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In battello da Vienna a Costantinopoli

Per qualche secolo sotto l'influsso ottomano, i Principati Romeni si cercavano e trovavano una nuova strada nella prima metà del 19esimo secolo.

In battello da Vienna a Costantinopoli
In battello da Vienna a Costantinopoli

, 20.12.2021, 19:23

Per qualche secolo sotto linflusso ottomano, i Principati Romeni si cercavano e trovavano una nuova strada nella prima metà del 19esimo secolo. Era la strada dellammodernamento e delleuropeizzazione. La storia geopolitica dellEuropa nella prima metà del 19esimo secolo fece si che le idee occidentali e la risolutezza delle elites portassero alla nascita dello stato romeno. Alcune delle idee-forza furono quelle di mettere il fiume Danubio al centro della comunione europea e lespansione dellOccidente verso lOriente. I viaggi per i passeggeri col traghetto sul Danubio tra Vienna e Costantinopoli allargarono lorizzonte spaziale dopo che i trasporti commerciali sul grande fiume recarono profitto.



Lo storico Constantin Ardeleanu è autore del volume “Una crociera da Vienna a Costantinopoli. Viaggiatori, spazi, immagini, 1830-1860”. È un libro di storia scritto dalla prospettiva di coloro che viaggiarono sulla rotta tra i due grandi imperi, Asburgico e Ottomano. Come ricevette la società romena i cambiamenti arrivati dallOccidente, le innovazioni tecnologiche, è la prima domanda cui Constantin Ardeleanu ha risposto. “Li ricevettecon molta apertura direi. E con paura, inizialmente, ma anche con una buona comprensione dellutilità delle rispettive tecnologie moderne. Lo spazio romeno si collegò alle rotte di viaggio in Europa dopo lintroduzione della navigazione a vapore. Ciò successe a partire dagli anni 1830 e il momento simbolico fu aprile 1834, allorquando il primo battello a vapore, il primo piroscafo appartenente alla prima compagnia austriaca di navigazione, giunse nei porti romeni. Fu organizzato un ricevimento, le elites romene abbracciarono rapidamente linnovazione che conoscevano dai loro viaggi allestero e la usarono in ugual misura anche verso lOvest, verso Vienna, e da li verso il resto dellEuropa Occidentale, via Costantinopoli, verso lEst e i luoghi sacri, verso Egitto e il Mediterraneo orientale. Daltra parte, certo che per la gente semplice quellinvenzione terribile era una che non capivano sempre, ma che notarono. Ciò perchè il battello a vapore e la sua tecnologia moderna ha una forma specifica di territorialità. Può essere visto, ma anche sentito, annusato, la gente sente la sua presenza in una forma che ti lascia dimenticarlo.”



Il Danubio è stato, senza discussione, lasse di ammodernamento dei romeni. Fu cosi che fu considerato allora e sebbene siano passati quasi due secoli, il fiume è rimasto altrettanto importante. “È molto importante questa relazione con il Danubio. Esso fu la prima autostrada naturale che ci collegò con il resto del mondo. Senza dubbio, essa ebbe bisogno di qualche trasformazione che avvenne in ugual misura nella zona delle Porte di Ferro e del Delta del Danubio affinchè il fiume svolgesse il ruolo di arteria di trasporto paneuropea. Fu necessario che venisse la compagnia austriaca DDSG (Donau-Dampfschiffahrts-Gesellschaft) a introdurre questi viaggi tra Vienna e Costantinopoli come parte di un investimento nella connessione tra il sud e lest dellEuropa. Dicevo che il Danubio è larteria che collega i romeni al mondo, donde anche il nome di Principati Danubiani. Allinizio, vi era inclusa anche la Serbia, ma più tardi, durante la Guerra della Crimea del 1853-1856, il nome di Principati Danubiani cominciò a essere adoperato quasi esclusivamente per la Valacchia e la Moldavia”, ha raccontato Constantin Ardeleanu.



Il 1830-1860 è il lasso di tempo scelto dallo storico Constantin Ardeleanu per immaginare il viaggio sul Danubio da Vienna a Costantinopoli. Gli abbiamo chiesto perchè abbia scelto questi anni.”La scelta è collegata agli inizi e allapice di questa rotta danubiana tra Vienna e Costantinopoli. Il 1830 è lanno in cui la compagnia austriaca, in partenariato britannico, introduce un viaggio sul Danubio tra Vienna e Budapest. Iniziò cosi il collegamento dello spazio asburgico tramite lautrostrada del Danubio. Fu allora che venne introdotta la navigazione a vapore sul Danubio, che giunse nello spazio romeno nel 1834. Il 1860 fu lanno in cui la concorrenza tra le ferrovie diventò sempre più importante. La rotta entrò in declinò, prima con lintroduzione delle ferrovie nello spazio asburgico. A partire da questo decennio degli anni 1860 successe lo stesso nei Principati Romeni. Nel 1860 fu costruita la prima ferrovia nei Principati Romeni nella zona delle foci del Danubio – la ferrovia tra Cernavodă e Costanza, che accorciò la rotta danubiana. Non bisognava più passare per Brăila e Galați e si risparmiava cosi qualche giorno. Cominciò una nuova corsa al risparmio di tempo, dopo laccorciamento della durata del viaggio tra Vienna e Costantinopoli e altre destinazioni”, ci ha detto Constantin Ardeleanu.



Chi viaggiava sul Danubio? Cerano diversi tipi di viaggiatori. Innanzittutto i negozianti e i militari, i primi viaggiatori, da sempre gli spiriti più avventurosi. Poi i pellegrini, anche loro alla ricerca dei confini del mondo, che andavano verso il Monte Athos e i luoghi sacri di Gerusalemme e in Palestina. Ma apparve anche una nuova categoria, i turisti. I ceti abbienti desideravano scoprire il mondo e si imbarcavano sui battelli che li portavano sul Danubio andare alla sua scoperta. Un crociera sul Danubio da Vienna a Costantinopoli nel 19esimo secolo li portava anche nei Principati Romeni. Che adottarono subito le nuove tendenze.




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