Sostegno finanziario europeo all’Ucraina
I leader europei hanno deciso di aiutare l’Ucraina con 90 miliardi di euro attraverso un prestito i cui interessi saranno pagati dal bilancio dell’UE. Tuttavia, non è stata raggiunta una decisione sull’utilizzo degli asset russi congelati in Europa.
Sorin Iordan, 19.12.2025, 11:07
I leader dell’Unione Europea, riunitisi giovedì in Consiglio a Bruxelles, hanno deciso di concedere all’Ucraina un prestito di 90 miliardi di euro. La riunione, protrattasi fino alle prime ore del mattino di venerdì, si è svolta in un clima teso, poiché sul tavolo del Consiglio erano presenti due opzioni per finanziare Kiev: il prestito oppure l’utilizzo degli asset russi congelati in Europa. Quest’ultima opzione non è gradita dagli stati che, fin dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, hanno adottato un atteggiamento più permissivo nei confronti di Mosca. Si tratta di Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. A questi si è aggiunto il Belgio, Paese in cui è depositata la maggior parte dei fondi provenienti dagli asset congelati.
Il primo ministro belga, Bart De Wever, ha spiegato di avere dei riserbi sull’utilizzo di questi fondi, pari a circa 185 miliardi di euro, poiché la Russia ha minacciato il suo Paese e lui personalmente di non fare questo passo. L’opzione dell’utilizzo degli asset russi è però considerata la migliore soluzione dalla maggioranza degli stati membri, inclusi Paesi forti come Germania e Francia. Secondo la stampa di Berlino, per convincere il Belgio, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso l’intenzione di includere nel meccanismo di sostegno all’Ucraina anche gli asset della banca centrale russa bloccati in Germania. Secondo il governo federale, a Berlino sono stati congelati o immobilizzati asset russi per un valore di circa 3,5 miliardi di euro.
A favore dell’utilizzo dei fondi di Mosca si è espresso anche il primo ministro polacco Donald Tusk, che ha dichiarato che “se l’Unione non aiuta oggi con il denaro, in futuro sarà costretta a offrire sangue”. Sebbene i leader europei non siano riusciti a raggiungere un accordo sull’uso delle liquidità russe, hanno deciso di immobilizzarle a lungo termine, e l’Unione ha comunicato di riservarsi il diritto di utilizzarle per pagare il prestito concesso all’Ucraina.
Il presidente della Romania, Nicușor Dan, ha dichiarato al termine del Consiglio che gli asset russi congelati rappresentano anche un’arma nelle mani dell’Unione Europea nei negoziati che si svolgono su più piani e che le discussioni sul loro utilizzo continuano. Secondo le dichiarazioni successive al Consiglio, molte delle condizioni o garanzie richieste dal Belgio sono state soddisfatte, ma restano ancora alcuni elementi tecnici da definire. Nicușor Dan ha precisato che il prestito è stato la soluzione più rapida per sostenere Kiev e che l’Ucraina restituirà il denaro alla fine del conflitto, quando la Russia pagherà i risarcimenti di guerra.
I fondi concessi dagli europei arrivano in un momento in cui le riserve dell’Ucraina sono quasi esaurite. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presente a Bruxelles, ha affermato che il suo Paese rischiava di rimanere senza soldi nei primi tre mesi del prossimo anno e ha sottolineato che Mosca ha già stanziato 160 miliardi di dollari per alimentare la guerra anche nel 2026. Zelensky ha detto che questo sia un ulteriore segnale del fatto che il presidente russo Vladimir Putin non desidera la pace.