Governo di fronte a quattro mozioni di sfiducia
A Bucarest, il governo di coalizione deve affrontare non meno di quattro mozioni di sfiducia inoltrate dall'opposizione ultranazionalista e populista.
Ştefan Stoica, 04.09.2025, 10:47
L’AUR, l’opposizione ultranazionalista e populista del Parlamento romeno, tenta ancora una volta di far cadere, tramite una mozione di sfiducia, il governo di coalizione filo-europeo formato da PSD – PNL – USR – UDMR. Il primo tentativo è avvenuto in seguito alla fiducia posta dal gabinetto guidato dal liberale Ilie Bolojan su un primo pacchetto di misure volte a ridurre l’eccessivo deficit di bilancio, tentativo che, però, è fallito. Ora, AUR attacca l’esecutivo con quattro mozioni di sfiducia, ognuna corrispondente a quattro dei cinque disegni di legge sui quali il governo ha posto la fiducia. I ddl prevedono cambiamenti significativi nei sistemi fiscale, sanitario e giudiziario, così come nella gestione delle imprese statali e delle principali autorità di regolamentazione.
L’AUR ha tuttavia scelto di non contestare con una mozione le modifiche apportate alla legge che regola le pensioni dei magistrati, cambiamenti che limitano l’importo delle pensioni e aumentano gradualmente l’età pensionabile nel sistema giudiziario. Nelle quattro mozioni, l’Alleanza per l’Unione dei Romeni critica quelli che considera abusi legislativi e misure di austerità adottate tramite fiducia, senza dibattiti, consultazioni o votoparlamentare. Il governo di coalizione PSD-PNL-USR-UDMR-minoranze ha esaurito tutte le sue risorse politiche e ha dimostrato di non essere in grado di governare, accusa l’AUR.
Secondo il partito che si definisce sovranista, al posto di un dibattito trasparente, l’attuale maggioranza ha preferito arrogarsi il diritto di imporre leggi a proprio piacimento, sfidando la logica democratica e la separazione dei poteri dello stato. L’AUR afferma inoltre che questa pratica trasforma il Parlamento in un’appendice formale e priva il popolo romeno del diritto fondamentale alla rappresentanza.
Fondamentalmente, i populisti ultranazionalisti accusano il governo di colpire l’economia, le aziende statali, le istituzioni autonome e la sanità. Tra l’altro, sostengono che il mantenimento dell’imposta minima sul fatturato soffoca le piccole imprese, mentre le multinazionali beneficiano di agevolazioni fiscali speciali, che l’aumento della tassazione sulle transazioni di borsa distruggerebbe il mercato nazionale dei capitali, e che l’introduzione di una tassa aggiuntiva per i trasportatori aumenta i costi e danneggia la competitività.
Inoltre, a loro parere, la mozione relativa al ddl sulla governance aziendale mostra come lo stato romeno risulterebbe svantaggiato anche all’interno delle proprie imprese. Infine, gli ultranazionalisti ritengono che la riforma delle autorità di regolamentazione nei settori finanziario, energetico e delle comunicazioni sia falsa. L’ultimo dei quattro ddl – quello sulla sanità – contro il quale AUR ha inoltrato una sfiducia, prevede, secondo il partito all’opposizione, misure che sacrificano i pazienti per risparmiare sul bilancio.
La coalizione PSD – PNL – USR – UDMR non è risparmiata da tensioni interne, emerse recentemente con il rinvio del progetto di riforma dell’amministrazione pubblica locale.
Tuttavia, i commentatori politici non attribuiscono reali possibilità di successo alle mozioni di sfiducia.