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Bucarest incompiuta

Nello spazio romeno, le città moderne cominciano a svilupparsi secondo il modello europeo dopo il 1830. La città che ha dato il tono ai cambiamenti è stata la capitale Bucarest.

Pagine di storia
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, 07.02.2025, 14:12

Nello spazio romeno, le città moderne cominciano a svilupparsi secondo il modello europeo dopo il 1830. A quel tempo, alcune disposizioni dei Regolamenti Organici facevano riferimento alle misure di pianificazione urbana che dovevano essere adottate per aumentare il tenore di vita degli abitanti. La città che ha dato il tono ai cambiamenti è stata la capitale Bucarest, quella che ha sperimentato idee circolate in periodi diversi, le quali si sono riverberate nelle città della provincia. La microstoria urbana di Bucarest è in larga misura la macrostoria urbana della Romania, con visioni spesso contraddittorie di come dovrebbe essere la vita delle persone, combinando inerzia e mentalità conservatrice con ambizioni e trasformazioni innovative.

Dagli scritti di coloro che visitarono Bucarest in diversi periodi della sua esistenza moderna, apprendiamo che era una città in fase di cambiamento dove l’Oriente incontrava l’Occidente. Era una città che guardava alle grandi metropoli europee e puntava a stare al passo con esse e con le novità dei tempi. Nell’elenco di coloro che hanno occupato l’incarico di sindaco della capitale della Romania ci sono nomi famosi: il rivoluzionario Dimitrie C. Brătianu, il giornalista e politico C. A. Rosetti, lo scrittore Barbu Ștefănescu Delavrancea, il politico Vintilă Brătianu. Spiccano però due nomi che hanno saputo gestire lo sviluppo più consistente della capitale: il giurista e politico liberale Pake Protopopescu, sindaco tra il 1888 e il 1891, e il giurista e politico Dem I. Dobrescu, sindaco tra il 1929 e il 1934. I due, sindaci durante i regni di Carlo I e Carlo II, sovrani ai cui nomi sono collegate le principali linee di sviluppo della città di Bucarest, sono riusciti a mobilitare risorse per grandi progetti urbani. Essi erano le reti stradali, idriche e fognarie e quella dei trasporti pubblici, nonché la sistematizzazione dei fiumi Dâmbovița e Colentina.

Dopo il 1945, anche il regime comunista avviò progetti di sviluppo urbano. Ebbero luogo ampie trasformazioni e furono sviluppati progetti che possono essere considerati addirittura antiurbani. La città si espande e guadagna altezza, si sviluppa più verticalmente di prima e aumenta l’afflusso di popolazione rurale attratta dallo sviluppo dell’industria, soprattutto a partire dagli anni ’70. I due leader della Romania socialista, Gheorghe Gheorghiu-Dej, dal 1945 al 1965, e Nicolae Ceaușescu, dal 1965 al 1989, hanno lasciato il segno in modo decisivo sulla capitale della Romania.

Nessuna città è mai finita, segue il corso della vita di chi la abita, e Bucarest non fa eccezione. Cezar Buiumaci è uno storico della città di Bucarest, museografo presso il Museo Municipale di Bucarest, si occupa di urbanistica e storia dei monumenti pubblici. A lui si deve l’ultima apparizione editoriale, “La Città Incompiuta”, sulle profonde trasformazioni della capitale romena durante gli anni del regime socialista tra il 1945 e il 1989. “ è un’opera incompiuta, incompiuta nel senso che ci sono così tanti aspetti delle componenti della città, delle trasformazioni, che un autore deve terminare la ricerca in un dato momento. Ho iniziato la ricerca perché personalmente volevo capire cosa fosse successo a questa città. C’era un miscuglio di informazioni disparate contenute in vari libri e articoli, nessuno dei quali trattava veramente e oggettivamente del periodo comunista, e la memoria delle persone che è corrotta da certe influenze, soprattutto dal passare del tempo.”

Da agglomerato alla periferia dello spazio ottomano, capitale del principato di Valacchia, com’era intorno al 1800, a quello che è oggi, nel giro di 225 anni, a Bucarest sono successe molte cose. Ha attraversato catastrofi naturali come terremoti, incendi, epidemie, ma anche quelle provocate dall’uomo come rivoluzioni, guerre, occupazioni militari e la sistematizzazione degli anni ’80. Cezar Buiumaci voleva sapere come i romeni sono arrivati ad avere la capitale che hanno oggi e ha scritto un libro. “Che cosa è successo a questa città? Cosa significano tutti questi quartieri, questa città che circonda la città? Come mai ci sono i quartieri di Militari, Drumul Taberei, Crângași e altri, che circondano tutti la città vecchia? È così che ho cercato di scoprire cosa è successo e ho messo qui tutte le informazioni in modo che tutti possano capire perché la città è incompiuta e cosa è successo lungo il tempo a Bucarest. Lo storico Răzvan Theodorescu ha affermato che Bucarest ha avuto tre grandi fondatori: Carlo I, Carlo II e Ceaușescu. Non sono d’accordo e dico che il terzo fondatore non è Ceaușescu, ma Dej. Questa città è diventata quanto un Paese, è circondata da molte altre città, tutti questi quartieri sono come una città, la città nella città, ed è stata costruita ai tempi di Dej. Ceaușescu non è il fondatore di questa città, è colui che l’ha distrutta e destrutturata in modo che non potesse più essere rimontata. Inoltre non c’era coerenza e nessun progetto è stato portato a termine, nessun progetto di sistematizzazione, nemmeno quello di distruzione è stato portato a termine. La città è incompiuta sotto molti aspetti.”

La Bucarest di oggi è una città dove sono avvenute trasformazioni sia nel nucleo del suo antico insediamento che nel resto della città. I nomi dei vecchi quartieri come Cotroceni, Vatra Luminoasă, Dudești, Ferentari, Bucureștii Noi fanno parte del vocabolario attuale degli abitanti di Bucarest insieme ai nomi dei quartieri degli anni del socialismo come Titan, Berceni, Drumul Taberei e a quelli successivi al 1989 come Brâncuși, il Quartiere Latino, Francese, Cosmopolis.

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