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La sicurezza nella zona del Mar Nero

A sole tre settimane prima del
vertice di Varsavia, la NATO ha deciso di prendere misure che rilevano un
inasprimento, da circa due anni, del tono nei confronti della Russia sullo
sfondo della crisi in Ucraina. Preoccupati a causa del potenziale militare
russo sempre maggiore nei pressi dei loro confini, gli stati dell’ex blocco
sovietico che hanno aderito all’Alleanza Nord-Atlantica alla fine della Guerra
Fredda sollecitano, già dal 2014, alla NATO di inviare truppe sui loro
territori. Anche se l’attenzione di alcuni dei 28 alleati è puntata sul sud del
continente europeo, destabilizzato dalle conseguenze del conflitto in Siria e
dalla minaccia jihadista, la riunione dei capi di stato e di governo che avrà
luogo a Varsavia, l’8 e il 9 luglio, confermerà un rafforzamento senza
precedenti delle capacità militari della NATO nell’Est, iniziato contemporaneamente
al debutto del conflitto in Ucraina. Riunitisi martedì a Bruxelles, i ministri
della Difesa degli stati membri dell’Alleanza hanno convenuto sul collocamento,
a rotazione da sei fino a nove mesi, a cominciare dal 2017, di quattro battaglioni
multinazionali negli stati baltici e in Polonia. Sempre a Bruxelles, i ministri
della Difesa dei Paesi NATO hanno concordato sul rafforzamento della sicurezza
nella zona del Mar Nero, anche tramite la presenza sul territorio della Romania
di una brigata terrestre multinazionale. Subordinata al Comando Multinazionale
di Divisione della NATO per il Sud-Est di Bucarest, tale brigata faciliterà le
attività di addestramento della NATO nella zona attraverso un fitto programma
di esercitazioni e addestramenti.

La sicurezza nella zona del Mar Nero
La sicurezza nella zona del Mar Nero

, 15.06.2016, 17:05

A sole tre settimane prima del
vertice di Varsavia, la NATO ha deciso di prendere misure che rilevano un
inasprimento, da circa due anni, del tono nei confronti della Russia sullo
sfondo della crisi in Ucraina. Preoccupati a causa del potenziale militare
russo sempre maggiore nei pressi dei loro confini, gli stati dell’ex blocco
sovietico che hanno aderito all’Alleanza Nord-Atlantica alla fine della Guerra
Fredda sollecitano, già dal 2014, alla NATO di inviare truppe sui loro
territori. Anche se l’attenzione di alcuni dei 28 alleati è puntata sul sud del
continente europeo, destabilizzato dalle conseguenze del conflitto in Siria e
dalla minaccia jihadista, la riunione dei capi di stato e di governo che avrà
luogo a Varsavia, l’8 e il 9 luglio, confermerà un rafforzamento senza
precedenti delle capacità militari della NATO nell’Est, iniziato contemporaneamente
al debutto del conflitto in Ucraina. Riunitisi martedì a Bruxelles, i ministri
della Difesa degli stati membri dell’Alleanza hanno convenuto sul collocamento,
a rotazione da sei fino a nove mesi, a cominciare dal 2017, di quattro battaglioni
multinazionali negli stati baltici e in Polonia. Sempre a Bruxelles, i ministri
della Difesa dei Paesi NATO hanno concordato sul rafforzamento della sicurezza
nella zona del Mar Nero, anche tramite la presenza sul territorio della Romania
di una brigata terrestre multinazionale. Subordinata al Comando Multinazionale
di Divisione della NATO per il Sud-Est di Bucarest, tale brigata faciliterà le
attività di addestramento della NATO nella zona attraverso un fitto programma
di esercitazioni e addestramenti.


Abbiamo già
rafforzato la nostra presenza nel Mar Nero. Stiamo svolgendo esercitazioni
militari e le continueremo. All’incontro abbiamo parlato anche di una brigata
multinazionale terrestre sul territorio della Romania. Si tratta di un elemento
nuovo, una proposta della Romania e di misure adattate alle sfide di sicurezza.
Non abbiamo ancora stabilito tutti i particolari, ma ci lavoreremo. Sarà una
presenza rafforzata della NATO. Abbiamo salutato la proposta della Romania e ci
assicureremo che potrà essere realizzata, ha affermato il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.


Non in ultimo, l’Alleanza
Nord-Atlantica ha deciso di creare, oltre agli spazi terrestre, aereo e
marittimo, anche uno di difesa cibernetica, tramite cui siano difese le
comunicazioni militari tra i Paesi della NATO, diventati sempre più spesso
bersagli. Le decisioni finali sono attese al vertice dei leader dell’Alleanza,
che si svolgerà il mese prossimo a Varsavia. Va detto che le azioni hanno
carattere difensivo, in conformità alle necessità di rafforzamento della difesa
nazionale e dell’Alleanza. La NATO non desidera un confronto con la Russia, ma
un dialogo costruttivo, però si difenderà contro qualsiasi minaccia. Anche se i
rapporti fra la NATO e la Russia sono al più basso livello dopo l’annessione
della Crimea a marzo 2014, e da quando è iniziata l’offensiva dei ribelli
separatisti pro-russi nell’est dell’Ucraina, l’Alleanza non desidera una nuova
Guerra fredda. (traduzione di Gabriela Petre)


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