Ecoturismo in Romania
In Romania in tutte le zone turistiche ci sono associazioni che si impegnano a preservare i valori naturali e a educare al turismo responsabile.
Daniel Onea, 23.06.2023, 20:26
La Romania è conosciuta per le sue vaste e vergini foreste e per le zone con antiche tradizioni e artigiani che lavorano ancora con tecniche e secondo modelli ereditati dagli antenati. In tutte le zone turistiche ci sono associazioni che si impegnano a preservare i valori naturali e a educare al turismo responsabile. Del potenziale ecoturistico della Romania abbiamo parlato con Loredana Pană, esperta di advocacy e coordinatrice progetti presso lAssociazione “Più verde”.”Si tratta di attività che possiamo svolgere quando andiamo in vacanza, ma con un minore impatto sullambiente che visitiamo. Il turismo in generale può essere molto dannoso per i luoghi. Il grande flusso di turisti, i voli, tutto ciò che consumiamo quando andiamo in vacanza, hanno di solito un impatto notevole sulle destinazioni. Quando vogliamo fare ecoturismo o turismo slow, come si suol dire, visitiamo certe zone pensando allimpatto che abbiamo sulla natura. Ad esempio, non usiamo mezzi motorizzati in vacanza o trascorriamo più tempo possibile nella stessa zona e consumiamo prodotti locali e non portati da lunghissime distanze, con una grande impronta di carbonio. Praticamente, dobbiamo pensare il più possibile allimpatto che abbiamo in una comunità e a ciò che viene lasciato indietro. Gli eco-percorsi sono anche percorsi di ecoturismo che possono essere percorsi sia a piedi, in bicicletta, in kayak, sia a cavallo, quindi con mezzi non motorizzati”.
Fortunatamente, in Romania molte aree non sono molto sviluppate, quindi sono, in qualche modo, in uno stato naturale più vicino allecoturismo. Tuttavia, racconta Loredana Pană, lecoturismo dovrebbe operare allinterno di un solido quadro giuridico. “Purtroppo, non credo ci sia una tendenza o un incoraggiamento a livello legislativo e nazionale a sostenere queste destinazioni ecoturistiche, e penso che abbiamo la possibilità di farlo, perché siamo in una fase iniziale, ma dovrebbero essere promosse di più”.
Il concetto di “Destinazione ecoturistica” è stato sviluppato dal 2012 dal Ministero del turismo, in collaborazione con istituzioni e organizzazioni rappresentative a livello nazionale. A quel tempo, la Romania è stata il primo paese in Europa a lanciare un tale sistema per riconoscere le destinazioni ecoturistiche. Attualmente ci sono sette destinazioni ecoturistiche ufficialmente riconosciute. Ma Loredana Pană, esperta di advocacy e coordinatrice progetti presso lAssociazione “Più verde”, ci invita a esplorare unarea che, sebbene non ancora ufficialmente riconosciuta, può essere la meta perfetta per chi vuole praticare il turismo verde.
“Vi consiglio la zona del Danubio. Abbiamo molti progetti sul Danubio e nel Delta del Danubio. Il Delta del Danubio è unarea di straordinaria bellezza, sito UNESCO, unico al mondo per il paesaggio che il Danubio forma quando sfocia nel Mar Nero. Ci sono ancora molti villaggi che non sono turistici. Consiglierei agli ascoltatori di attraversare lentamente le acque su piccole imbarcazioni e di trascorrere più tempo possibile in questi paesini del Delta del Danubio a contatto con la comunità locale. Non consiglio un resort che è in qualche modo separato dallintera comunità in cui si trova. Il Delta del Danubio è anche un esempio unico dal punto di vista del multiculturalismo. Ci sono più di 12 gruppi etnici che vivono nel Delta del Danubio e in Dobrugia, e sono anche un esempio di buone pratiche, perché hanno conservato le loro tradizioni e hanno vissuto insieme per tanto tempo”.
LAssociazione “Più verde” ha lanciato proprio questa settimana lEcopercorso del Danubio. “È più unidea su cui continueremo a lavorare. Si tratta di un percorso di 44 km su terra e acqua, nella zona della città di Giurgiu. In pratica, in questo percorso, sono incluse la città di Giurgiu e quattro comuni, i comuni di Slobozia, Oinacu, Prundu e Gostinu. Sono 44 i km che si possono percorrere in bicicletta, a piedi, sullacqua o a cavallo. È importante non motorizzare queste attività che facciamo allaperto, ma godersi la pace della natura e laria fresca. Abbiamo proposto questo ecopercorso del Danubio perché abbiamo bisogno di spazi verdi dove poter uscire per il tempo libero, ma anche per il benessere mentale. È quasi a unora da Bucarest. È unarea meravigliosa quella che il Danubio forma su questo tratto. Nella parte meridionale, ad esempio, non ci sono attività di svago e turistiche sul Danubio, come ad esempio nel Delta del Danubio o allingresso nel paese”.
Per chi desidera informazioni sullaccesso a questo percorso, lAssociazione “Più verde” ha un progetto. “Entro la fine dellanno, vogliamo creare una mappa virtuale con questo ecopercorso del Danubio, perché è importante che le persone abbiano tutte le informazioni: dove si può accedere, quanto è buona la strada, se è o meno praticabile con i bambini, ad esempio. E vogliamo pubblicarla. Vi invito a seguirci su mai multverde.ro e sui social network. Metteremo lì tutte le informazioni che riusciamo a raccogliere entro la fine dellanno”.
Loredana Pană racconta che i turisti stranieri arrivati in Romania apprezzano lintervento umano minimo nelle aree selvagge. “Sono apprezzati i sentieri di montagna molto selvaggi. Anche la Transilvania, con la sua specificità, è apprezzata. Bucarest sta diventando una destinazione turistica per i city break. Dal punto di vista dellambiente e dellecologia, dallo scorso anno abbiamo un nuovo programma a Bucarest. Si chiama “Allaperto” e stiamo cercando di promuovere lavvicinamento della comunità alla città e agli spazi verdi urbani praticamente sconosciuti. Daltra parte, abbiamo alcuni spazi verdi non allestiti cui le persone non possono accedere. Ad esempio, i laghi sul fiume Colentina. Negli anni 60, questi laghi avevano dozzine di lidi e la zona era considerata il litorale della capitale romena. Ora non succede praticamente nulla. E Bucarest potrebbe diventare unattrazione ecoturistica per lEuropa, ma siamo un pò lontani da questo obiettivo e non sembra esserci alcuna strategia per portarci in quella direzione”.
Cè, tuttavia, una tendenza sempre più marcata di ritorno alla natura nel turismo romeno e, da questo punto di vista, lofferta è molto ricca.