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18.09.2019

Rimpasto governativo — La Corte Costituzionale romena ha accolto, oggi, parzialmente, la segnalazione del Governo su un conflitto giuridico di natura costituzionale nel contesto in cui il presidente romeno di destra, Klaus Iohannis, si è rifiutato di nominare i ministri interinali proposti dalla premier socialdemocratica Viorica Dăncilă dopo il ritiro dell’Alleanza Liberali e Democratici dal governo, lo scorso mese. Inoltre, la Corte ha deciso, tra l’altro, che il presidente era obbligato a firmare il decreto di rimozione dall’incarico di ministro della Giustizia di Anna Birchall, nell’ambito di un rimpasto governativo deciso dal PSD. Secondo la CC, la rimozione dei ministri dall’incarico e la designazione dei ministri interinali è la prerogativa del premier, e il presidente deve firmare gli appositi decreti. Il capo dello stato deve anche fornire subito una motivazione per il rifiuto di approvare il rimpasto, ma non è obbligato a nominare i titolari. D’altra parte, secondo la CC, la premier Viorica Dăncilă deve andare nel Parlamento per chiedere il voto di fiducia per l’equipe governativa, in seguito al ritiro dell’ALDE dal governo, che ha cambiato la struttura politica dell’Esecutivo. Subito dopo l’annuncio della CC, la premier Viorica Dăncilă ha dichiarato che il capo dello stato ha compiuto un abuso, violando la Costituzione con cinismo e indifferenza e generando un blocco governativo. La premier ha aggiunto che andrà nel Parlamento con una nuova proposta di governo per cui chiederà, senza emozioni, il voto di fiducia. Dal canto suo, il presidente Iohannis ha precisato, in una dichiarazione alla stampa, che prenderà decisioni in merito all’applicazione della decisione della CC dopo la pubblicazione della motivazione da parte della Corte.

18.09.2019
18.09.2019

, 18.09.2019, 16:52

Rimpasto governativo — La Corte Costituzionale romena ha accolto, oggi, parzialmente, la segnalazione del Governo su un conflitto giuridico di natura costituzionale nel contesto in cui il presidente romeno di destra, Klaus Iohannis, si è rifiutato di nominare i ministri interinali proposti dalla premier socialdemocratica Viorica Dăncilă dopo il ritiro dell’Alleanza Liberali e Democratici dal governo, lo scorso mese. Inoltre, la Corte ha deciso, tra l’altro, che il presidente era obbligato a firmare il decreto di rimozione dall’incarico di ministro della Giustizia di Anna Birchall, nell’ambito di un rimpasto governativo deciso dal PSD. Secondo la CC, la rimozione dei ministri dall’incarico e la designazione dei ministri interinali è la prerogativa del premier, e il presidente deve firmare gli appositi decreti. Il capo dello stato deve anche fornire subito una motivazione per il rifiuto di approvare il rimpasto, ma non è obbligato a nominare i titolari. D’altra parte, secondo la CC, la premier Viorica Dăncilă deve andare nel Parlamento per chiedere il voto di fiducia per l’equipe governativa, in seguito al ritiro dell’ALDE dal governo, che ha cambiato la struttura politica dell’Esecutivo. Subito dopo l’annuncio della CC, la premier Viorica Dăncilă ha dichiarato che il capo dello stato ha compiuto un abuso, violando la Costituzione con cinismo e indifferenza e generando un blocco governativo. La premier ha aggiunto che andrà nel Parlamento con una nuova proposta di governo per cui chiederà, senza emozioni, il voto di fiducia. Dal canto suo, il presidente Iohannis ha precisato, in una dichiarazione alla stampa, che prenderà decisioni in merito all’applicazione della decisione della CC dopo la pubblicazione della motivazione da parte della Corte.



Romania – Polonia – La collaborazione romeno-polacca si è sviluppata in un forte partenariato strategico, valido e orientato al futuro. Lo ha sottolineato, oggi, a Bucarest, la premier Viorica Dăncilă, in una dichiarazione congiunta con il collega polacco Mateusz Morawiecki. La capitale romena ha ospitato il secondo round di consultazioni bilaterali intergovernative, dopo quello a Varsavia, dello scorso maggio. Quello di oggi si è svolto nel contesto di un decennio di partenariato strategico, di tre decenni di regime democratico e di un secolo di relazioni diplomatiche. Sono stati passati in rassegna i progressi registrati nella cooperazione tra Romania e Polonia e sono state stabilite le direttrici della futura collaborazione. Sono stati firmati memorandum dintesa nei settori infrastruttura, transporti, energia, comunicazioni e digitalizzazione, imprenditoria, gestione dei fondi europei e cooperazione tra le Accademie di Polizia. Si è concordato che i vertici intergovernativi continuino e il coordinamento romeno-polacco su piano regionale, europeo e eurotalantico sia approfondito. Sempre oggi, il premier Mateusz Morawiecki è stato accolto dal presidente romeno Klaus Iohannis.



