Vertice europeo a Copenaghen
Il sostegno della Romania alla Repubblica di Moldova non si ferma, ha dichiarato il presidente Nicușor Dan, che ha partecipato ai vertici di Copenaghen.
Corina Cristea, 03.10.2025, 10:32
Il conflitto in Ucraina e la garanzia della sicurezza europea hanno dominato le discussioni tra i leader europei, che giovedì sera hanno concluso due giorni di vertici consecutivi a Copenaghen, in Danimarca – la riunione informale del Consiglio Europeo e il settimo incontro della Comunità Politica Europea. Vertici segnati dalle ostruzioni del primo ministro ungherese Viktor Orbán, che, nonostante le insistenze di altri capi di stato e di governo, ha rifiutato categoricamente di revocare il veto sulla domanda di adesione dell’Ucraina all’UE, il che ha impedito anche la Repubblica di Moldova di avanzare nei negoziati.
A Copenaghen si è discusso anche del progetto ambizioso di creare un “muro antidrone” per proteggere il fianco orientale dell’UE e della NATO. La Russia è sospettata di essere dietro i numerosi incidenti con droni avvenuti recentemente in Europa, ma i leader europei non hanno formulato accuse ufficiali contro Mosca, che nega qualsiasi coinvolgimento in tali episodi. Oltre al sorvolo di obiettivi strategici, droni militari russi lanciati contro l’Ucraina hanno violato più volte lo spazio aereo di paesi al confine dell’Unione, inclusa la Romania.
La minaccia rappresentata dai droni non è più solo una questione legata alla vicinanza con la Russia, ha dichiarato il presidente Nicușor Dan, che ha rappresentato la Romania a questi vertici, precisando che il muro antidrone potrebbe essere operativo nel giro di pochi mesi.
Tuttavia, i droni non sono l’unica sfida comune, ha aggiunto il presidente Dan, menzionando le minacce ibride online e presentando ai leader europei le prime conclusioni della procura di Bucarest nel fascicolodell’annullamento delle elezioni dello scorso anno, con particolare attenzione al modo in cui le reti sociali sono state utilizzate dalla Federazione Russa per disinformare e influenzare l’opinione pubblica in Romania. Il capo dello stato ha parlato di come queste forme di manipolazione, insieme ad altre minacce – come gli attacchi informatici o l’uso dei droni – rappresentino sfide comuni per tutti i paesi europei.
La Commissione Europea intende proporre entro la fine dell’anno, almeno in fase di dibattito, uno “scudo democratico”, ha aggiunto il presidente Dan. Ha precisato che in Romania attualmente “esiste una cooperazione tra le istituzioni, che, in casi di evidente disinformazione, semplicemente rimuovono il contenuto, ma c’è ancora da lavorare su come combattere”.
A Copenaghen si è tenuto anche un dibattito sul tema della droga, conclusosi con una dichiarazione congiunta che la Romania ha firmato. Il testo precisa che il fenomeno colpisce tutti i paesi europei, i quali devono collaborare per quanto riguarda i percorsi, le informazioni, il tracciamento dei flussi di denaro, ma anche sul fronte scientifico.