“In Altre Parole”, un’associazione pluripremiata
Il progetto “Bare Rroma”, avviato dall’Associazione In Altre Parole, è stato insignito quest’anno del Premio del Galà Radio Romania Culturale alla categoria Istruzione.
Corina Sabău, 01.11.2025, 07:00
Fondata nel 2016 da Gabriela Nenciu e Cris Pîrvu, l’Associazione In Altre Parole si è prefissa di portare un più di diversità sul mercato del libro per bambini e si è assunta un ruolo importante nella sua promozione creando spazi in cui bambini e adulti possano chiacchierare apertamente sulla cultura e la storia dei rom, la disabilità, la neurodiversità, famiglie diverse, stereotipi di genere e sfide socio-economiche. Un primo passo è stata la pubblicazione del primo libro per adolescenti con personaggi rom, “La storia del kendama perduto”, che ha anche vinto il Premio dell’Unione Scrittori di Romania nel 2018. Sono seguiti “L’anello con testa di cavallo”, la prima storia illustrata dei rom per bambini, scritta da due autrici di etnia rom, e “Bare Rroma” (che in lingua romanes vuol dire “persone importanti”), la prima serie di libri illustrati che porta in primo piano le vite di alcune personalità rom.
Abbiamo parlato con Dora Cerin, coordinatrice di progetti, degli inizi e della storia dell’associazione, che è riuscita in soli otto anni a cambiare mentalità e agevolare la realizzazione di numerosi libri illustrati: “In primo luogo, è un processo molto bello. Si tratta di 19 libri illustrati, di cui 13 sono con personaggi rom. La maggior parte sono libri illustrati per bambini che hanno superato i 5 anni. Abbiamo però anche un libro con adolescenti e siamo arrivati quindi in qualche modo anche nella zona della scuola ginnasiale, rivolgendoci così ai docenti che insegnano alle rispettive classi. Come dicevo, la maggior parte dei libri sono pensati per l’asilo e le elementari. All’inizio abbiamo avuto l’idea di far scrivere i libri a scrittori con esperienza, che entravano in contatto con una comunità di bambini ed erano ispirati dalle loro storie e aspirazioni e creavano praticamente una storia ispirata dalla realtà. Poi, nel 2022, abbiamo cambiato un po’ l’approccio, nel senso che abbiamo voluto creare anche una piattaforma per i giovani autori rom, tramite cui diventassero poi scrittori. In questo modo abbiamo incoraggiato i giovani scrittori rom esordienti. Questo progetto, “Bare Rroma”, già pluripremiato, ha puntato anche su questo, che la maggior parte degli scrittori siano esordienti. Per quanto riguarda il processo di selezione degli autori rom, c’è un bando aperto a tutti. All’ultima open call, ad esempio, si sono candidati diversi giovani rom e alla fine abbiamo selezionato 8 futuri scrittori.”
Giunto alla seconda edizione, “Bare rroma” propone quattro storie con protagoniste e protagonisti rom, modelli di vita per noi tutti. Se la prima edizione ha reso possibili quattro storie su due attiviste, un attore e un musicista, la seconda edizione porta storie su un soprano, un’attrice, un pittore e un sociologo. Sono quattro libri che ci sfidano a guardare oltre gli stereotipi legati ai rom e a scoprire persone che sono ciascuna un modello di perseveranza, talento e generosità. I protagonisti e le protagoniste sono stati scelti proprio dagli otto giovani che hanno scritto i libri, sotto la guida della scrittrice Iulia Iordan e della giornalista Delia Marinescu. Evidentemente, il progetto è nato anche dal desiderio di integrazione dei bambini di etnia rom. Sette su dieci professori affermano che i loro alunni rom non dichiarano la propria identità etnica e i principali motivi sono la paura di discriminazione e la vergogna, lo rilevano i risultati di una ricerca online realizzata dall’associazione In Altre Parole, con il sostegno di diverse ONG operanti in comunità svantaggiate.
Dora Cerin, coordinatrice di progetti presso l’Associazione In Altre Parole, ha dichiarato a proposito del progetto “Bare rroma”: “E’ il nostro progetto più caro, diverso in qualche modo dai progetti precedenti, in cui facilitiamo la creazione di libri di racconti. L’idea del progetto è partita dal corpo docente, più esattamente dall’idea di una professoressa che ha sollevato questo problema, affermando che si confronta con la mancanza di materiali tramite cui presentare ai bambini modelli della comunità rom, materiali adatti per la loro età. Così è nata quest’idea, che è stata accolta molto bene dai professori e dal pubblico. Sicuramente, c’è stato anche il fatto che con questa iniziativa abbiamo superato i confini di un progetto editoriale che propone una storia e basta. L’accoglienza è stata così buona anche grazie all’impegno di autori rom. Ha contato pure il fatto che i libri hanno alla base interviste alle personalità che si ritrovano nei libri. Sono state create molte connessioni e posso dire che questi incontri degli autori rom con i loro protagonisti sono stati molto commuoventi e voglio precisare che la selezione di questi personaggi emblematici che appaiono nei libri non è stata mai fatta dall’associazione. È stata fatta dai giovani iscritti nel progetto, in base ad argomentazioni, la selezione appartiene a loro. Anche le attività con i bambini della classe sono state più interessanti perché alcuni bambini già conoscevano gli eroi dei libri e li avevano presi come modelli.”
Però mentre finora i libri editi dalla squadra “In Altre Parole” arrivavano soprattutto nelle scuole e nelle biblioteche, l’associazione è riuscita a portare nelle librerie di Romania il primo libro illustrato per bambini di oltre 4 anni, scritto da un autore rom, “Bariș. De vorbă cu ploaia” (“Bariș. Parlare con la pioggia”). Creato da Alexandru Zamfir, professore e narratore, e da Daniela Olaru, illustratrice appassionata di arte per bambini, il libro abbina perfettamente la storia e l’illustrazione e incoraggia i più piccoli a farsi delle domande in merito all’identità culturale.