La Via Transilvanica
La Via Transilvanica è un itinerario a lunga percorrenza che attraversa la Romania per 1.600 chilometri. Il percorso inizia in Bucovina, nel nord del paese, e raggiunge il Danubio, nel sud-ovest.
Daniel Onea, 12.10.2025, 11:00
Dal punto di vista culturale, gli escursionisti che scelgono di percorrere la Via Transilvanica hanno l’opportunità di fare un tufo sia nella storia che nella realtà moderna della Romania. Lungo questo percorso la natura può essere vissuta in modo autentico, da Obcinele Bucovinei, passando per i Monti Călimani, fino alle depressioni che conducono al porto sul Danubio. Va, inoltre, ricordato che il Governo romeno ha recentemente adottato le norme di applicazione per gli itinerari escursionistici a lunga percorrenza.
La Via Transilvanica è un itinerario a lunga percorrenza che attraversa la Romania per 1.600 chilometri. Il percorso inizia in Bucovina, nel nord del paese, e raggiunge il Danubio, nel sud-ovest. È stato ideato dall’organizzazione non governativa Tășuleasa Sociale ed è stato realizzato con il supporto dei volontari. Il progetto è un’iniziativa della società civile, nato dal desiderio di mostrare al mondo un altro volto della Romania. Alin Ușeriu, presidente dell’Associazione Tășuleasa Sociale, afferma che l’itinerario non è stato concepito come un semplice progetto turistico, ma come un gesto di unità nazionale, un dono fatto alla Romania in occasione del centenario della Grande Unità e spiega le motivazioni alla base di questa idea. “Lo scorso 12 giugno sono ricorsi sette anni dal lancio della Via Transilvanica. Occasione in cui abbiamo recato un tributo alla nostra organizzazione per il raggiungimento della maggiore età. Abbiamo voluto davvero un progetto che non sfruttasse ciò che di solito ci unisce, la paura, ma i nostri valori. Era anche il centenario della riunificazione del Paese ed è stato allora che ci siamo posti questa domanda: siamo uniti? Possiamo fare qualcosa di grande? Possiamo fare qualcosa di rilevante? E Via Transilvanica compie ormai sette anni e mi sembra che ci siamo riusciti, e ci siamo riusciti molto bene.”
Il percorso è segnato da marcatori di andesite intagliati da centinaia di volontari, ogni chilometro una piccola opera d’arte. Attraversa 10 province e accompagna i turisti attraverso una straordinaria diversità di rilievi e culture: dolci colline, villaggi dimenticati dal tempo, imponenti montagne e città ricche di storia. Ma la Via Transilvanica non è solo paesaggi. È, prima di tutto, una questione di persone, di essere accolti nelle case rurali, di assaggiare autentici piatti locali e di ascoltare storie mai raccontate. È una profonda immersione in ciò che significa la Romania autentica. Tibi Ușeriu, ultramaratoneta e uno dei principali ambasciatori del progetto, descrive perfettamente questa esperienza. “È molto diverso. Quello che si può scoprire sulla Via Transilvanica è l’autenticità del villaggio romeno, della gente. E penso che per conoscere veramente il proprio Paese, bisogna camminare, andare a incontrare la gente del posto, ascoltare storie locali, mangiare il loro cibo, rendersi conto che ci sono decine di tipi di zuppe e minestre. Anche gli involtini sono preparati in molti modi diversi. E poi, se vuoi vivere autenticamente e vedere veramente da dove veniamo e com’è la Romania, penso che ci sia una grande differenza tra visitare una città e vedere la Romania autentica.”
Ogni viaggiatore troverà il suo angolo preferito del percorso. Potrebbe essere il fascino dei villaggi sui Monti Cerna o il paesaggio lunare di Fundătura Ponorului, luoghi di particolare bellezza. Questi sono solo alcuni dei tesori nascosti che scoprirete lontano dal caos delle grandi città. Tibi Ușeriu ci racconta qual è il suo luogo del cuore. “Quando sono arrivato in Bucovina (Romania settentrionale), sono rimasto stupito, perché era un po’ diverso da come è qui. La parte con Ineleț, Valea Cernei (Romania sud-occidentale, vicino al Danubio) è quella che mi è piaciuta di più. Lì ho incontrato persone molto accoglienti e gentili e ho scoperto paesaggi mozzafiato, che non pensavo potessero esistere in Romania. Quindi, il mio luogo del cuore‚ Fundătura Ponorului, Valea Cernei.”
La Via Transilvanica è, tuttavia, più di un progetto sul passato e le tradizioni. È un motore di sviluppo per le comunità rurali, un’opportunità di rinascita. Gli escursionisti che seguono il percorso non sono semplici turisti; diventano parte di un circuito sociale vivo, che porta ammirazione e sostegno economico in aree dove la vita è spesso dura. Acquistando prodotti locali o pernottando in un’agriturismo locale, i turisti contribuiscono direttamente alla sopravvivenza di questo fragile universo. Alin Ușeriu spiega questa essenziale dimensione sociale. “La Via Transilvanica non è un marchio turistico. È percepito come tale, e ne sono molto felice, ma è, prima di tutto, un circuito sociale, che cerca soluzioni, che ha già trovato molte soluzioni, che offre qualcosa che non viene offerto nelle zone rurali da molto tempo: l’ammirazione. Le zone rurali sono quasi sull’orlo dell’estinzione. Questa emorragia di persone ha lasciato le zone rurali spopolate, e questo è molto pericoloso, perché le cellule fondamentali del DNA romeno erano, in realtà, la famiglia rurale e la famiglia di montagna. E queste, non più utilizzate, non più funzionali, danno una radiografia della società attuale, che, in ogni caso, deve rimettersi in sesto e iniziare un nuovo percorso.”
Perché scegliere di percorrere questo itinerario, anche solo per pochi giorni? Perché è una sfida, un’avventura e un’opportunità unica per entrare in contatto profondo con la natura. È un viaggio che non si misura solo in chilometri, ma in esperienze, amicizie nate lungo il cammino e, soprattutto, in conoscenze. Alin Ușeriu sul viaggio come missione. “La Via Transilvanica dovrebbe essere percorsa più come una missione. Per conoscere se stessi è quando si cammina a passo lento. Io già lo so. Ho fatto tre strade a lunga percorrenza, una in Spagna, Francia e Portogallo, una in Giappone, e ho già percorso la Via Transilvanica una volta. Sono al mio secondo viaggio. Questo è il più grande investimento che ho fatto su me stesso. Questa Via Transilvanica dovrebbe essere presa così com’è e dobbiamo percorrerla con il cuore aperto. E questo è in definitiva il mio consiglio e il mio appello a tutti coloro che ci ascoltano: percorrete la Via Transilvanica e vedrete che conoscerete anche voi stessi, che è probabilmente la cosa più preziosa e ricercata al giorno d’oggi.”
Vio invitiamo a scoprire questo percorso innanzittutto su viatransilvanica.com.