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Contratti di lavoro sospesi

Nel contesto dell’epidemia di coronavirus, il numero dei contratti di lavoro sospesi in Romania è aumentato a circa 250.000. Lo ha reso pubblico la ministra del Lavoro, Violeta Alexandru, sottolineando che l’Esecutivo è pronto ad adottare nuove misure in funzione dello sviluppo della situazione. Si tratta di un aumento di 50.000 in qualche giorno, però la ministra afferma che non si prevede un’evoluzione radicale di questo numero, dopo che il Governo ha deciso che i dipendenti i cui contratti saranno sospesi temporaneamente ricevano il 75% dello stipendio, dal fondo per le indennità di disoccupazione, per la durata dello stato di emergenza. Violeta Alexandru ha assicurato che qualsiasi tipo di sostegno che la gente sollecita è analizzato, di modo che i settori che hanno bisogno di sostegno in più rispetto a quanto già deciso, possano beneficiarne.

Contratti di lavoro sospesi
Contratti di lavoro sospesi

, 23.03.2020, 12:49

Nel contesto dell’epidemia di coronavirus, il numero dei contratti di lavoro sospesi in Romania è aumentato a circa 250.000. Lo ha reso pubblico la ministra del Lavoro, Violeta Alexandru, sottolineando che l’Esecutivo è pronto ad adottare nuove misure in funzione dello sviluppo della situazione. Si tratta di un aumento di 50.000 in qualche giorno, però la ministra afferma che non si prevede un’evoluzione radicale di questo numero, dopo che il Governo ha deciso che i dipendenti i cui contratti saranno sospesi temporaneamente ricevano il 75% dello stipendio, dal fondo per le indennità di disoccupazione, per la durata dello stato di emergenza. Violeta Alexandru ha assicurato che qualsiasi tipo di sostegno che la gente sollecita è analizzato, di modo che i settori che hanno bisogno di sostegno in più rispetto a quanto già deciso, possano beneficiarne.



Secondo i dati dell’Ispezione sul Lavoro, il numero dei dipendenti attivi in Romania era di 5,6 milioni alla fine del mese di febbraio. Misure a sostegno del buon funzionamento dei mercati in questo periodo di crisi, ha preso anche la Banca Centrale, che ha deciso, in una seduta d’urgenza sulla politica monetaria, la diminuzione del tasso dell’interesse di riferimento dello 0,5%, dal 2,5% al 2%. Abbiamo fatto questo per coerenza con le decisioni prese a livello europeo e con le decisioni del Governo romeno, ha affermato il portavoce della Banca Centrale della Romania, Dan Suciu. Egli ha sottolineato che l’obiettivo è quello di creare le condizioni per un migliore finanziamento dell’economia. Siamo inoltre del parere che sarà un’agevolazione netta degli obblighi di pagamento delle compagnie e della popolazione per quanto riguarda le rate e la stabilità del tasso di cambio, ha aggiunto Suciu.



Il pacchetto di misure adottato dalla Banca Centrale include anche la fornitura di liquidità alle istituzioni di credito tramite operazioni reversibili con titoli di stato, al fine di garantire un funzionamento fluente del mercato monetario. Un’altra decisione riguarda l’acquisto di titoli di stato in lei dal mercato secondario, in vista del consolidamento della liquidità strutturale nel sistema bancario, che contribuisca al finanziamento in buone condizioni dell’economia reale e del settore pubblico. La Banca Centrale afferma, in un comunicato, che potrebbe essere diminuito il tasso delle riserve minime obbligatorie, per i passivi in lei e valuta delle istituzioni di credito, se la situazione lo imporrà.



Il Presidente del Consiglio Fiscale, Daniel Dăianu, afferma che la Banca Centrale ha adottato misure adeguate alle attuali condizioni di crisi, simili a quelle prese in altri stati dell’Unione Europea. Daniel Dăianu ha inoltre aggiunto che la Romania e altri Paesi che non fanno parte dell’eurozona dovrebbero beneficiare di accordi speciali con la Banca Centrale Europea, così come ci sono stati anche nel 2009 per alcuni stati. Dăianu ha sottolinea inoltre che il sistema bancario deve affiancare lo stato romeno per arginare le uscite di denaro.

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