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Sfide per gli alleati

Definita al vertice Nato di Madrid una sfida per gli alleati, la Cina continua a preoccupare, insieme alla situazione in Ucraina. Gli alleati NATO sono preoccupati per il consolidamento militare della Cina e la sua cooperazione con la Russia.

Sfide per gli alleati
Sfide per gli alleati

, 14.12.2022, 23:30

Definita al vertice dellAlleanza Nord-Atlantica di Madrid una “sfida” per gli alleati, la Cina continua a preoccupare, insieme alla situazione in Ucraina. Gli alleati della NATO sono preoccupati per il consolidamento militare della Cina e la sua cooperazione con la Russia, ha affermato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, dopo una riunione ministeriale dellalleanza militare in Romania. Le politiche cinesi di interesse per la NATO includono “luso della disinformazione, il suo rafforzamento militare rapido e opaco, insieme alla cooperazione con la Russia”, ha spiegato Antony Blinken. Le sfide a lungo termine che Pechino rappresenta per gli interessi, i valori e la sicurezza degli alleati hanno occupato un posto speciale nelle discussioni degli alleati a Bucarest.



“La NATO è unAlleanza dellEuropa e del Nord-America. Ma le sfide che dobbiamo affrontare sono globali e dobbiamo affrontarle insieme allinterno della NATO. Non vediamo la Cina come un avversario, continueremo a intrattenere relazioni con la Cina quando sarà nellinteresse dellAlleanza, anche per trasmettere la nostra posizione unitaria sulla guerra illegale della Russia in Ucraina. I ministri hanno considerato gli ambiziosi sviluppi militari della Cina, i suoi progressi tecnologici e le sue numerose attività ibride e informatiche. La guerra in Ucraina ha dimostrato la nostra pericolosa dipendenza dal gas russo. E questo dovrebbe farci valutare le nostre dipendenze da altri regimi autoritari, non solo dalla Cina, in termini di fornitura di tecnologia, catene di approvvigionamento o infrastrutture. Ovviamente continueremo ad avere relazioni economiche con la Cina, ma dobbiamo essere consapevoli delle nostre dipendenze, ridurre le nostre vulnerabilità e gestire i rischi”, ha affermato il Segretario Generale dellAlleanza, Jens Stoltenberg.



A Bucarest, i ministri della NATO hanno discusso anche dellallargamento dellAlleanza con Svezia e Finlandia, del terrorismo, la minaccia asimmetrica più diretta alla sicurezza, nonché dellintensificazione del sostegno personalizzato alla Bosnia-Erzegovina, alla Georgia e alla Repubblica di Moldova – partner di lAlleanza -, anche in termini di rafforzamento delle capacità, riforma e formazione per migliorare le loro istituzioni di sicurezza e difesa. Ma la ministeriale della Nato di Bucarest è stata dominata dalla guerra iniziata dalla Russia in Ucraina, con tutte le sue conseguenze. “LUcraina ha compiuto progressi significativi di fronte allinvasione russa, ma non dobbiamo sottovalutare la Russia, i cui missili continuano ad attaccare città, civili e infrastrutture critiche in Ucraina” – è stato sottolineato alla ministeriale Nato di fine novembre. LAlleanza Nord-Atlantica deve garantire che lUcraina uscirà vittoriosa dalla guerra contro la Russia, ha affermato Jens Stoltenberg – “il compito più urgente è garantire che lUcraina trionfi come nazione sovrana, democratica e indipendente in Europa. Per fare ciò, abbiamo bisogno di mobilitare il maggior sostegno militare, economico, finanziario e umanitario possibile, ed è esattamente quello che stiamo facendo ora”, ha spiegato lesponente Nato.



A Bucarest, gli alleati hanno annunciato contributi significativi al Pacchetto di assistenza globale della NATO, fornendo allUcraina aiuti non letali, compresi carburante e generatori. Un aiuto importantissimo e tanto più necessario visto che la fine della guerra non è ancora in vista. Possiamo anticipare a questo punto quale potrebbe essere lobiettivo a lungo termine della Russia? È una delle domande a cui ha risposto, a Radio Romania, il professore universitario Dan Dungaciu, direttore dellIstituto di scienze politiche e relazioni internazionali dellAccademia romena. Mosca vuole principalmente che i negoziati si svolgano finché la Russia è nel teatro operativo, ha spiegato Dan Dungaciu.



“Quando iniziano i negoziati con le truppe russe sul territorio dellUcraina, indipendentemente dalla geografia di quella presenza, attualmente intorno al 15%, allora la Russia è in vantaggio. È vantaggioso per due motivi. Uno: è molto brava a condurre tali negoziati, cercando di scagionarsi dalla colpa di essere loccupante e ponendosi in una posizione negoziale come se fosse neutrale o uguale allUcraina – questo è un esercizio che la Russia ha fatto in molte ipostasi, sia quando si è trattato di Georgia, che quando si è trattato della Transnistria. Ha semplicemente sospeso il suo status di occupante ed è diventata un attore dei negoziati. In secondo luogo, le conviene, perché oggi sta avvenendo un cambiamento psicologico a livello della Federazione Russa, anche a livello della popolazione, – e questo in un certo senso spiega i punteggi alti o lalto tasso di accettabilità e fiducia che Vladimir Putin ha ancora – ha inviato il messaggio alla Federazione Russa, popolazione compresa, che la guerra è con lOccidente, la Russia sta combattendo lOccidente, e con lOccidente intende lUnione Europea, la NATO, gli Stati Uniti.



Quando la Russia combatte lOccidente, lo stato della vittoria o della sconfitta cambia radicalmente. Non importa quale fosse la tabella di marcia della cosiddetta operazione speciale. Nessuno parla più di Russia e Ucraina, la frase “operazione speciale” non viene nemmeno usata molto spesso. Ora si tratta della lotta con lOccidente e la vittoria per la Federazione Russa non significa più adempiere ai doveri o alle prerogative dei documenti di guerra iniziali, significa semplice resistenza”.



Se la Federazione Russa non sarà sconfitta in Ucraina, ha spiegato Dan Dungaciu, è una questione che può essere utilizzata dal Cremlino, dal presidente Putin, dalle autorità statali, anche nel dialogo con la popolazione: il messaggio sarebbe “nemmeno tutti gli alleati occidentali in Ucraina sono riusciti a sconfiggerci”.




Foto: Joshua Kantarges / unsplash.com
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