della politica, ma rappresenta la sua forma più nobile, poiché è capace di costruire comunità di destino, orizzonti comuni e fiducia reciproca, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia.
Il programma dell’Anno Culturale è stato concepito come un dialogo reciproco, articolato su due semestri complementari. Il primo, compreso tra dicembre 2025 e luglio 2026, sarà dedicato alla promozione della cultura romena in Italia e si aprirà proprio il 1º dicembre, Festa Nazionale della Romania, con un concerto di gala tenuto dall’orchestra dell’Opera Nazionale di Bucarest presso l’Opera di Roma, cui parteciperanno oltre 80 musicisti e solisti di fama internazionale. Questo momento inaugurale sarà seguito, pochi giorni dopo, da un recital dei solisti dell’Opera di Bucarest al Teatro alla Scala di Milano.
Il programma dedicato alla cultura romena in Italia si delinea come un ampio percorso interdisciplinare che riunisce mostre, concerti, spettacoli di teatro e di balletto, proiezioni cinematografiche, dibattiti e molto altro, configurando un profondo dialogo tra il patrimonio romeno e lo spazio culturale italiano. Tra i momenti centrali si distinguono: la mostra “Brâncuși: le origini dell’infinito”, curata dal Museo Nazionale d’Arte della Romania e concepita come un’immersione nella matrice della creatività modernista, lo spettacolo di balletto dell’Opera di Cluj-Napoca al Teatro Petruzzelli di Bari, che porta in primo piano la vitalità del palcoscenico romenocontemporaneo, nonché l’ampia mostra dedicata all’Avanguardia romena a Palermo, pensata per restituire il contributo decisivo degli artisti romeni alla ridefinizione delle espressioni visive europee del XX secolo, indica ancora la fonte.
A questi momenti di massima visibilità si aggiungono numerose iniziative complementari che, attraverso la loro coerenza tematica, offrono un’immagine unitaria della diversità culturale romena. Insieme, tutti questi eventi compongono una presenza romena solida in Italia, affermando la continuità storica, la modernità artistica e la vitalità contemporanea della cultura nazionale.
“Tutto questo insieme – ogni nome, ogni luogo, ogni data – delinea un itinerario che supera un semplice programma culturale e diventa una narrazione identitaria reciproca. Esso riafferma l’idea che la vicinanza tra Romania e Italia non è una coincidenza storica, bensì il risultato di una scelta consapevole, reiterata e profondamente europea. La cultura non è solo uno strumento di rappresentanza, ma un atto politico nel senso più alto del termine”, ha dichiarato S.E. Gabriela Dancău.
Durante la conferenza stampa, il sottosegretario di stato Maria Tripodi ha sottolineato il forte sostegno del Governo italiano per questa iniziativa, evidenziando che simili progetti hanno un ruolo essenziale nella valorizzazione delle identità culturali e nell’apertura di nuove opportunità di dialogo e scambio culturale. A suo avviso, la cultura deve diventare uno strumento di pace e di reciproco arricchimento, dimostrando che non è solo un’eredità del passato, ma anche un’espressione di innovazione e delle direzioni future. In questo senso, l’Anno Culturale è visto come un vero ponte verso un’Europa unita, più forte e più libera, e il Ministero degli Affari Esteri italiano ribadisce il proprio sostegno all’intero calendario delle attività in programma l’anno successivo.
Anche il presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia con la Romania, il deputato Fabrizio Comba, ha rivolto un messaggio di apprezzamento per questa iniziativa, sottolineando che rappresenta il frutto di una collaborazione notevole tra le istituzioni culturali dei due paesi, una collaborazione costruita su dialogo, rispetto reciproco e impegno comune a promuovere i valori culturali che ci avvicinano.
In conclusione, il deputato Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, ha affermato che è un onore ospitare la presentazione ufficiale del programma dell’Anno Culturale, che conferma il ruolo della Romania come partner fondamentale nella visione europea comune. Ha sottolineato che il programma, costruito attraverso l’arte e la cultura, rappresenta un momento decisivo per il consolidamento della cooperazione bilaterale e per la costruzione di un dialogo duraturo, soprattutto in un contesto geopolitico segnato da crisi, in cui la riscoperta delle radici e dei valori comuni diventa una necessità essenziale.
Nel corso della conferenza stampa è stato presentato in anteprima anche il logo dell’Anno Culturale Romania–Italia 2026: un simbolo identitario elaborato dall’Istituto Nazionale del Patrimonio di Romania, concepito come sintesi visiva della nostra prossimità culturale e della visione che anima l’intero progetto, precisa ancora l’Ambasciata di Romania in Italia.
fonte: facebook.com/ Ambasada României în Italia / Ambasciata di Romania in Italia