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Politica: incostituzionale legge di approvazione ordinanza trasformismo

La Corte Costituzionale della Romania ha deciso che la legge con cui il Parlamento ha dato il via libera all’ordinanza governativa sulla migrazione degli eletti locali da un partito all’altro è incostituzionale. Il Parlamento deve ora prendere le misure necessarie per quanto riguarda i suoi effetti giuridici nel periodo in cui l’ordinanza è stata applicata, per metterli in accordo con la decisione della Corte. La segnalazione sull’incostituzionalità dell’ordinanza è stata inoltrata dai parlamentari del Partito Nazional-liberale (all’opposizione). L’ordinanza è stata adottata lo scorso settembre e, ulteriormente, numerosi eletti locali hanno optato per una altro partito, a seconda degli interessi. Il partito verso cui si sono orientati è stato prevalentemente il Partito Socialdemocratico, al governo, che è riuscito ad attirare con la promessa di una serie di fondi.

Politica: incostituzionale legge di approvazione ordinanza trasformismo
Politica: incostituzionale legge di approvazione ordinanza trasformismo

, 18.12.2014, 15:28

La Corte Costituzionale della Romania ha deciso che la legge con cui il Parlamento ha dato il via libera all’ordinanza governativa sulla migrazione degli eletti locali da un partito all’altro è incostituzionale. Il Parlamento deve ora prendere le misure necessarie per quanto riguarda i suoi effetti giuridici nel periodo in cui l’ordinanza è stata applicata, per metterli in accordo con la decisione della Corte. La segnalazione sull’incostituzionalità dell’ordinanza è stata inoltrata dai parlamentari del Partito Nazional-liberale (all’opposizione). L’ordinanza è stata adottata lo scorso settembre e, ulteriormente, numerosi eletti locali hanno optato per una altro partito, a seconda degli interessi. Il partito verso cui si sono orientati è stato prevalentemente il Partito Socialdemocratico, al governo, che è riuscito ad attirare con la promessa di una serie di fondi.



Nella segnalazione alla Corte Costituzionale, i liberali motivavano che l’ordinanza viola i provvedimenti della Legge del 2004, stando alla quale una persona eletta in un incarico nell’amministrazione locale perde il mandato se s’iscrive in un altro partito politico che quello per cui si è candidata oppure se viene esclusa o si dimette dal partito che rappresenta nell’amminstrazione locale. Attualmente, non è chiara la situazione degli eletti locali che hanno cambiato partito nei 45 giorni in cui l’ordinanza è stata in vigore. I parlamentari aspettano la motivazione della Corte Costituzionale per stabilire i prossimi passi, ma, afferma il senatore socialdemocratico Ioan Chelaru, la dcisione non viene applicata in modo retroattivo.



“In quanto si tratta di un’ordinanza in cui esistono anche norme giuridiche con applicazione temporanea, aspettiamo di vedere nella motivazione della Corte Costituzionale se ci sono riferimenti anche alle situazioni transitorie create attraverso l’ordinanza 55. La decisione della Corte non si applica retroattivamente. Ciò che è stato fatto resta ben fatto”, ha detto Chelaru.



Nell’opinione del Partito Nazional-liberale, l’ordinanza ha incoraggiato la migrazione politica, soprattutto nel contesto delle elezioni dello scorso novembre. La deputata Alina Gorghiu ha annunciato che i liberali si pronunceranno nel Parlamento per la perdita dei mandati di coloro che hanno scelto di cambiare partito.



“Un effetto della dichiarazione dell’incostituzionalità di questa legge di approvazione dell’ordinanza governativa può essere la perdita dei mandati degli eletti locali. Mi auguro che ciò avvenga perchè sarebbe un ripristino normale di ciò che ha voluto l’elettorato, il cui desiderio, ovviamente, vogliamo tutti rispettare”, ha detto la Gorghiu.



Secondo i liberali, la decisione della Corte Costituzionale è una disapprovazione nei confronti del premier socialdemocratico Victor Ponta e rappresenta un nuovo motivo per cui andrebbe destituito. Attualmente, la decisione di incostituzionalità della Corte Costituzionale interessa circa 500 i sindaci romeni. Un’eventuale invalidazione dei loro mandati spetta solo ai tribunali, che stanno già esaminando oltre 100 simili casi.


(traduzione di Adina Vasile)

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