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Smaranda Brăescu, la prima donna paracadutista e pilota in Romania

Laeronautica è stata molto popolare nella Romania degli anni 1920-1940, quando più giovani si impegnarono in club di volo, scuole, programmi, addestramenti e concorsi.

Smaranda Brăescu, la prima donna paracadutista e pilota in Romania
Smaranda Brăescu, la prima donna paracadutista e pilota in Romania

, 21.02.2013, 16:52


L’aeronautica è stata molto popolare nella Romania degli anni 1920-1940, quando più giovani si impegnarono in club di volo, scuole, programmi, addestramenti e concorsi. Alcunni registrarono notevoli successi, paragonabili a quelli di competitori provenienti da Paesi con una lunga tradizione. Uno dei grandi piloti romeni fu Smaranda Brăescu, fatto ancora più spettacolare in quanto era un donna e non proveniva dall’elite.




Smaranda Brăescu fu infatti la prima donna pilota, paracadutista e istruttore di piloti militari in Romania. Aveva un carattere forte e seguì con una tenacia straordinaria la propria passione. Nel 1931, a 34 anni, diventò campionessa europea di paracadutismo, dopo essersi lanciata da 6000 metri d’altezza, battendo un record europeo.




Nel 1932 fu campionessa mondiale, si lanciò con il paracadute da 7400 metri al concorso di Sacramento, negli USA, battendo un record mondiale che resistette per ben 20 anni. Fu insignita dell’Ordine la Virtù Aeronautica, la classe Croce d’oro. Nonostante il suo hobby forte e impegnativo, la sua formazione intellettuale era una assai delicata. Aveva studiato l’arte decorativa e ceramica, presso l’Accademia di Belle Arti di Bucarest.




Ana Maria Sireteanu è pronipote della grande campionessa e ricorda il carattere forte di Smaranda Brăescu che non ha rinunciato alla sua passione neanche dopo un incidente molto grave.




”A Satu Mare, dopo un lancio, fu trascinata dal paracadute e si fece male a entrambe le gambe. Fu ricoverata in ospedale per ben cinque mesi, ma un medico bravissimo la operò e riuscì a sistemarle le gambe. Dopo altri sette mesi, nonostante l’incidente subito, ottenne due nuovi record, uno europeo e uno mondiale, nel 1931 e 1932. Una prova della sua motivazione e dello straordinario desiderio di portare premi al suo Paese”, spiega Ana Maria Sireteanu.




Informazioni sulle personalità del passato, ci sono rivelate soprattutto dalle fonti scritte. Ma forse su alcune vorremmo saperne di più, come erano nella loro vita quotidiana. Una fonte sono i diari, e quello di Smaranda Brăescu ce la rivela come una personalità molto forte.




Dalle sue note personali, che lei voleva che non fossero pubblicate se non dopo la sua morte, risulta che Smaranda Brăescu era molto passionale come indole. Spesso rivolgeva attributi non molto cortesi a personalità dell’aeronautica che le avevano creato difficoltà. La sua attività nell’Associazione Romena di Paracadutismo ed Aeronautica è meno conosciuta. Smaranda Brăescu era però molto popolare e apprezzata da tutte le categorie di persone, non solo dai colleghi, ma anche dal pubblico entusiasta, appassionato e sostenitore dell’aviazione”, aggiunge la nostra ospite.




Ana Maria Sireteanu ricorda anche il famoso episodio in cui Smaranda rubò l’aereo che voleva così tanto avere.




Il Milles Hawk, costruito nel 1935 in Inghilterra, era molto leggero e performante per l’epoca, in quanto venne impiegato più legno. La carlinga era aperta, per cui quando pilotava quell’aereo aveva moltissima visibilità. Lei aveva pagato per l’aereo perché le allora autorità avevano istituito un’ottima legge, per cui chi faceva prova della propria performance otteneva un premio di quasi la metà del costo di un aereo. L’altra parte della somma fu ottenuta tramite una donazione pubblica, su iniziativa del giornale Universul che organizzò una campagna. Smaranda ordinò l’aereo e quando era quasi pronto, i responsabili della ditta costruttrice — che tra l’altro ricoda con epiteti non molto cortesi nel suo diario — non vollero consegnarglielo e pretesero più soldi, per la benzina. Allora lei rubò l’aereo, e scappò dall’Inghilterra volando sopra il Canale della Manica. Nonostante la nebbia, arrivò sana e salva in Francia e vi fu una valanga di notizie sulla stampa. Il colonello Andrei Popovici, il segretario dell’Aeroclub Romeno, le chiese scusa, ma le creò ancora difficoltà, rifiutandosi di rilasciarle il permesso di passaggio per i paesi europei. Alla fine ottenne un permesso dall’Aeroclub della Francia, lei che aveva un brevetto da pilota ottenuto negli USA nell’autunno del 1932 proprio su Roosevelt Field, l’aeroporto da dove era partito Charles Lindbergh nel suo volo transatlantico. Lì c’era una straordinaria scuola di pilotaggio”, spiega ancora Ana Maria Sireteanu.




Durante la guerra, Smaranda operò come pilota nella famosa “squadriglia bianca” di aerei sanitari, sul fronte orientale e poi su quello occientale, in Transilvania, Ungheria e Cecoslovacchia. Firmò, assieme ad altre 11 personalità, una lettera che condannava il broglio elettorale del novembre 1946. Pedinata dalle autorità comuniste, Smaranda Brăescu scomparve. Trovò forse riparo in un monastero di monache le quali la seppellirono sotto un altro nome, il 2 febbraio 1948, quando morì, a 51 anni. (trad. Gabriela Petre)

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