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Disavanzo ancora significativo

Il premier Ilie Bolojan ha annunciato che, alla fine di quest'anno, il deficit di bilancio della Romania supererà l'8%, dopo che lo scorso anno ha superato il 9%.

Il premier Ilie Bolojan / Foto: gov.ro
Il premier Ilie Bolojan / Foto: gov.ro

, 17.09.2025, 12:16

La Romania non potrà chiudere quest’anno con un disavanzo inferiore all’8%, poiché molte delle misure adottate dal governo entreranno in vigore solo a partire dal 1° gennaio e perché ci sono contratti di investimento ai quali non si può rinunciare, ha dichiarato il premier Ilie Bolojan in un’intervista ad un’emittente televisiva privata. Ha sottolineato inoltre che il deficit attuale è maggiore rispetto a quanto annunciato finora. “Non possiamo chiudere quest’anno con un disavanzo sotto l’8%, nonostante tutte le misure adottate. Ci sono due motivi. Da un lato, queste misure sono state prese all’inizio del secondo semestre e hanno effetto solo negli ultimi quattro mesi dell’anno, alcune di esse, mentre altre entreranno in vigore dal 1° gennaio. Dall’altro lato, abbiamo dei contratti di investimento molto grandi in corso, che non possiamo fermare”, ha detto Ilie Bolojan.

Il premier ha avvertito che, quando le entrate aumentano, è necessario diminuire le spese, e che, se la spesa pubblica non verrà ridotta, tutte le entrate aggiuntive ottenute tramite le nuove misure si perderanno. Ha ricordato che una direzione importante è la lotta all’evasione fiscale, menzionando in particolare l’ANAF (l’Agenzia delle Entrate romena), che deve contrastare l’evasione in modo tale che – dice il premier – ogni persona che guadagna in Romania contribuisca al bilancio dello stato. Il primo ministro ha annunciato che la prossima settimana discuterà a Bruxelles con i responsabili europei riguardo ai prestiti contratti dalla Romania e al disavanzo.

Alla stessa rete televisiva privata, il presidente Nicușor Dan ha ammesso che l’inflazione intaccherà sul potere d’acquisto della popolazione, ma che ignorare il deficit avrebbe generato un’inflazione ancora più alta. Il fatto che abbiamo un’inflazione che sta andando verso il 10% significa che le persone potranno acquistare del 10% in meno, ha aggiunto.

“Va detto che non c’erano alternative a questo aspetto, cioè ignorare il deficit avrebbe fatto sì che i mercati finanziari non volessero più concedere dei prestiti alla Romania e l’inflazione sarebbe stata ancora più alta. Queste misure hanno colpito molte persone in Romania. Dobbiamo pensare a ciascuna di esse. Alcune misure io le avrei fatte in modo diverso. Era necessario agire in tempi brevi, quindi si prendono come si può. Nel loro insieme, erano misure necessarie, altrimenti la situazione sarebbe stata ancora peggiore, con un’inflazione ancora più alta di quella attuale. Si vede il fondo del tunnel, che è la fine del 2026. Finalmente stabilizzeremo il disavanzo”, ha detto Nicușor Dan.

Il capo dello stato ha spiegato che, una volta stabilizzato il deficit, la Romania potrà ottenere prestiti a costi più bassi sui mercati internazionali. Inoltre, ha aggiunto che nel 2026 la Romania entrerà nell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), e ciò renderà il paese più attraente per le aziende straniere, che verrano a fare investimenti. Nel 2027, inizieremo l’estrazione di gas naturale dal Mar Nero, il che ci renderà molto interessanti dal punto di vista energetico e per le industrie che si basano su questa risorsa, ha aggiunto Nicușor Dan. Nel 2028, la Romania completerà l’autostrada che collega il porto di Costanza (sul Mar Nero) all’Europa occidentale, ha detto ancora il presidente.

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