Dennis Deletant e la storia della Romania vista dalla Gran Bretagna
Il britannico Dennis Deletant ha dedicato una parte importante dei propri studi alla storia della Romania e può essere considerato uno dei più importanti stranieri della seconda metà del XXesimo secolo che abbiano scritto sulla Romania.
Steliu Lambru, 15.12.2025, 09:11
Tra gli storici stranieri che hanno studiato la storia della Romania, il nome del britannico Dennis Deletant si distingue per la varietà dei suoi testi e la meticolosità dimostrata. Lui e l’americano Keith Hitchins (1931-2020) hanno dedicato una parte importante dei loro studi e ricerche alla storia della Romania e possono essere considerati i più importanti stranieri della seconda metà del XX secolo che abbiano scritto sulla Romania. Il nome di Dennis Deletant compare in tutte le bibliografie più importanti sulla storia della Romania nel XX secolo.
Nato nel 1946 a Norfolk, in Inghilterra, Deletant si è formato come storico all’Università di Londra ed è diventato professore all’University College London, Facoltà di Studi Slavi e dell’Europa Orientale. La sua opera comprende libri sulla storia politica della Romania nel XX secolo, sulla storia del comunismo romeno, sulla storia dei servizi segreti comunisti nel post-comunismo e sull’attività clandestina degli inglesi in Romania durante la Seconda Guerra Mondiale. A causa delle sue attività pro-democratiche, il regime guidato da Nicolae Ceaușescu lo ha dichiarato persona non grata prima del 1989. È stato insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico dallo Stato britannico e del Merito Culturale dallo Stato romeno. È inoltre dottore honoris causa di diverse università.
L’ultimo volume di Dennis Deletant riguarda la Romania sotto il comunismo, una sintesi di ciò che il regime politico, economico e culturale ha significato tra il 1945 e il 1989. In occasione della presentazione, lo storico britannico ha fatto riferimento a uno dei temi principali della storia politica romena contemporanea di cui lui e altri hanno scritto, ovvero la crisi d’identità del PCR nel periodo tra le due guerre. “Cosa accadde subito dopo la Prima Guerra Mondiale nelle fila del Partito Socialista? La maggior parte dei membri non erano romeni. I documenti che abbiamo persino dai russi, cioè i documenti sovietici, mostrano che il Partito Socialista di Romania, all’inizio degli anni ’20, era dominato dalla maggioranza dei membri appartenenti alle minoranze etniche romene. Con difficoltà, il Comintern trovò un primo segretario romeno per il Partito Comunista di Romania. Ce n’era uno, Gheorghe Cristescu, che finì nelle prigioni comuniste dopo il 1944; fu l’unico primo segretario romeno nelle file del Partito Comunista Romeno durante il periodo tra le due guerre. Tutti gli altri primi segretari furono scelti tra i membri delle minoranze etniche romene ed è facile capire perché questi leader guidarono il partito verso Mosca”, ha spiegato Dennis Deletant.
Il PCR perseguì una politica anti-romena, che portò lo stato romeno a dichiararlo gruppo terroristico nel 1924 e a metterlo fuori legge. La misura adottata fu considerata giusta, secondo Dennis Deletant. “Il PCR a quel tempo adottò una politica anti-romena, nel senso che voleva che province come la Bessarabia entrassero a far parte dell’Unione Sovietica. Naturalmente, queste politiche suscitarono l’opposizione e l’ira della maggior parte dei romeni. Il PCR, nel periodo tra le due guerre, non aveva alcuna possibilità di arrivare al potere con politiche così ispirate a Stalin”, ha ricorsato Dennis Deletant.
Dennis Deletant utilizzava anche, nei suoi scritti, il metodo delle interviste faccia a faccia con importanti personaggi storici. Fu così che incontrò Gheorghe Apostol, concorrente di Nicolae Ceaușescu per la posizione di leader nel 1965, dopo la morte di Gheorghe Gheorghiu-Dej. “Il signor Apostol, che mi ricevette a casa sua dopo la Rivoluzione, mi raccontò ovviamente un sacco di cose assolutamente affascinanti. Era chiaro che all’epoca fosse molto arrabbiato con Ceaușescu. Naturalmente, entrambi erano in competizione per la posizione di leader del partito comunista, dopo la morte di Dej. Il fatto che Apostol avesse perso, diciamo, la competizione, gli rimase impresso. Mi resi conto che non sopportava quello sfacciato di Ceaușescu”, ha raccontato sempre Dennis Deletant.
La serietà dei testi di Dennis Deletant gli ha conferito prestigio anche agli occhi di coloro che avevano fatto parte dell’ex apparato repressivo. “Stavo facendo ricerche al CNSAS (Consiglio Nazionale per lo Studio degli Archivi della Securitate) per il mio volume su Antonescu e sul 23 agosto 1944. E mentre facevo ricerche lì, un signore che conoscevo è venuto da me, sapevo che era dell’Intelligence, e mi ha dato alcuni fogli di carta su cui era scritta la lettera-articolo di Apostol. Ancora oggi, senza chiederlo, ricevo documenti riguardanti l’era comunista anche da ex ufficiali della Securitate, che hanno qualche frustrazione e vogliono fornirmi certi dettagli. Li accolgo con grande piacere, naturalmente. Ma questo mi ricorda ciò che il signor Virgil Măgureanu (il primo capo dei Servizi Segreti Romeni nel periodo post-comunista, ndr) mi disse nell’estate del 1993, in un episodio che ho raccontato nelle mie Memorie. Fu allora che ottenni accesso all’archivio della Securitate e vi trovai documenti che a quanto pare non esistono più nell’attuale archivio del CNSAS. Quando il signor Măgureanu approvò il mio accesso, gli chiesi perché mi stesse dando il permesso, in quanto straniero. La sua risposta fu che si fidava di me e che non si fidava degli altri. Questa è stata la mia fortuna: essendo straniero, la gente si fidava di me e mi considerava molto equilibrato”, ci ha raccontato Dennis Deletant.
Dennis Deletant ha contribuito alla conoscenza della storia romena contemporanea e ha contribuito a formare nuove generazioni di storici romeni dopo il 1989. E gli storici emeriti possono essere riconosciuti oggi come esempi professionali e modelli civici.