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Il futuro europeo della Repubblica di Moldova

Dan Dungaciu: Il futuro della Repubblica di Moldova non promette bene se la guerra in Ucraina non finisce come tutti noi vorremmo che finisse, anche se le truppe russe non entreranno effettivamente nella Repubblica di Moldova.

Il futuro europeo della Repubblica di Moldova
Il futuro europeo della Repubblica di Moldova

, 05.05.2023, 19:02

“Il futuro della Repubblica di Moldova non promette bene se la guerra in Ucraina non finisce come tutti noi vorremmo che finisse, anche se le truppe russe non entreranno effettivamente nella Repubblica di Moldova. In quel momento, la speranza per i romeni a sinistra del fiume Prut crollerebbe se non ci sarà più speranza per il progetto europeo nella Repubblica di Moldova, le conseguenze saranno quasi come quelle di unoccupazione russa”. La valutazione è stata fatta a Radio Romania da Dan Dungaciu, direttore dellIstituto di scienze politiche e relazioni internazionali dellAccademia romena, che ha analizzato la situazione nellex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona. La posta in gioco è la sicurezza, spiega Dan Dungaciu, senza la sicurezza la Repubblica di Moldova non può integrarsi nellUe, se non controlla i suoi territori, perché un caso come quello cipriota non sarà più accettato da Bruxelles (track): “Intanto la via più breve per lintegrazione europea della Repubblica di Moldova rimane la Romania, che sarà sempre ciò che rimarrà alla Repubblica di Moldova quando le verrà tolto tutto. In una situazione drammatica, estrema, la Romania è, però, qui o, se se volete, è lì, pronta ad assumersi una sorta di partenariato, anche tragico, con la Repubblica di Moldova. Questa è la via più breve, dopo tutto, per il percorso europeo di Chisinau. (…) La Repubblica di Moldova si trova in unincertezza generata dallincertezza in Ucraina. Speriamo che la guerra, comunque vada a finire, lasci comunque una striscia sufficientemente consistente tra la Repubblica di Moldova e larea direttamente interessata dalla guerra. Perché, come suggerisce la presidente Maia Sandu, se le truppe russe finiranno per avvicinarsi a Odessa e al Mar Nero, allora sicuramente la Repubblica di Moldova non avrà, in realtà, possibilità di difesa. E questo sarà, alla fine, il grande problema della Repubblica di Moldova, come risolverà il suo problema di sicurezza”.



Perché, richiama lattenzione Dan Dungaciu, politicamente parlando, in questo momento, purtroppo, nella Repubblica di Moldova il campo che è filo-orientale o non filo-occidentale ha il vento in poppa, a causa dellambiguità della situazione bellica in Ucraina. La Russia non rinuncia allidea di prendere il potere nella Repubblica di Moldova e sta agendo con vari mezzi per insediare un governo obbediente a Chisinau, ha detto la leader di Chisinau durante una trasmissione su La Voce della Bessarabia. Secondo la filo-occidentale Maia Sandu, solo leroismo dellesercito ucraino mantiene la linea del fronte lontana dal confine moldavo-ucraino, ma il suo Paese sta affrontando gli elementi di una guerra ibrida. Opinione condivisa da Anatol Şalaru, osservatore politico ed ex membro del governo di Chisinau. “La Repubblica di Moldova è lobiettivo di un attacco ibrido dalla Russia, dei tentativi di destabilizzare e rovesciare il governo. Vediamo tutti che a Chisinau vengono organizzate proteste settimanali dal Partito Şor e dai suoi sostenitori, ma queste proteste non sono economiche o politiche. Sono proteste finanziate, nessuno partecipa a queste proteste senza ricevere soldi, tutti vengono pagati con somme tra 20 euro e migliaia di euro, a seconda dei compiti assegnati. E, purtroppo, fino a pochi mesi fa, la Repubblica di Moldova, il governo, non ha voluto riconoscere lesistenza di tali sfide, non ha voluto riconoscere che è lobiettivo di una guerra ibrida e che siamo, direttamente o indirettamente, presi di mira da questa guerra della Russia”.



Le pressioni esterne possono destabilizzare notevolmente la situazione interna nella Repubblica di Moldova, afferma Anatol Şalaru, perché le istituzioni statali sono deboli, non sono state consolidate e non sono state preparate ad affrontare queste sfide. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, linfluenza è enorme e solo la vittoria dellUcraina in questa guerra può garantire la sicurezza della Repubblica di Moldova, il completamento dei negoziati di adesione allUE e la risoluzione dei problemi legati al separatismo, spiega Anatol Şalaru. “Perché, con la vittoria dellUcraina in questa guerra, lesercito russo, che è illegalmente in Transnistria, potrà tornare tranquillamente a casa, perché nessuno permetterà più lesistenza di una testa di ponte in Transnistria. E i separatisti, che oggi sono incoraggiati da Mosca, dai partiti filorussi e dalla Quinta Colonna, che riceve denaro e assistenza da Mosca, non avranno più questo appoggio. E il separatismo transnistriano, che fa affidamento sullesercito russo e sul gas russo gratuito e sugli aiuti economici da Mosca, non riceverà più questi aiuti, perché il gasdotto che arriva in Transnistria passa attraverso il territorio dellUcraina. Neanche il separatismo gagauzo, incoraggiato da Mosca e in parte dallUngheria, non esisterà più, non avrà più sostegno, e allora molti di questi problemi che esistono oggi scompariranno”.



La Repubblica di Moldova sta attraversando un periodo molto difficile e dobbiamo ricordare che ha sempre contato sul sostegno della Romania, senza laiuto della quale non avrebbe superato le crisi con cui si è confrontata finora, afferma Anatol Șalaru. “Inoltre, la Romania è stata lavvocato della Repubblica di Moldova nellUE, in Occidente – non cè stato incontro a Bruxelles o in qualsiasi altra parte del mondo in cui si discutessero i problemi nella nostra zona in cui la Romania non sollevasse la questione e i problemi della Repubblica di Moldova e non menzionasse laiuto che lEuropa deve dare a questo piccolo Paese che, di fatto, rappresenta lanello debole di questa area geopolitica. E se non ci fosse questo sostegno da parte della Romania e dellUE, non saremmo riusciti a farcela a nessun livello, in nessun problema che abbiamo affrontato finora”, ritiene lanalista politico.




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