Il Festival Internazionale del Cinema Eco-performance rianima la Valle del Jiu
Inaugurato nel 2021, a São Paulo, in Brasile, come risposta artistica alle sfide eco-politiche del XXI secolo, il Festival Internazionale del Cinema Eco-performance (IEFF) presenta film di artisti interdisciplinari che lavorano all’incrocio tra arte cinematografica, arti dello spettacolo ed ecologia.
Ana-Maria Cononovici, 01.07.2025, 19:28
Il film, le arti performative e l’ecologia si sono riuniti in un quadro internazionale, creativo e profondamente attuale sulla Valle del Jiu, alla quinta edizione del Festival Internazionale del Cinema Eco-performance (IEFF). Inaugurato nel 2021, a São Paulo, in Brasile, come risposta artistica alle sfide eco-politiche del XXI secolo, il festival presenta film di artisti interdisciplinari che lavorano all’incrocio tra arte cinematografica, arti dello spettacolo ed ecologia, indagano sulle tensioni tra ambiente, corpo e ancestralità, in paesaggi naturali urbani e virtuali e cercano di superare i paradigmi antropocentrici della performance e del cinema.
Il Festival è organizzato e curato da Taanteatro, compagnia nell’ambito della quale è stata teorizzata e sviluppata l’eco-performance come pratica artistica performativa a cominciare dagli anni 1990 sotto la direzione artistica e la guida teorica degli artisti Maura Baiocchi e Wolfgang Pannek di São Paulo. Lungo il tempo, il festival ha presentato oltre 200 cortometraggi creati da artisti affermati ed esordienti di 50 Paesi (di 6 continenti), in edizioni svoltesi in Brasile, Argentina, Australia, Germania, USA, Romania e Thailandia.
Alina Tofan, co-organizzatrice del Festival Internazionale del Cinema Eco-performance – IEFF Romania, ha condiviso con noi l’esperienza di quest’anno: “Quest’anno abbiamo scelto Petroşani come sede ospitante del festival perché ci siamo prefissi di puntare sull’eco-performance, in cui la natura e l’intervento umano condividono lo spazio in maniera assai visibile. Conosciamo la storia delle miniere della zona, il modo in cui la zona cerca di svilupparsi e di trasformarsi con l’aiuto della cultura e degli interventi ecologici. Le organizzazioni locali che sono nostre partner e con le quali viene co-organizzatab l’edizione di quest’anno, Urban Lab e Analog Valley, soprattutto, accanto alla Tipografia Coworking Space e ADTI (l’Associazione per lo Sviluppo Territoriale Integrato Valle del Jiu) sono associazioni che lavorano molto vicino alla comunità, sono impegnate, conoscono la comunità locale ed è stata una vera gioia poter rispondere alle loro necessità, ma allo stesso tempo anche portare qualcosa di nuovo, di sconosciuto per loro.”
La tipografia Coworking Space, l’ex tipografia di Petroșani, ha ospitato l’attuale edizione, sia all’interno, che all’aperto. Per 3 giorni, gli abitanti della Valle del Jiu hanno potuto partecipare a attività all’aperto: proiezioni, performance, installazioni, gite, colloqui, fiere. Alina Tofan, co-organizzatrice del Festival Internazionale del Cinema Eco-performance Romania, ci ha raccontato come si è rianimata la Valle del Jiu, ma anche perché è stato scelto questo luogo per ospitare l’evento: “Abbiamo avuto tutta una serie di discussioni, di incontri, di passeggiate, il programma è stato molto fitto, con il mercatino locale dove si vendono prodotti degli artigiani della zona, un pranzo comunitario, proiezioni, c’è stata l’installazione performativa realizzata da me e da Andrada Spafiu con pigmenti naturali ottenuti dal suolo della Valle del Jiu. È stato bello poter restituire alla comunità un po’ di tutto quello che abbiamo ricevuto qui. Abbiamo avuto anche una serie di proiezioni Plastic Art Performance Collective, tra cui la prima della video-performance “Dochia, Oracolul risipei fast-fashion”, ci sono stati colloqui con l’unica donna che ha fatto il giro del mondo a piedi, Maria Crâşmaru, ed è stata una grande gioia lasciarci ispirare dalla sua storia e dal suo consiglio di continuare a sognare.”
A Petroșani è stata sviluppata anche un’installazione performativa. “Sedimentum” creata da Andrada Spafiu (paesagista di Petroșani) e Alina Tofan (artista multidisciplinare e nostra interlocutrice), che esplora le relazioni complesse tra l’intervento umano, la memoria ecologica e la trasformazione del suolo in pigmento. L’installazione, collocata sullo sfondo della ricca storia della Valle del Jiu, regione segnata dall’estrazione mineraria e da trasformazioni ecologiche – si immerge nell’atto di dipingere con pigmenti ottenuti dal suolo, come gesto simbolico di rinascita, ma anche di regresso. L’opera si basa sulla ricerca interdisciplinare delle due creatrici, cogliendo gli strati del suolo, il movimento del corpo umano, l’azione performativa e il paesaggio circostante. L’installazione pone l’accento sull’incrocio tra il corpo e il mondo invisibile del suolo, creando un legame profondo tra gli strati visibili e invisibili della terra.
Alina Tofan, co-organizzatrice del Festival Internazionale del Cinema Eco-performance Romania, ha aggiunto: “Quindi il programma di quest’anno non ha incluso solo film, ma anche passeggiate nella natura per vedere con i propri occhi qual è la distanza tra la città e la natura. E gli amici di Analog Valley ci hanno dato una mano facendo questa cosa più visibile, con una gita guidata in cui abbiamo esplorato foto e ci siamo immersi completamente nella natura. Non vediamo l’ora di partecipare all’edizione dell’anno prossimo! Sembra ancora un sogno che siamo riusciti a fare così tanto e tutto grazie alla comunità locale!”
La partecipazione a proiezioni, all’installazione e ad altri eventi connessi è stata disponibile con entrata libera. Il Festival è diventato un appuntamento da non perdere per tutti coloro che sono appassionati di ambiente e della forza del cinema.