Ion Monoran
Eroe della Rivoluzione del dicembre 1989, Ion Monoran contribuì all’avvio delle proteste di Timișoara. Al suo nome sono legati la fondazione della Società "Timișoara" e la Proclamazione di Timișoara, il documento programmatico della rinascita della democrazia romena.
Steliu Lambru, 30.12.2025, 07:00
La rivoluzione del dicembre 1989 ha creato gli eroi del nostro tempo. Sono gli eroi delle rivoluzioni civiche anticomuniste, il cui obiettivo è stato che l’essere umano diventasse quello che è naturalmente, libero e con il diritto di cercare la propria felicità senza vincoli. Perché il comunismo ha rappresentato un regime e una società basati su vincoli e convenzioni. Il regime prima del 1989 sembrava indistruttibile ed eterno, con un unico leader indiscusso al suo centro. In un universo sociale così chiuso, qualsiasi forma di resistenza era considerata follia dai conformisti sociali e ideologici. Ma gli eroi sono stati coloro che hanno infranto i cliché del loro tempo e hanno dimostrato agli altri che la follia di sfidare un regime tirannico era in realtà la capacità di vedere chiaramente la direzione in cui stava andando la storia.
Uno degli eroi della Rivoluzione del dicembre 1989 a Timișoara fu Ion Monoran. Si annoverò tra le diverse centinaia di abitanti di Timișoara che, venuti a conoscenza dell’azione del regime volta a sfrattare l’oppositore Laszlo Tökes, pastore riformato, dalla sua casa, si recarono sul posto. Come affermò in una petizione, riprodotta sul suo sito web personale ionmonoran.ro, “la situazione di tensione che si era venuta a creare da diversi giorni attorno alla casa del pastore László Tőkés mi fece capire che era giunto il momento che qualcosa accadesse in Romania, proprio come negli altri stati comunisti dell’Europa orientale. L’imbecillità e il modo dittatoriale con cui il clan di Ceaușescu governava il Paese avevano portato il Paese sull’orlo del disastro economico, alla fame, al freddo e alla miseria. Per tutto il 1989, abbiamo aspettato con i nervi tesi che accadesse qualcosa che ci salvasse dal comunismo di facciata in cui generazioni intere erano state costrette a vivere le loro vite… Il mio coinvolgimento negli avvenimenti della sera del 16 dicembre 1989 fu, fin dal primo momento, deciso… Quando arrivai in Piazza Maria, non c’erano più di 250 persone intorno alla casa del pastore Tokes. Mi misi in mezzo e dissi loro che dovevamo fare qualcosa, ma per questo avevamo bisogno di leader, altrimenti avremmo avuto la stessa sorte di quelli di Braşov, nel 1987. Per attirare coloro che non osavano avvicinarsi a causa della Securitate che sorvegliava la zona, iniziammo a cantare Hora Unirii / il Ballo dell’Unità e gridare slogan come <Libertà!> e <Romeni, venite con noi!>”
Chi era Ion Monoran? Era nato nel 1953, nel dicembre 1989 aveva 36 anni e si era affermato come poeta. Ma si era rifiutato di pubblicare prima del 1989 per evitare la censura delle sue poesie. Sentiva di soffocarsi nell’atmosfera irrespirabile di terrore e censura e, come altri romeni, sentiva che il nervosismo generale stava raggiungendo il parossismo. Partecipò alle proteste con tutta la sua convinzione e la sua forza nel pathos rivoluzionario. Allo stesso modo, si dedicò con passione a ciò che sarebbe seguito nei primi anni dopo il dicembre 1989.
A 36 anni dalla Rivoluzione, il filosofo Gabriel Liiceanu ha reso omaggio alla personalità di Monoran: “Il 16 dicembre fu il momento in cui iniziò la Rivoluzione di Timișoara e in cui Ion Monoran fermò i tram davanti alla casa di Laszlo Tökes per invitare le persone a scendere. Insieme ai 200 che erano già radunati davanti alla casa di Tökes, iniziarono una marcia per contestare il regime comunista e Ceaușescu. E ci riuscì. Lo fece, fermò i tram, convinse la gente a scendere, e condusse 1000 persone alla sede della filiale provinciale del partito. Lì manifestarono, assumendosi le conseguenze che immaginiamo e che c’erano nel momento in cui si contestava il potere comunista ufficiale. Fu lui a creare la Società di Timișoara e nella sua casa, nella sede di questa associazione, nacque la famosa Proclamazione di Timișoara, con il famoso ottavo punto in cui si chiedeva la lustrazione. Ciò significava impedire agli ex membri del partito, agli ex membri della Securitate, di partecipare a nuove funzioni nella nuova società.”
La rivoluzione romena aveva trionfato e la Romania entrava nuovamente, insieme agli altri Paesi socialisti che avevano rimosso la tirannia comunista, nel mondo civile e democratico. Il poeta Ion Monoran, diventato una voce forte della democrazia, criticò costantemente il nuovo potere formato principalmente da ex membri del Partito Comunista Romeno, raggruppati nel Fronte della Salvezza Nazionale, e divenne attivo all’interno della Società “Timișoara” e sulle pagine del quotidiano “Timișoara”. La libertà portò anche il suo esordio letterario. Il “Dizionario Generale della Letteratura Romena”, pubblicato dall’Accademia Romena nel 2005, scriveva di lui che era “un membro della generazione degli anni Ottanta, che rifiutava qualsiasi tipo di compromesso… I suoi versi impulsivi e spesso contraddittori, così come la sua scrittura fortemente contestataria, mantengono un permanente stato conflittuale, riflettendo l’esperienza di uno spirito libero e incompreso”.
Il 2 dicembre 1993, il poeta ed eroe Ion Monoran si spense a soli 40 anni. Ha lasciato quattro libri pubblicati, tutti postumi, e il ricordo di un uomo coraggioso che si è dimostrato all’altezza del momento storico che ha vissuto.