Mobilitazione contro il femminicidio
Il Ministero della Giustizia propone un’iniziativa legislativa che prevede l’ergastolo per il femminicidio.
Mihai Pelin, 11.11.2025, 12:30
Il Ministero della Giustizia della Romania ha lanciato in consultazione pubblica un’iniziativa legislativa secondo la quale l’omicidio per motivo di genere potrà essere punito anche con l’ergastolo, ha annunciato il ministro Radu Marinescu. In un’intervista televisiva, il ministro ha ricordato che, parallelamente, esiste un’iniziativa in Parlamento che mira a introdurre in modo esplicito e distinto nel codice penale romeno l’incriminazione del reato di femminicidio. Tuttavia, ha sottolineato che il paese dispone già di una legislazione che deve essere applicata e che può prevenire simili casi.
La reazione del ministro arriva dopo che, sabato, un’altra donna è stata uccisa dal marito, contro il quale era stato emesso un ordine di protezione. L’uomo era in libertà, sebbene la giovane 25enne, madre di tre figli, avesse denunciato più volte di essere stata picchiata, rapita e violentata dall’ex compagno di vita. Si era separata dal marito da due mesi e si trovava con il figlio di tre anni quando è stata accoltellata da lui. Il personale medico arrivato sul posto ha tentato invano di rianimarla. Le autorità hanno poi ritrovato l’uomo di 42 anni, che aveva tentato di togliersi la vita. L’episodio scioccante è avvenuto in una località del sud della Romania.
Il capo della Polizia Romena, il questore Benone Matei, ha annunciato di aver disposto un’analisi di tutti i fascicoli di violenza domestica registrati a livello nazionale. Ha inoltre invitato le vittime di violenza domestica ad accettare la sorveglianza elettronica dell’aggressore.
Un disegno di legge per la lotta al femminicidio è stato presentato a fine ottobre in Parlamento, in seguito a iniziative provenienti da tutti i partiti parlamentari. Victoria Stoiciu (PSD) ha dichiarato che il sostegno per questo progetto è enorme. Il documento è stato firmato da 273 parlamentari, diventando così l’iniziativa legislativa con il maggior numero di firme nella storia post-comunista del Parlamento romeno.
A metà ottobre, circa 3.000 persone sono scese in piazza, in diverse città del paese, per richiamare l’attenzione delle autorità sul numero elevato di donne vittime di violenza, ma anche sul fatto che in Romania decine di donne sono state uccise dall’inizio dell’anno. Sempre in quell’occasione, 18 ambasciate di vari paesi a Bucarest hanno diffuso una dichiarazione congiunta per la prevenzione della violenza di genere.
D’altro canto, oltre 50 organizzazioni non governative chiedono al Parlamento di accelerare l’iter di approvazione del ddl relativo alla prevenzione e alla lotta contro i femminicidi. “Lo Stato ha l’obbligo di proteggere tutti i cittadini e di intervenire in tempo per non permettere l’escalation della violenza contro le donne e della violenza domestica. Tuttavia, quest’anno più che mai, l’intera società è stata testimone del fallimento delle autorità in materia di sicurezza delle donne. Nei casi di femminicidio vi è stata una storia di violenza, talvolta conosciuta dalle autorità o dalla comunità, e questi femminicidi avrebbero potuto essere evitati”, si legge nella petizione di queste organizzazioni.