Pensioni – Il progetto di tassazione delle pensioni speciali, inoltrato dal ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, è stato adottato, oggi, dal Senato di Bucarest, dopo che, martedi, ha ricevuto il via libera della Commissione Bilancio. Il progetto prevede la tassazione del 30% delle pensioni speciali tra 7.000 (cca. 1480 euro) e 10.000 lei (cca. 2115 euro), e del 50% di quelle superiori ai 10.000 lei. I senatori hanno deciso, inoltre, che le indennità superiori ai 7.000 lei dei capi di stato siano tassate. Il ddl sarà inviato alla Camera dei Deputati, con potere decisionale in questo caso.



Lavoro – Il principale motivo per cui i cittadini UE lavoravano a tempo parziale, lanno scorso, era limpossibilità di trovare un posto di lavoro a tempo pieno (il 26% di loro), seguita dalla necessità di accudire ai figli o ai membri di famiglia non idonei al lavoro (il 24%). Lo rilevano i dati pubblicati, oggi, dallEurostat. Tra gli stati membri, la più alta percentuale di persone che, nel 2018, lavoravano a tempo parziale in quanto non hanno trovato un lavoro a tempo pieno si registrava in Grecia (70%), Italia (66%), Cipro (65%) Bulgaria (59%), Spagna (56,5%) e Romania (54,9%). La più bassa percentuale si è registrata in Estonia (il 6%), Belgio, Repubblica Ceca e Slovenia (ciascuna con il 7%) e Olanda (l8%). La percentuale di persone tra 20 e 64 anni nellUE che lavoravano, lanno scorso, a tempo parziale rappresenta quasi un quinto del totale delle persone con un posto di lavoro nellUe, ossia 31,2 milioni di donne e 9,5 milioni di uomini.



Decesso — Si à spento, oggi, il noto regista teatrale romeno Alexandru Darie. Nato il 15 giugno del 1959, a Bucarest, in una famiglia di attori, Alexandru Darie si era laureato negli anni 80, all’Università Nazionale d’Arte Teatrale e Cinematografica “I. L. Caragiale” di Bucarest. Durante l’università, come regista dello spettacolo “Il sagrestano”, tratto dall’opera dello scrittore romeno Marin Sorescu, ha vinto il Gran Premio al migliore spettacolo al Festival Internazionale delle Scuole di Teatro “Jacques Lecoq”, di Riccione, Italia. I suoi spettacoli sono stati messi in scena con grande successo sia in Romania, che in Gran Bretagna, Giappone, Cina e Russia. Dal 2002, Alexandru Darie era direttore del prestigioso Teatro “Bulandra” di Bucarest, e nel periodo 2006-2011 è stato presidente dell’Unione dei Teatri d’Europa. È stato insignito dal presidente romeno dell’Ordine Nazionale del “Servizio Fedele” in grado di Ufficiale, dell’Ordine della “Stella della Solidarietà Italiana” in grado di Cavaliere e del titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e Lettere, su iniziativa del Ministero francese della Cultura e della Comunicazione.



Sport — La romena Alina Vuc ha vinto l’argento (categoria 50 kg), oggi, ai Mondiali di Lotta di Nur-Sultan (Kazakistan), dopo essere stata battuta nella finale dall’azera Maria Stadnik. La Vuc, che si è assicurata la qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, è alla seconda medaglia d’argento, dopo quella del 2017, vinta a Parigi. D’altra parte, la rappresentativa di pallavolo maschile della Romania ha ottenuto una vittoria di palmares, per 3-1, contro il Portogallo, oggi, a Montpellier, nella sua ultima partita del Gruppo A degli Europei 2019, ma ha fallito la qualificazione negli ottavi. In precedenza, la Romania e’ stata battuta dalla Francia, Bulgaria, Italia e Grecia. Gli atleti romeni sono tornati in un torneo finale maschile di pallavolo dopo un’assenza di 24 anni. Nel femminile, la rappresentativa romena è stata eliminata, all’inizio del mese, negli ottavi, in Serbia.


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