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Trasformazioni urbanistiche della città di Călărași

La storia locale è interessante come qualsiasi altra in quanto coglie il modo di vivere delle persone di una certa zona. A 120 km dalla capitale romena Bucarest si trova la città di Călărași, capoluogo dell'omonima provincia.

Trasformazioni urbanistiche della città di Călărași
Trasformazioni urbanistiche della città di Călărași

, 15.03.2022, 19:43

La storia locale è interessante come qualsiasi altra in quanto coglie il modo di vivere delle persone di una certa zona, sia dal punto di vista della mente collettiva, che della tipicità. A 120 km dalla capitale romena Bucarest si trova la città di Călărași, con circa 65.000 abitanti, capoluogo dellomonima provincia. Călărași si trova sulla sponda sinistra del braccio Borcea del Danubio, che si stacca dal corso principale nei pressi della città bulgara di Silistra. Tra le personalità romene che nacquero a Călărași: il medico e storico Pompei Samarian, lo scrittore Ștefan Bănulescu, lo storico Nicolae Bănescu, lattore Ștefan Bănică, il politico Mircea Ciumara.



Il luogo rivestì una certa importanza prima dellOttocento. Durante il regno di Mircea il Vecchio, alla fine del 14esimo secolo e linizio del 15esimo, Călărași è menzionata come luogo di sosta della posta che attraversava il Danubio verso la citadella fortificata di Durostorum, lattuale Silistra. I documenti medievali menzionano due nomi che lattuale città avrebbe avuto. Uno è Lichirești, che durante il regno di Michele il Bravo, alla fine del 16esimo secolo, indicava gli abitanti del paesino. Il secondo, lattuale, è un rinvio al termine militare che designava i soldati di cavalleria che vegliavano sul punto di attraversamento del Danubio e si occupavano della corrispondenza con la capitale. Nel 1734 il paesino acquisì maggiore importanza e venne menzionato come borgo, i cui abitanti si occupavano con lagricoltura e il commercio.



Tra il 1812 e il 1828, Călărași attraversò le guerre russo-turche e due gravi epidemie di peste e colera. Nel 1833, diventò capitale della provincia di Ialomița, il che portò a un ulteriore sviluppo. Nel 1852, allepoca del principe valacco Barbu Știrbey, la città riscattò il possedimento terriero sul quale si trovava e diventò città libera. Al nome di Știrbey è legata la planimetria della città che portò al tracciamento di strade dritte, parallele, di piazze e di un viale. Come tutte le città romene, Călărași conobbe uno sviluppo accelerato dopo la creazione dello stato romeno nel 1859, dopo lottenimento dellindipendenza di stato della Romania nel 1877 e dopo la Prima Guerra Mondiale.



Nella storia delle trasformazioni successive della città, il 20esimo secolo ebbe anchesso un suo contributo. La maggiore trasformazione fu quella generata dalle demolizioni degli anni 80 in seguito alle quali scomparì lintero centro storico, ad eccezione di un unico edificio, il vecchio Comune, che ospita attualmente il Museo Municipale di Călărași. Della demolizione dellantica Călărași abbiamo parlato con il museografo Florin Rădulescu. “È stato un fenomeno complesso, cominciato con il Patto Ribbentrop-Molotov. Allora è cominciata chiaramente la persecuzione degli ebrei. E la zona centrale di Călărași era allepoca proprietà di moltissimi ebrei. Cerano botteghe sovrastate dalle abitazioni dei proprietari. Alcune erano affittate, altre appartenevano ai proprietari. Avvenne così la prima ondata migratoria, andarono via gli ebrei. Nel “Libro Nero” delle atrocità cui furono sottoposti gli ebrei, apparso nel 1946, si racconta dei contratti dannosi imposti ali ebrei da coloro che avevano le redini del potere per diventare co-proprietari, agli ebrei spettando la minore percentuale di proprietà. Gli ebrei andavano via e i co-proprietari diventavano proprietari al 100%.”



Dopo il 1945 la situazione cambiò in quanto cambiò la politica.”Cambiò il regime, salirono al potere i comunisti. Una parte delle case furono nazionalizzate. Altre confiscate senza documenti. Le principali istituzioni dello stato si insediarono in queste case sulla strada centrale dove si trova anche il museo. Nella Biblioteca del Congresso Americano abbiamo trovato una guida telefonica di Călărași del 1959, in cui la strada si chiamava “7 novembre” e ospitava tutte le istituzioni. A un certo punto, ciascuna istituzione si costruì unaltra sede e queste case non furono più conservate. Al degrado degli anni 1941-1941 si aggiunse il degrado degli anni 1947-1948 e del periodo 1959-1960″, ha precisato Florin Rădulescu.



Il centro storico di Călărași continuava a degradarsi anche a causa della crescente povertà di quellepoca. E la soluzione della demolizione fu accelerata da un fenomeno naturale: il sisma del 4 marzo 1977.”Secondo le testimonianze delle persone che vissero quel momento, molte delle case avevano i tetti deteriorati dalla pioggia, erano piene di topi, inabitabili in assenza degli investimenti nel restauro. Partendo da questa situazione e dal desiderio del regime di costruire qualcosa di nuovo si arrivò alla demolizione. Qui, nel centro, apparsero per la prima volta due palazzoni destinati agli specialisti inglesi che vennero per rendere operativi due combinat, uno di cellulosa e carta, latro di materiali da costruzione. Per molto tempo, sul posto del negozio universale, ci fu un vecchio edificio noto allepoca come “Il Club Inglese” in quanto frequentato da molti inglesi. Avvenne poi il sisma del 1977 che rese ancora più fragili tutti gli antichi edifici e fu questo il momento in cui cominciarono le demolizioni. E questo edificio in cui ci troviamo fu lunico consolidato e che restò in piedi.”



La trasformazione urbanistica di Călărași conobbe alcuni momenti molto importanti. Il maggiore impatto lo ebbero quelli del 20esimo secolo.




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