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Lo status dei magistrati, via libera dai deputati

Il disegno di legge sullo status dei magistrati è stato adottato dalla Camera dei Deputati di Bucarest a maggioranza dei voti, senza grandi modifiche rispetto alla forma elaborata dalla coalizione governativa PSD-PNL-UDMR. Il testo passa ora al dibattito del Senato, che avrà l’ultima parola in merito. Dopo le notifiche pervenute dal Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), è stato eliminato dal testo del ddl lemendamento che consentiva la nomina dei procuratori di alto rango anche tra i giudici.



Sono stati però mantenuti alcuni provvedimenti assai criticati dallopposizione, oltre che dagli ordini professionali nel campo della giustizia. Ad esempio, secondo il documento adottato dalla Camera dei Deputati, i giudici e i procuratori hanno lobbligo di astenersi da manifestazioni o espressioni diffamatorie nei confronti degli altri poteri dello Stato. La stampa di Bucarest sostiene che, in questo modo, vengono azzittiti i magistrati che vorrebbero denunciare eventuali slittamenti dei politici del Governo e del Parlamento, sia quando legiferano in modo aberrante, sia quando compiono atti di corruzione.



Sono stati mantenuti laumento da due a tre anni del periodo di studio presso lIstituto Nazionale della Magistratura e la possibilità che la carica di vicepresidente di tribunale possa essere ricoperta senza concorso. Il documento prevede inoltre che lapplicazione di una sanzione disciplinare attirerà la revoca dagli incarichi dirigenziali. Dallopposizione, l’USR e l’AUR accusano la maggioranza di non aver aspettato i pareri della Commissione di Venezia sul disegno di legge e affermano che essa non rispetta i criteri di meritocrazia per ricoprire determinati incarichi e ha molti articoli incostituzionali.



Il ministro della Giustizia, il liberale Cătălin Predoiu, ha invece precisato che il documento ha attraversato tutte le fasi procedurali legali e ha ricevuto tutte le approvazioni necessarie per ladozione, anche dal CSM. Lo status dei magistrati fa parte di un pacchetto di leggi più ampio attraverso il quale il ministro Predoiu afferma che la magistratura romena sarà riformata radicalmente. Una posta in gioco interna, sottolineano gli analisti, sarebbe quella di migliorare la propria immagine agli occhi della società, perché i procuratori e i giudici non sono mai stati ai primi posti nella fiducia dei romeni e le loro requisitorie o sentenze sono spesso attaccate dai mass-media.



Una posta in gioco esterna, fondamentale, affermano i vertici del governo, sarebbe l’eliminazione del cosiddetto Meccanismo di Cooperazione e Verifica (MCV), tramite il quale Bruxelles sta monitorando il funzionamento dello Stato di diritto in Romania sin dalla sua adesione allUnione Europea nel 2007. La rinuncia all’MCV, aggiungono gli esponenti di Bucarest, consentirebbe alla Romania anche di entrare nellarea Schengen, di libera circolazione, dove, pur soddisfacendo tutte le condizioni tecniche, le è stato negato laccesso per più di un decennio. Tuttavia, nel Paese molti dicono che, finché i romeni, insieme ai bulgari e ai croati, saranno ancora costretti ad aspettare per ore alle dogane interne dellUnione, rimarranno nella condizione umiliante di cittadini europei di seconda classe.

Lo status dei magistrati, via libera dai deputati
Lo status dei magistrati, via libera dai deputati

, 05.10.2022, 15:23

Il disegno di legge sullo status dei magistrati è stato adottato dalla Camera dei Deputati di Bucarest a maggioranza dei voti, senza grandi modifiche rispetto alla forma elaborata dalla coalizione governativa PSD-PNL-UDMR. Il testo passa ora al dibattito del Senato, che avrà l’ultima parola in merito. Dopo le notifiche pervenute dal Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), è stato eliminato dal testo del ddl lemendamento che consentiva la nomina dei procuratori di alto rango anche tra i giudici.



Sono stati però mantenuti alcuni provvedimenti assai criticati dallopposizione, oltre che dagli ordini professionali nel campo della giustizia. Ad esempio, secondo il documento adottato dalla Camera dei Deputati, i giudici e i procuratori hanno lobbligo di astenersi da manifestazioni o espressioni diffamatorie nei confronti degli altri poteri dello Stato. La stampa di Bucarest sostiene che, in questo modo, vengono azzittiti i magistrati che vorrebbero denunciare eventuali slittamenti dei politici del Governo e del Parlamento, sia quando legiferano in modo aberrante, sia quando compiono atti di corruzione.



Sono stati mantenuti laumento da due a tre anni del periodo di studio presso lIstituto Nazionale della Magistratura e la possibilità che la carica di vicepresidente di tribunale possa essere ricoperta senza concorso. Il documento prevede inoltre che lapplicazione di una sanzione disciplinare attirerà la revoca dagli incarichi dirigenziali. Dallopposizione, l’USR e l’AUR accusano la maggioranza di non aver aspettato i pareri della Commissione di Venezia sul disegno di legge e affermano che essa non rispetta i criteri di meritocrazia per ricoprire determinati incarichi e ha molti articoli incostituzionali.



Il ministro della Giustizia, il liberale Cătălin Predoiu, ha invece precisato che il documento ha attraversato tutte le fasi procedurali legali e ha ricevuto tutte le approvazioni necessarie per ladozione, anche dal CSM. Lo status dei magistrati fa parte di un pacchetto di leggi più ampio attraverso il quale il ministro Predoiu afferma che la magistratura romena sarà riformata radicalmente. Una posta in gioco interna, sottolineano gli analisti, sarebbe quella di migliorare la propria immagine agli occhi della società, perché i procuratori e i giudici non sono mai stati ai primi posti nella fiducia dei romeni e le loro requisitorie o sentenze sono spesso attaccate dai mass-media.



Una posta in gioco esterna, fondamentale, affermano i vertici del governo, sarebbe l’eliminazione del cosiddetto Meccanismo di Cooperazione e Verifica (MCV), tramite il quale Bruxelles sta monitorando il funzionamento dello Stato di diritto in Romania sin dalla sua adesione allUnione Europea nel 2007. La rinuncia all’MCV, aggiungono gli esponenti di Bucarest, consentirebbe alla Romania anche di entrare nellarea Schengen, di libera circolazione, dove, pur soddisfacendo tutte le condizioni tecniche, le è stato negato laccesso per più di un decennio. Tuttavia, nel Paese molti dicono che, finché i romeni, insieme ai bulgari e ai croati, saranno ancora costretti ad aspettare per ore alle dogane interne dellUnione, rimarranno nella condizione umiliante di cittadini europei di seconda classe.

foto: Kelly Sikkema / unsplash.com
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