Code for Romania
Con il motto "Siamo noi quelli che stavamo aspettando", nel 2016 è nata Code for Romania, un'organizzazione che ogni giorno costruisce un'enorme infrastruttura dedicata al bene e alla democrazia, creando strumenti digitali e soluzioni IT per i problemi che le persone affrontano.

Corina Cristea, 28.05.2025, 20:36
Con il motto “Siamo noi quelli che stavamo aspettando”, nel 2016 è nata Code for Romania, un’organizzazione che ogni giorno costruisce un’enorme infrastruttura dedicata al bene e alla democrazia, creando strumenti digitali e soluzioni IT per i problemi che le persone affrontano.
La prima soluzione sviluppata è stata votdiaspora.ro, una piattaforma grazie alla quale i romeni all’estero hanno potuto raggiungere più facilmente i seggi elettorali. Da allora, informatici, sociologi, ricercatori, designer, comunicatori e molti altri, circa 3.000 volontari in totale, hanno finora fornito allo Stato e ai cittadini romeni decine di applicazioni gratuite che semplificano la vita. Come? Code for Romania elabora milioni di dati, statistiche o leggi e li trasforma in siti e applicazioni utili per i cittadini. Così, i romeni possono seguire, ad esempio, i risultati del voto elettorale in tempo reale, e chiunque può trovare informazioni mediche utili accedendo alle applicazioni SaluteMentale.ro o Centro per la Salute.ro.
Grazie anche a Code for Romania, il Dipartimento per le situazioni di emergenza dispone di una piattaforma informatica attraverso la quale può coordinare le risorse umanitarie in caso di catastrofi. In questo ambito, l’infrastruttura digitale è diventata un modello europeo e ora paesi come i Paesi Bassi, la Germania o l’Italia guardano con ammirazione al modo in cui la Romania ha implementato le nuove tecnologie in questo campo.
Il fondatore di Code for Romania è Bogdan Ivănel, non un esperto di tecnologia, ma con un dottorato in diritto internazionale a Parigi, con una formazione accademica alle università di Utrecht, Oxford e Berkeley. Ha deciso di tornare in Romania dopo quasi 11 anni all’estero. Il fattore scatenante è stato l’incendio nel club Colectiv di Bucarest, quando decine di persone che si trovavano a un concerto sono morte in un incendio.
Per comprendere i problemi che cerca di risolvere, Code for Romania ha gestito per otto anni Civic Labs, il più grande programma di ricerca nella storia recente della Romania, analizzando 37 problemi importanti in cinque aree chiave: istruzione, ambiente, gruppi vulnerabili, salute e partecipazione civica. Sono state individuate oltre 400 soluzioni digitali necessarie per la Romania e Code for Romania ne ha già realizzate 70.
Bogdan Ivănel: “La nostra ambizione è sempre stata grande: costruire tutte le infrastrutture di cui la Romania ha bisogno dal punto di vista digitale. Quando diciamo digitalizzare la Romania, non pensiamo solo ai servizi pubblici, all’Agenzia delle Entrate, ma a tutto il settore sociale, dove queste cose sono estremamente necessarie. Farò un esempio di tecnologia utilizzata per il bene della società: un sistema di gestione dei casi per le vittime di violenza domestica. In modo che le ONG, i centri di accoglienza che soccorrono e aiutano le vittime di violenza domestica possano coordinarsi tra loro, sapere quanti posti letto sono disponibili, quanti psicologi hanno a disposizione, quanti avvocati accompagnano le vittime all’Istituto di Medicina Legale, in pronto socccorso, dove necessario.”
Nel 2022, Code for Romania ha progettato la piattaforma Dopohoma, il sistema attraverso il quale lo Stato romeno distribuisce alloggi e aiuti ai rifugiati ucraini. La piattaforma IT ha rapidamente catturato l’attenzione dei media e delle organizzazioni internazionali e il progetto è stato premiato al Forum per la pace di Parigi e negli Stati Uniti. Il passo successivo è stato compiuto nel 2023, quando è nata Commit Global, la versione globale di Code for Romania, la prima ONG creata da romeni con impatto internazionale.
Bogdan Ivănel: “Ci siamo resi conto molto rapidamente che questi strumenti che stavamo costruendo in Romania erano necessari in molti altri posti nel mondo. Organizzazioni di altre parti del mondo, governi, ci hanno contattato più volte, dicendoci ‘anche noi abbiamo bisogno di questo strumento che avete costruito'”. E semplicemente non avevamo la capacità di farlo. Perché eravamo pochi e perché la nostra missione, dopotutto, è la Romania. E ci siamo resi conto che le esigenze sono le stesse, il 90% delle esigenze sono le stesse in qualsiasi parte del mondo. Un terremoto o un’alluvione accadono nello stesso modo, che si verifichino in Messico, Turchia, Cina o Romania. Ciò di cui abbiamo bisogno dopo un terremoto è lo stesso, indipendentemente dalla lingua che parliamo. Siamo riusciti a convincere i governi di tutto il mondo, abbiamo ricevuto il sostegno del Municipio dell’Aia e ora la nostra sede centrale mondiale si trova all’Aia e da lì lavora un intero team di romeni. Abbiamo ricevuto il sostegno del Governo tedesco, che è il nostro partner strategico e che siamo riusciti a convincere.
Siamo riusciti ad aprire porte in tutto il mondo. Siamo stati accolti alla Casa Bianca, abbiamo parlato con il Governo svizzero, con il Governo svedese, con il Governo britannico, per poterli includere in questa coalizione di stati e finanziatori che avrebbe reso possibile tutto questo: un’infrastruttura globale a cui qualsiasi organizzazione che fa del bene potrebbe collegarsi, in modo da non dover costruire sempre le stesse cose, spendendo un sacco di soldi.”
L’idea di base era che se l’organizzazione sviluppa una tecnologia che può aiutare dopo un terremoto, che può aiutare le madri incinte, che può aiutare a combattere la violenza domestica, perché non estenderla ad altri paesi del mondo? Ci troviamo in una grande emergenza globale, abbiamo molte crisi che si moltiplicano ogni giorno, afferma Bogdan Ivănel. E, aggiunge, per essere resilienti di fronte a queste crisi, dobbiamo dotare le organizzazioni che ci salvano le vite della tecnologia di cui hanno bisogno per una maggiore velocità e un maggiore coordinamento.